Manovra, Marina Bergamin al prefetto Fallica: "il Paese non merita il declino, va salvato"
Giovedi 14 Luglio 2011 alle 20:02 | 0 commenti
Marina Bergamin, Segretario generale Cgil Vicenza - Lettera di Marina Bergamin al prefetto Fallica sulla manovra: "il paese non si merita il declino, va salvato"
"Signor Prefetto, nella giornata di domani, in tutte le province del Veneto, la Cgil ha organizzato presidi e incontri con i suoi omologhi per rappresentare la propria contrarietà alla manovra finanziaria in corso di approvazione, poiché essa avrà gravi ricadute sui cittadini, soprattutto sui più deboli, nell'esercizio di diritti fondamentali quali la sanità , la scuola, l'assistenza, i servizi sociali".
Lo scrive in una lettere al dott. Melchiorre Fallica, rappresentante del Governo a Vicenza, Marina Bergamin, segretario generale della Camera del Lavoro berica. "La Cgil di Vicenza, in rispetto verso una iniziativa precedentemente organizzata, ha ritenuto di dover soprassedere alla propria", prosegue la sindacalista. "Ciò nonostante, desideriamo rappresentarle la nostra posizione, perché se ne faccia tramite nei confronti del Governo".
E prosegue nella missiva Bergamin: "In questi giorni abbiamo assistito all'assalto al nostro Paese da parte della speculazione finanziaria, ovvero dei 'mercati', capaci - drammaticamente - di mettere in ginocchio interi Stati. I conti dell'Italia sono peggiorati in questi ultimi anni: male il deficit, il debito pubblico, la crescita, l'occupazione, il reddito delle famiglie, i consumi, le condizioni di lavoro. In aumento le disuguaglianze, come ci dice bene l'indice Gini che, in quanto a disuguaglianze, ci colloca fuori dall'Europa e a fianco degli Usa", spiega la segretaria generale. "Di fronte all'abisso non si possono voltare le spalle, un sindacato non lo può fare. Il tema è: chi paga?"
"Con la manovra che sta per essere approvata ci saranno - ancora - tagli, rinvii, riduzioni che riguarderanno sostanzialmente i cittadini normali, i lavoratori, i pensionati", continua Bergamin nella lettera al Prefetto di Vicenza. "Nulla cambia per il ceto politico, per le rendite, per i grandi patrimoni, per l'evasione e la corruzione: cifre da capogiro, bastevoli a coprire più manovre finanziarie. Questo per noi non è accettabile".
"Questo Paese è in sofferenza da anni e cominciano a indebolirsi le speranze. Senza speranze un paese muore", e conclude Marina Bergamin: "E' per questo che la Cgil invoca una svolta radicale, che non salvi questo o quel pezzetto di interesse, ma salvi il futuro di un Paese che non si merita il declino".
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