Manifestazioni: no alle provocazioni violente, no alla menomazione della democrazia
Martedi 18 Ottobre 2011 alle 17:32 | 0 commenti
Marina Bergamin, Cgil Vicenza - Il dibattito che si sta sviluppando a seguito dei drammatici fatti di sabato scorso a Roma, ovvero: nuova Legge Reale sì o no, divieto di corteo per un mese e per prima alla Fiom..., dà subito il conto dei grandi danni che provocano queste pratiche violente sull'insieme dei cittadini, sui lavoratori, sulla democrazia.
Ribadiamo la condanna netta e chiediamo siano individuati colpevoli e fiancheggiatori. E' dovere di tutti anche ricercare i perché di tanta, gratuita violenza giovanile contro le persone e le cose.
Contemporaneamente riteniamo inaccettabile una riduzione della democrazia e del legittimo diritto alla manifestazione.
Sostenemmo questo quando si provò, anche a Vicenza, ad anteporre in assoluto il diritto di shopping in Corso Palladio al diritto di attraversarlo in corteo. Lo facciamo ora, in un momento in cui è sacrosanto portare all'attenzione di tutti la sofferenza di chi vive di lavoro e di pensione.
Dopo i fatti di Genova del 2001, ci fu una storica, grandissima manifestazione a Firenze per dire, tutti insieme, che l'Italia democratica non si sarebbe fatta imbavagliare da nessuno, né dai violenti, né dai nostalgici di leggi speciali.
Per quanto ci riguarda, quindi, e dichiarando grande rispetto per le mobilitazioni pacifiche di altri soggetti, non potremo che essere in corteo e in piazza il 21 ottobre con i metalmeccanici della Fiom che rivendicano politiche industriali, lavoro e diritti, il 28 ottobre con i pensionati dello Spi che vogliono condizioni di vita dignitose e poi ancora con tutta la Cgil il 3 dicembre per dire che un'altra Italia è possibile.
Un'Italia dove non c'è spazio né per le provocazioni, né per le menomazioni.
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