Luigi Dalla Via nel Cda dell'aggregazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza: dopo Miranda di Confartigianato in BPVi Variati applica con l'artigiano ex sindaco di Schio lo schema che ha affossato la banca: competenza da evitare
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 23:42 | 0 commenti
Prima edizione alle 20.18. Aggiornamento alle 23.42. Sono sempre più nere le nubi che avvolgono quella che in Consiglio Comunale di Vicenza ieri è stata definita dagli sponsor dell'operazione, il politico per tutte le stagioni, Achille Variati, e Matteo Marzotto, il rampollo ora attempato della famiglia che tanto ha dato in passato e di più ha preso di recente dal nostro territorio, un'aggregazione tra la Fiera di Vicenza e Rimini Fiera ma che gli oppositori, tra l'altro privati di ogni diritto preventivo a conoscere ambiti e condizioni della scelta da votare, vedono come un assorbimento dell'attività fieristica berica per una futura fagocitazione nella newco Italian Exhibition Group, di cui Vicenza avrà il 19% e due membri del Cda.
Se l'attuale direttore generale di Vicenza Corrado Facco verrà promosso a dg dell'aggregazione e se Marzotto partirà da vice presidente del Cda per poi, molto probabilmente, diventarne il presidente, oggi l'assemblea dei soci di Fiera di Vicenza (per il 66% Comune e la cancellanda Provincia, cioè Variati, e per il resto di fatto solo la morente Camera di Commercio sempre di Vicenza) ha approvato l'operazione e...
E ha scelto come secondo membro del Cda in quota vicentina Luigi Dalla Via, bravissima persona nonchè buon ex sindaco di centrosinistra e per circa 14 anni a Schio, ma con esperienza professionale e manageriale che è difficle associare ad una società da 120 milioni di euro di fatturato e con orizzonti internazionali.
Se il suo attuale lavoro è nel settore acquisti di una azienda di Schio, dove è tornato dopo dieci anni di aspettativa, Luigi Dalla Via si è sempre mostrato orgoglioso di essere un artigiano.
Speriamo, però, che non lo sia come Franco Miranda, artigiano e presidente di Confartigianato Vicenza diventato poi membro del Cda della Banca Popolare di Vicenza per le cui vicende ora è indagato trovando come giustificazione questa: «Io ero lì, mi fidavo di Zonin e approvavo quello che proponeva. Cosa volete che ne capissi e sapessi di cosa stava succedendo realmente?».
Signor Dalla Via, signor sindaco e plenipotenziario di Vicenza e dintorni, ma soprattutto signori cittadini qui non si parla di onestà ma di competenza senza la quale si è in balia di chi dirige l'orchestra che per la BPVi si è poi dimostrata essere una banda Bassotti.
E Luigi Dalla Via o ci dimostra insieme a Variati dopo una selezione fatta da un'apposita società di Head Hunter (Cacciatori di teste, ndr), magari non di proprietà della BPVi, quali siano le sue competenze di gestione di quello che l'aggregazione Variati - Marzotto ha definito come il secondo polo fieristico nazionale, oppure la sua scelta perpetua il sistema Zonin - Zigliotto-Zuccato - Variati... con uno stile non da prima Repèubblica ma da basso impero.
Con conseguenze non apocalittiche per Vicenza, che la Fiera l'ha già persa come capiranno presto anche dipendenti e albergatori, ma per Italian Exhibion Group.
P.S. Matteo Renzi, vuoi il nostro Sì? Rottama sul serio questa gente!
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