Mamme a 50 anni? Si ma a condizione che si riformi il welfare
Venerdi 17 Giugno 2011 alle 13:39 | 0 commenti
Arrigo Abalti, Capogruppo vicario PdL Provincia di Vicenza - Sta facendo molto discutere la delibera della nostra Regione che prevede il ticket sanitario per la fecondazione assistita alle mamme fino a cinquant'anni (nella foto la 54enne Gianna Nannini, n.d.r.). Con questo provvedimento la giunta Zaia si spinge in un terreno che sta dividendo l'opinione pubblica e, come sempre succede sui temi etici, si sta scatenando la polemica dell'estate. Ma e' una scelta lungimirante, che affronta i bisogni del presente, che previene quelli del futuro o e' una proposta pensata più per una certa categoria di donne che per i loro figli o la loro famiglia?
Nulla in contrario, per quanto ci riguarda, alla concessione della fecondazione assistita anche alle cinquantenni, tuttavia non va dimenticato un dettaglio, che nella maggior parte dei casi le ragioni del rinvio della maternità in questi anni e' legata alle gravi lacune nel nostro sistema del welfare. Se una donna desidera avere dei figli in eta' fertile si scontra con un sistema che nei fatti le e' ostile: costi altissimi per i nidi, stop alla carriera, nessuna vera protezione ne' incentivi, non parliamo poi di defiscalizzazioni o di aiuti per la casa. Ecco allora che, prima di mettere al mondo dei figli, una donna deve completare il ciclo di studi, trovare lavoro, avere un contratto a tempo indeterminato o aver raggiunto stabilita' nella professione, potersi permettere una casa adeguata, avere magari una stabilita' anche di coppia.......e perché tutto questo succeda, salvo fenomeni, di solito si arriva alla soglia dei quaranta.
Allora va benissimo aiutare le cinquantenni, spero pero' che adesso la nostra giunta regionale vari un pacchetto di provvedimenti che aiutino le mamme, quelle che hanno " l'eta giusta" ad avere la certezza di poter serenamente procreare anche se hanno un lavoro precario e nessuna assistenza dallo Stato. Una mia amica ha da poco partorito ad Amsterdam, ed ha scoperto le meraviglie del loro welfare, una su tutte: le mamme hanno diritto ad avere l'assistenza di un'ostetrica per due settimane dopo il parto direttamente a casa. A quando una legge regionale che porti il Veneto come modello di welfare per le mamme?
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.