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Luce del mondo, olè! In taluni casi ...

Di Lucio Panozzo Domenica 28 Novembre 2010 alle 22:59 | 0 commenti

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Quando si dice il miracolo. Pensate da dove è partita la nostra civiltà, la nostra libertà, la nostra democrazia. I pensieri antichi, elaborati lungo i secoli. Il pensiero greco, la filosofia greca, che fa in parte da base anche, bisogna riconoscerlo, alla filosofia cristiana (sì, Gesù Cristo non aveva avuto l'accortezza di intrigarsi con la filosofia. Lo fecero per lui i maggiori pensatori posteri basandosi su Aristotele e Platone - cito per tutti Agostino di Tagaste - che salvarono in corner tutta la costruzione, che in mancanza di questo sarebbe stata spazzata via come un castello di carte.

Faccio anche un esempio concreto, tanto per capirci: se Levi-Civita e Ricci-Curbastro, professori ebrei dell'università di Padova, non avessero servito sul vassoio d'argento ad Albert Einstein, troppo occupato con le studentesse, i giusti e necessari modelli matematici, col grande "C" che il suddetto sarebbe riuscito a dimostrare le sue teorie più difficili. Ecco, Agostino & c. furono i "matematici" della situazione, i teorizzatori che si occuparono della manovalanza filosofica, senza la quale la religione cristiana avrebbe dovuto sostenersi come la classica sedia con una gamba rotta. Particolari aspetti di detta religione si sostengono tuttora sulle tre gambe della sedia traballante, come la teoria della Grazia, come "lo Spirito che soffia dove vuole", come il dolore umano e a maggior ragione il dolore animale ... che voglia di continuare).
Quando si dice il miracolo. Proseguendo con la nostra filosofia, nella quale non ho mai voluto intrigarmi per il terrore di risultare poi simile ad alcuni (ho detto alcuni) filosofi nostrani che si sono volontariamente impantanati nelle sabbie mobili dalle quali difficilmente si salveranno, con grande esultanza di tutti noi che canteremo alle loro esequie un "peana fatidico di gloria immortal", mi vien fatto di pensare a tutti quei grandi scrittori e filosofi che pensarono a noi futuri cittadini e al nostro bene. Molti di loro rimangono nell'ombra, altri brillano di luce propria: a tutti loro vada il nostro pensiero riconoscente. E così sorsero l'Illuminismo, la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Russa. Intendiamoci, non intendo far prendere fischi per fiaschi ai miei lettori; queste rivoluzioni finirono male, molto male, ma i principi che le avevano ispirate superarono indenni le loro gravissime défaillances. Basti pensare che quella francese generò il napoleoncino micropenico che "infiniti addusse lutti" all'Europa; quella americana, che produsse l'architettura di uno stato massonico, e tralasciamo il resto; quella russa, naufragata in quella nefasta dittatura non certo del proletariato. Ma i principi ispiratori rimangono, e da quelli noi siamo sostenuti nella nostra visione del mondo (Weltanschauung, come è d'uso dire ai nostri giorni).
Quando si dice il miracolo. Ma qual è allora per noi la risultanza di questo lavorìo mondiale d'intelletti? Vado a elencarli: un premier-dittatore puttaniere che, bontà sua, ci chiama popolo (anzi, il "suo" popolo); una corruzione che vale 60 miliardi di euro all'anno; un'evasione fiscale che ne vale 150 e un'evasione contributiva pari a 80; la possibilità di assumere le proprie puttane (proprie dei politici, che a volte assumono anche i loro efebi) fino ai massimi gradi della carriera politica; un territorio disastrato senza la più flebile speranza di poter pensare a soluzioni; strade che neanche nell'Afghanistan; quoziente intellettivo medio dei pubblici politici e amministratori pari agli ultimi gradini della scala mondiale; uno stato dove non c'è stato, ma dove in compenso regnano le organizzazioni criminali e si tengono polizia e magistratura senza mezzi per fare qualcosa, qualsiasi cosa e dove in compenso chiunque, basta che sia amico degli amici, può ottenere di fondare una società partecipata dallo stato, dalla regione, dalla provincia, dal comune, dove poter assumere le amiche degli amici e gli amici delle amiche e dove si spenderanno soldi pubblici per la realizzazione del nulla.
Quando si dice il miracolo. Ma qual è il frutto, quale la conseguenza di questo susseguirsi di vittorie democratiche, di queste epiche conquiste? E' che in tutto questo buio appare una luce di salvezza: "La luce del mondo" (il titolo di Peter Seewald si riferisce deferente a sua santità Joseph Ratzinger, in sigla B16). Ecco, di questo avevamo bisogno: di un porto sicuro in mezzo alla tempesta, una luce nel buio. E nella sua bontà, misericordia, amore, clemenza, giustizia, intelligenza, ma soprattutto infallibilità, Egli ci offre il miele delle sue labbra e pronuncia la fatidica frase che attendevamo da secoli, predicata dai profeti dell'antichità:
"Fratelli, sorelle, sembra che, IN TALUNI CASI, sarà possibile usare il preservativo, o condom che dir si voglia. Ma mi raccomando, fratelli e sorelle cari, con moderazione, e solo quando andate a puttane".
Un grazie a voi, padre santo, cercheremo di fare buon uso di questo barlume di libertà che avete voluto donarci.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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