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Ludopatia, Ferrarin: anche Vicenza aderisca al Manifesto dei Sindaci

Di Edoardo Andrein Giovedi 20 Marzo 2014 alle 18:06 | 0 commenti

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Daniele Ferrarin, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Vicenza lancia la proposta di adesione al "Manifesto dei Sindaci" anche per il Comune di Vicenza per contrastare il fenomeno dilagante della ludopatia, la malattia sociale del gioco d'azzardo. "E' indispensabile "fare rete" tra i Comuni per promuovere iniziative di sensibilizzazione sin dall’età scolare" sostiene Ferrarin.

"L'adesione al "Manifesto dei Sindaci"  che il M5S di Vicenza chiede al Consiglio Comunale di Vicenza - prosegue il consigliere - sarebbe un ulteriore passo in avanti nell'azione di prevenzione alla ludopatia, che il Comune di Vicenza ha intrapreso negli ultimi anni".

Di seguito il testo della mozione presentata al Sindaco Achille Variati e al Presidente del Consiglio Comunale Federico Formisano.

                                                                                                                                             

MOZIONE

ADESIONE AL MANIFESTO DEI SINDACI A CONTRASTO DEL GIOCO D’AZZARDO

 

Premesso che

 

·         L'Amministrazione Comunale di Vicenza è stata tra le prime in Italia a impegnarsi  in prima linea nel contrasto al gioco d'azzardo  attuando provvedimenti significativi atti a limitare e regolamentare l'apertura  di sale gioco;

 

·         i dati forniti dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di  Stato, che per lo Stato Italiano regola e controlla l’intero comparto  dei  giochi,  confermano  la  grande  espansione  del  gioco  d’azzardo  in  tutte  le  Regioni d’Italia,  il  gioco d’azzardo è la terza industria italiana, con il 12% della spesa delle famiglie, una raccolta nazionale di circa 80 miliardi di euro nel 2011, 5.000 aziende,120 mila addetti, 400.000 slot macchine, 6.181 punti gioco autorizzati, il 4%del  Pil nazionale, oltre il 15% del mercato europeo e oltre il 4,4% del mercato mondiale, il  23% del mercato mondiale del gioco online;

 

·         sono 15 milioni i giocatori abituali, di cui 2 milioni a rischio patologico e circa 800.000 i giocatori già malati;

 

·         sono necessari  5-6 miliardi  l’anno  per curare  i  dipendenti  dal  gioco patologico,  dalle  tasse sul  gioco  ne vengono incassati meno di 8;

 

·         I dati  confermano una grande  diffusione del  gioco anche tra  gli  adolescenti e  le  persone più interessate  al  gioco sono  le  fasce  più  deboli  e  fragili  della  nostra  società,  chi  ha  una  minore  scolarizzazione,  chi  ha  un  lavoro  più precario, chi è in difficoltà nel trovare una propria identità;

 

considerato che

 

  • La  dipendenza  dal  gioco  è  una  vera  e  propria  malattia  che  compromette  lo  stato  di  salute  fisica  e psichica  del giocatore,  il  quale  non  riuscirà  a  uscirne  da  solo.  Il  malato  di  gioco  (GAP  – Gioco d’Azzardo  Patologico)  è cronicamente e progressivamente incapace di  resistere all’impulso di  giocare e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti  illegali, oppure di venire arrestato per falsificazione, frode, appropriazione indebita  o  evasione  fiscale  mirate  a  ottenere  danaro per  giocare;  a  volte  giunge  alla  perdita  del  lavoro  per assenteismo.  Tutto  questo  produce  sofferenza, difficoltà  di  relazione  anche  all’interno  della  famiglia,  litigi  e vulnerabilità, fino al suicidio;
  • Nella maggior parte dei  casi la patologia di GAP, oggi riconosciuta a livello nazionale nei LEA, non suffragata da finanziamenti per interventi del servizio sanitario, così che nel nostro Paese si è prodotta una situazione a    macchia di  leopardo,  con  aree  completamente  prive  di  assistenza  specifica  e  aree  dove  la  sensibilità  di  alcune amministrazioni o operatori del privato sociale ha saputo creare servizi ed interventi efficaci;

 

            La  dipendenza  da  gioco  si  configura  come  una  questione  socio-sanitaria,  che  coinvolge  il  sistema              sanitario nazionale, le Asl, le Amministrazioni locali e le comunità nel loro insieme. Occorre garantire ai giocatori          patologici gli stessi diritti riconosciuti ai malati di altre dipendenze: il diritto alla cura gratuita e il diritto al             mantenimento del posto di lavoro durante la cura.

