Manzato a Scianò: non un euro tasse siciliani in Padania, parliamo di costi apparati pubblici
Giovedi 18 Agosto 2011 alle 21:35 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "Apprezzo l'orgoglio di territorio di Giuseppe Scianò, ma gli assicuro che la Padania non costa proprio nulla alla Sicilia: non un euro delle tasse pagate dai siciliani arriva qui, mentre il contrario è la regola. Per il resto, l'aiuto reciproco è una cosa seria e sempre apprezzabile, mentre non lo è lo sfruttamento in una sola direzione". Lo ha affermato l'assessore alla tutela del consumatore del veneto Franco Manzato, commentando le affermazioni del presidente del Fronte Nazionale Siciliano (nella foto).
"Rimaniamo però sul concreto - ha aggiunto Manzato - e parliamo ad esempio di costi della pubblica amministrazione e di rapporto tra dipendenti pubblici e abitanti (clicca qui per tabelle). Ci si può trincerare dietro qualunque tipo di teoria, ma i numeri parlano chiaro. Al sud del nostro Paese in generale, e la Sicilia non è per nulla esente dal fenomeno, il rapporto tra abitanti e dipendenti pubblici in generale, e quelli regionali provinciali e comunali in particolare, grida vendetta, così come sono evidenti lo squilibrio tra ricchezza prodotta e costo della pubblica amministrazione e quello tra prelievo dal territorio che sul territorio non ritorna e quello che invece arriva in più in altri territori. Dovremmo anche qui porre un problema di standard - ha affermato Manzato - perché a parità di servizi resi non ci dovrebbero essere sproporzioni macroscopiche nel numero dei dipendenti e nei costi. Quanto io parlo di federalismo, mi riferisco anche a questo: i lussi se li paga chi li esercita. Resto convinto, peraltro, che l'assunzione piena di ampie responsabilità a livello locale che il federalismo richiede faranno bene a tutti i nostri territori".
"Concludo con una chiosa: a pochi minuti di distanza dalla diffusione della dichiarazione di Scianò - ha detto infine Manzato - è uscita un'altra notizia che si richiama alla Sicilia. Riguarda sei ex deputati regionali siciliani, attualmente parlamentari nazionali che, in nome di diritti acquisiti, hanno fatto ricorso per l'annullamento del provvedimento regionale siciliano che vieta il cumulo tra indennità parlamentare e pensione maturata in Sicilia (vitalizi da 3 a 6 mila euro lordi mensili). La manovra, bene o male, cancella in nome dell'interesse collettivo molti diritti acquisiti di tantissimi cittadini. Io dico che gli amministratori dovrebbero dare l'esempio ai propri amministrati, non viceversa e sono d'accordo con il presidente dell'Assemblea siciliana Francesco Cascio: ‘un'iniziativa del genere è semplicemente indegna'".
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