M5S: solidarietà a Comitati No Pedemontana, Vernizzi tiri fuori documenti, non querele
Martedi 6 Gennaio 2015 alle 14:43 | 0 commenti
Il senatore Enrico Cappelletti per i Parlamentari Veneti M5S esprime solidarietà ai cittadini dei Comitati No-Pedemontana invitando il Commissario straordinario alla Pedemontana Veneta Silvano Vernizzi a «tirare fuori i documenti, piuttosto che sporgere querele». Cappelletti dichiara di aver appreso dal Corriere delle Alpi del 2 Gennaio che il Commissario straordinario alla Pedemontana Veneta Vernizzi avrebbe querelato per diffamazione i rappresentanti dei comitati di cittadini No-Pedemontana, in quanto avrebbero parlato di quest'opera come di "un nuovo Mose"».
Per il parlamentare M5S «spetta alla magistratura stabilire se quest'opera, oltre ad essere inutile e dannosa, sia anche farcita di tangenti e corruzione. Ma non si può tacere che questa vicenda segua in molti aspetti la trama del Mose: costi pubblici enormi, lievitazione dei costi nel tempo, spesso protagonisti i soliti noti soggetti politici ed economici, forzature procedurali, volontà politica cieca alle alternative più funzionali ed economicamente sostenibili e ostinatamente orientata verso il progetto voluto dai privati».
In questo progetto, secondo Cappelletti, «moltissime cose non vanno, a partire dall'incredibile, volontaria, sottrazione dal controllo dei cittadini (e delle forze politiche di opposizione), del suo piano economico. Esprimiamo per questo tutta la nostra preoccupazione. Preoccupazione peraltro aggravata dalle seguenti considerazioni:
1. Il Piano economico e Finanziario continua ad essere trattato da Vernizzi alla stregua di un "segreto di Stato". A fronte di una spesa di oltre un miliardo di euro di risorse pubbliche, non si conoscono i dettagli del dare/avere tra soggetti pubblici e privati. Pergiunta, adducendo ad improbabili problemi... di privacy! La cosa non può che essere di per sé allarmante. Non sono bastate due interrogazioni parlamentari e innumerevoli richieste di accesso agli atti per superare questa riserva. Se viene mantenuto il segreto, un motivo ci sarà . E quel motivo non é certo quello di tutelare il superiore interesse pubblico alla trasparenza nella gestione del denaro pubblico. I cittadini Veneti devono sapere che potranno trovare la sorpresa di dover pagare un conto enormemente superiore a quello di costruzione della superstrada, come peraltro avvenuto in altri Project dell'epoca Galan. Che Zaia e la Moretti non muovano un dito per chiedere trasparenza se ne può ben comprendere la ragione: da rappresentanti, a diverso titolo, del Governo nazionale e regionale, sanno bene che il contenuto di quei documenti, una volta di pubblico dominio, potrebbe modificare il risultato della prossima campagna elettorale. E non certo a loro favore.
2. Quando siamo stati presso Veneto Strade, per chiedere copia della Convenzione economica e invocare maggiore trasparenza, siamo stati accolti dal commissario straordinario Vernizzi e dal suo braccio destro Ing. Fasiol, che fece gli onori di casa. Fasiol rassicurò tutti, pù volte, sulla correttezza delle procedure. E' notorio che fu arrestato solo qualche settimana dopo. Anch'egli con gravissime ipotesi di corruzione.
3. Sono finiti agli arresti per corruzione anche Galan e Chisso, i due più grandi sponsor dell'opera. I più grandi sponsor, naturalmente, dopo Zaia, già vice di Galan. Guarda un po' la coincidenza.
4. L'Autorità anticorruzione sta verificando la documentazione relativa al progetto Pedemontana. Ne siamo lieti. Ma non é sufficiente. Non potrà entrare infatti - se non marginalmente - nelle analisi dei costi/benefici, che sono frutto di valutazione politica. Valutazione che andrebbe estesa ai cittadini. Visto che i non pochi soldi spesi, fino a prova contraria, sono i loro. E visto che l'impatto sulla salute e sull'ambiente sono tangibili, l'informazione pubblica è dovuta anche ai sensi delle convenzioni internazionali, come pure un processo decisionale partecipato.
5. Anche la Corte dei Conti ha annunciato un'indagine sui costi del progetto,soprattutto nel caso di mancato raggiungimento dei volumi di traffico».
Ed é proprio questo il punto per il senatore M5S: «Basti vedere quello che é successo alla BreBeMi (collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano), per capire il futuro della Pedemontana. Inaugurata da Renzi e Maroni in pompa magna lo scorso mese di Luglio, é un disastro annunciato: tariffe altissime, pochissimi utenti, conti che non tornano e, immancabilmente, una marea di soldi pubblici necessari a copertura. A fronte di stime di traffico di 60.000 veicoli/giorno, se ne registrano 40.000 in meno. La legge di Stabilità prevede la spesa ulteriore di 300 milioni di euro, per tamponare la situazione. La società Brebemi, ha chiesto il prolungamento della concessione di 10 anni e ulteriori aiuti per 500 milioni di euro. Insomma uno stillicidio senza fine per le casse dello Stato. Peraltro per l'opera più inutile d'Italia».
Ma se Brebemi potrebbe divenire la seconda opera più inutile e costosa, dopo la Pedemontana, Enrico Cappelletti conclude con un invito pressante al Commissario Vernizzi, ma anche a Zaia ed al Governo: «devono fare chiarezza. Piuttosto che sprecare tempo e soldi pubblici per intimidazioni ai comitati di cittadini, legittimamente contrari alla Superstrada. Ed a cui va tutta la nostra solidarietà ed il nostro apprezzamento».
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