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Made in Italy anche al settore conciario

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 17 Marzo 2010 alle 22:09 | 0 commenti

Paolo Franco    

 

Tracciabilità e assegnazione del marchio "Made in Italy" anche al settore conciario


Senatore Paolo Franco, Lega Nord (foto senato.it)Grazie all'emendamento introdotto nel testo, elaborato e proposto dal senatore Paolo Franco con altri colleghi del Senato, la tracciabilità e il marchio "made in Italy" sono stati assegnati anche ai prodotti del settore conciario.
Le " Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri", contenute nel disegno di legge presentato dall'onorevole leghista Marco Giovanni Reguzzoni, saranno confermate nella terza e definitiva lettura dalla Camera dei Deputati.
La modifica del testo originario del ddl costituisce un passaggio molto importante, in quanto l'attribuzione al settore conciario del marchio "made in Italy" e della tracciabilità evidenziano le caratteristiche proprie e peculiari del processo di lavorazione e di commercializzazione dei prodotti conciari, dando risalto ai prodotti e favorendo le aziende che producono prevalentemente sul territorio nazionale.
"La valorizzazione dei prodotti conciari favorirà il recupero e lo sviluppo del settore conciario del distretto arzignanese, agevolando il mantenimento in loco della produzione, e quindi dell'insieme di competenze specifiche del nostro distretto, nonché dei posti di lavoro - dichiara il senatore Paolo Franco - In questo difficile periodo di crisi internazionale e di malaffare locale che ha coinvolto il settore, è necessario dotare gli imprenditori e i lavoratori onesti, che tanto hanno dato e ancora continueranno a dare anche nel futuro all'economia vicentina, di ulteriori strumenti a tutela della propria attività. Da uomo e parlamentare nato e cresciuto nella Valle del Chiampo credo fortemente nella forza, propria della nostra gente, derivante dall'appartenenza ad una medesima comunità; e quindi nell'altrettanto intensa volontà di lavorare, ciascuno secondo il proprio specifico compito, per il bene comune: il lavoro e l'impegno restano il migliore viatico per superare il difficile periodo che stiamo attraversando."
Reparto Concia II marchio "made in Italy" è sinonimo di qualità a livello mondiale, intesa sia sotto il profilo artistico e dell'ingegno che dal punto di vista della qualità e salubrità intrinseca al prodotto stesso. Grazie all'attribuzione del marchio "made in Italy" e della tracciabilità, ai prodotti conciari è stata data la giusta valorizzazione ai prodotti di questo settore.

Nel testo della legge in approvazione, l'emendamento introdotto si colloca ai commi 8 e 9 dell'articolo 1).

 

Di seguito i punti salienti presenti nel testo legislativo che interessano il settore della concia:

Atto Senato 1930
Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri
Art. 1.
(Etichettatura dei prodotti e « Made in Italy »)
1. Al fine di consentire ai consumatori finali di ricevere un'adeguata informazione sul processo di lavorazione dei prodotti, è istituito un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti e intermedi, intendendosi per tali quelli che sono destinati alla vendita, nei settori tessile, della pelletteria e calzaturiero, che evidenzi il luogo di origine di ciascuna fase di lavorazione e assicuri la tracciabilità dei prodotti stessi.
4. L'impiego dell'indicazione «Made in Italy» è permesso esclusivamente per prodotti finiti per i quali le fasi di lavorazione, come definite ai commi 5, 6, 7, 8 e 9, hanno avuto luogo prevalentemente nel territorio nazionale e in particolare se almeno due delle fasi di lavorazione per ciascun settore sono state eseguite nel territorio medesimo e se per le rimanenti fasi è verificabile la tracciabilità.
8. Ai fini della presente legge, per «prodotto conciario» si intende il prodotto come definito all'articolo 1 della legge 16 dicembre 1966, n. 1112, che costituisca parte del prodotto finito o intermedio destinato all'abbigliamento, oppure all'utilizzazione quale accessorio da abbigliamento, oppure all'impiego quale materiale componente di prodotti destinati all'arredo della casa e all'arredamento, intesi nelle loro più vaste accezioni, oppure come prodotto calzaturiero. Le fasi di lavorazione del prodotto conciario si concretizzano in riviera, concia, riconcia, tintura - ingrasso - rifinizione.
9. Nel settore dei divani, per fasi di lavorazione si intendono: la concia, la lavorazione del poliuretano, l'assemblaggio dei fusti, il taglio della pelle e del tessuto, il cucito della pelle e del tessuto, l'assemblaggio e la rifinizione compiuti nel territorio italiano anche utilizzando pellame grezzo di importazione.
10. Per ciascun prodotto di cui al comma 1, che non abbia i requisiti per l'impiego dell'indicazione « Made in Italy », resta salvo l'obbligo di etichettatura con l'indicazione dello Stato di provenienza, nel rispetto della normativa comunitaria

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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