 

Considerato inoltre che

  • Il gioco d’azzardo è un mercato tanto ricco e diffuso in modo capillare da richiamare la presenza delle mafie anche nel gioco legale, come dimostrano le numerose indagini delle direzioni distrettuali anti mafia in tutta Italia;
  • Il  gioco lecito  è  diventato uno  dei  settori  di  maggiore  interesse  per  il  riciclaggio,  rendendo molto  più  semplice  il passaggio  di  grandi  flussi  di  danaro  tramite  internet;  le  mafie  sono  presenti  quindi  nelle  sale  bingo  usate  come lavanderie per  la pulizia  di  soldi  sporchi,  nell’imposizione  di  noleggio  di  apparecchi, nei  prestiti  usurai ai giocatori indebitati,  nei  racket  delle  slot  machine,  nell’acquisto  dei  biglietti  vincenti  di  Lotto,  SuperEnalotto,  Gratta  e  vinci pagati con notevole sovraprezzo sia per ripulire il denaro sia per giustificare l’acquisto di beni e attività commerciali, eludendo così i sequestri, con danno umano, sociale, economico enorme.
  • La presenza di punti di gioco attira anche la criminalità spicciola, con furti, scippi e minacce, portando insicurezza e degrado nei paesi e nelle città.

 

Valutato inoltre che

  • Il  sistema  normativo  vigente e  di  controllo  è  totalmente  insufficiente  a  disciplinare  e  a  sanzionare situazioni  che presentano già enormi costi sociali;
  • Anche nella nostra città, sono numerosi  gli pubblici esercizi, circoli ed esercizi commerciali, con  licenza  di  videogiochi  ,esistono  dati  allarmanti  sul  gioco d’azzardo.
  • I Sindaci, responsabili  nei Comuni  dell’assetto delle  funzioni  del territorio, della salute  dei  cittadini,  dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, rappresentanti delle comunità di cui devono curarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo, sono privi di qualsiasi strumento normativo atto a programmare l’apertura, la gestione e il funzionamento delle sale gioco e di tutti gli altri luoghi in cui sia possibile giocare d’azzardo

 

Visto

 

  • Il manifesto nazionale dei Sindaci contro il gioco d'azzardo, promosso dalle Associazioni da Terre di mezzo, Scuola delle  Buone  Pratiche,  Fa' la cosa  giusta!,  Legautonomie,  a cui  hanno aderito già decine di  Comuni Italiani  e che chiede  una  nuova  Legge  nazionale,  fondata  sulla  riduzione  dell’offerta  e  il  contenimento  dell’accesso,  con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura;
  • Il Manifesto inoltre chiede che sia Consentito il potere di ordinanza dei Sindaci per  definire l’orario di apertura delle sale gioco e per  stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e che sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo.

 

Ritenuto che

 

  • Sia indispensabile mettersi  in  rete  con altre Amministrazioni e altri territori, con le Asl, le Prefetture e le  Questure, per costruire un fronte ampio di informazione, formazione e contrasto a questo tipo di gioco che si sta rivelando una vera emergenza sociale Sia  altresì  indispensabile  costruire  reti  in  ogni  territorio  coinvolgendo  parrocchie,  scuole,  associazioni,  volontari, polizia  locale  e  forze  dell’ordine  per  attivare  iniziative  culturali  e  formative,  attività  di  controllo  e  di  prevenzione finalizzate a recuperare i valori insostituibili della cultura per conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo,costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità, recuperare i valori fondanti delle nostre società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.

 

Chiede Al Sindaco e al Consiglio Comunale

 

L'adesione al su citato Manifesto dei Sindaci, pubblicizzando tale atto attraverso tutti i canali di comunicazione

 

chiede inoltre di

 

  • promuovere, attraverso l'Assessorato ai Servizi Sociali e l'Assessorato alla Pubblica Istruzione, interventi educativi e d’informazione, culturali e formativi per ritrovare il piacere nelle cose della vita quotidiana, nelle relazioni, nel lavoro, nello sviluppo dei talenti, nella fatica, nell’amicizia, nella condivisione delle esperienze, nelle radici della cultura da cui trarre le ragioni e le prospettive della vita.

 

Vicenza 20 marzo 2014


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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