Bizzotto: "Made in" fa paura alla Germania, così l'Ue ha parcheggiato il regolamento
Mercoledi 23 Gennaio 2013 alle 11:23 | 0 commenti
On. Mara Bizzotto - "Da Bruxelles arriva un altro schiaffo all'Italia e alle nostre imprese. La Commissione UE, infatti, non ha alcuna intenzione di riprendere in mano il Regolamento sul «Made In», ritirato lo scorso 24 ottobre dallo stesso esecutivo comunitario nonostante l'approvazione a larghissima maggioranza da parte del Parlamento Europeo nel 2010". Così l'europarlamentare e responsabile del dipartimento Europa della Lega Nord, Mara Bizzotto, annuncia la risposta della Commissione Europea alla sua interrogazione sul «Made In», nella quale l'eurodeputata leghista chiedeva di riaprire il dossier sull'etichettatura delle merci provenienti da Paesi extra-UE al fine di tutelare adeguatamente le imprese di casa nostra.
All'interrogazione dell'On. Bizzotto ha risposto il Commissario Europeo per il Commercio Karel De Gucht che, pur ricordando l'attenzione dell'esecutivo comunitario "alla necessità di creare condizioni eque per le imprese europee, soprattutto per le piccole e medie imprese, e di assicurare che i consumatori europei fruiscono d'informazioni appropriate sui prodotti che acquistano", ha affermato senza mezzi termini: "La Commissione UE non intende presentare una proposta riveduta".
Fatto ancor più grave ed insolito è che la risposta di De Gucht (datata 18 gennaio 2013) sia arrivata esattamente un giorno dopo la risoluzione con la quale l'Europarlamento, in seduta plenaria a Strasburgo, invitava la Commissione UE a rivedere la decisione di ritirare la direttiva sull'etichettatura delle merci provenienti da Paesi terzi o, in alternativa, a presentarne una nuova: "Quello andato in scena a Strasburgo si è rivelato quindi un semplice esercizio di stile, un'ottima dichiarazione d'intenti che però non servirà a far cambiare idea agli euroburocrati di Bruxelles - aggiunge l'eurodeputata Bizzotto - La Commissione UE ha già preso la sua decisione e la tempestiva risposta di De Gucht alla mia interrogazione è li a dimostrarlo: Bruxelles non vuole il Regolamento sul «Made In» e non avanzerà nessuna proposta alternativa rispetto al ritiro deciso ad ottobre".
E a poco è servito ricordare all'esecutivo comunitario che norme sull'etichettatura di origine esistono già in molti Paesi, come gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile, principali competitor delle nostre aziende. A queste precise osservazioni della Bizzotto, De Gucht ha risposto infatti con una scrollata di spalle: "La Commissione UE è pronta a esaminare le eventuali difficoltà che insorgono negli scambi con questi Paesi, se l'industria europea vorrà segnalargliele".Â
"Come dire: noi non abbiamo intenzione di fare nulla, ma se ci dovessero essere dei problemi, fateci sapere e vedremo... " commenta ironica l'eurodeputata Bizzotto.
"La verità è che, purtroppo, la proposta di Regolamento sul «Made In» fa paura soprattutto a Germania, Svezia e Olanda che, insieme ad altri Paesi nordici, hanno organizzato una minoranza di blocco per fermare l'iter legislativo della direttiva - conclude l'on. Bizzotto - Il tutto con il complice silenzio e l'inerzia del Governo Monti, che si è rivelato incapace di difendere in sede europea gli interessi del nostro Paese e delle nostre imprese".
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