Lovat replica a Busetti: bisogna temere più gli stupidi che i cattivi
Mercoledi 1 Giugno 2011 alle 15:52 | 0 commenti
Riceviamo da Davide Lovat (Identità & Tradizione) e pubblichiamo
Da mio padre imparai che "bisogna temere di più gli stupidi che i cattivi, perché dagli stupidi non sai cosa aspettarti". Non so perché questo insegnamento mi sia tornato alla mente stamattina dopo aver letto l'intervista della signora Busetti sul Giornale di Vicenza, e ancora me lo chiedo. Intanto però rifletto sul contenuto di quello che ho trovato scritto in quell'intervista.
Primo: ella dichiara di essere stata democraticamente eletta e ne deduce di avere il diritto di comandare autoritariamente, obbligando tutti a tacere e obbedire senza diritto di critica. Ma questa è una bestialità di stampo fascista ai limiti del reato ideologico, poiché anche il più cretino degli studenti del corso base di Scienza Politica sa che in democrazia chi viene eletto deve rispettare ed ascoltare chi non lo ha votato, e che la sua elezione non è una consacrazione al trono ma la delega di un potere di servizio. Erano i fascisti che confinavano a Ventotene gli oppositori e mandavano ad ammazzare all'estero i dissidenti, come i fratelli Rosselli. Pretendere che un Segretario di Partito abbia letto almeno Tocqueville dovrebbe essere un requisito di legge, ma in Italia si fa tutto alla carlona e in Padania forse peggio, dato che a Vicenza abbiamo pure un parlamentare che ha passato 15 anni sui banchi del Parlamento corrispondenti al doppio di quelli passati sui banchi di scuola. Uno che ha regalato perle, in materia di rutti e scorregge attribuite ai tedeschi, e che difende a modo suo le radici cristiane nominando in modo vario e colorito il nome del nostro Dio mille e più volte al giorno.
Secondo: ella minaccia di espulsione altri militanti non allineati alla linea del partito, cioè alla sua. Ma parla della vicenda CIS e dei centri commerciali e perciò dimentica che la Lega Nord è sempre stata ideologicamente contraria all'eccesso di strutture di grande distribuzione. Dunque è in realtà il suo grande elettore, piccolo di statura, ad essere contro la linea ufficiale propagandata dal partito. Ma il partito è ancora ciò che propaganda? O è diventato oramai solo uno strumento nelle mani degli industriali, una specie di protesi nelle braghe di Berlusconi e dei suoi simili?
Terzo: ella asserisce, e qui rischia una denuncia che sto valutando nelle sue possibilità , che dietro alle proteste spontanee dei leghisti a me vicini nel pensiero ci sia io e soprattutto (questo è l'elemento forse passibile di querela, anche se l'illazione è probabilmente troppo generica) che io abbia qualcosa da nascondere. Ebbene, in quasi 40 anni di vita la mia fedina penale è candida come quella di un neonato e sono pronto a pubblicarla, insieme con il saldo dei miei due conti correnti e il mio stato patrimoniale. Potrebbero fare lo stesso i suoi Grandi Elettori? Mi risulta che uno sia plurifallito e inquisito per emissione di assegni a vuoto, pur ricoprendo una importante carica regionale; che un altro sia pregiudicato e condannato oltre che pluri-inquisito per reati contro il patrimonio ed emissione di fatture false; che un altro ancora sia pregiudicato e ancora oggi inquisito per concorso in bancarotta. E' questa la Lega Nord? Allora io non posso starci, se è vero il detto "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Hanno detto che la mia espulsione è dovuta a "gravi motivi che pregiudicano l'attività del movimento", ma qual è allora la vera attività del movimento? Si tratta forse di un'associazione a delinquere? Sto ancora attendendo delucidazioni in merito, dato che nessuno ha il coraggio di replicare nel merito al mio ricorso.....
Io sono un uomo onesto che dice sempre la verità , e continuerà a dirla nonostante sappia che stanno cercando di farmi perdere il lavoro, che stanno cercando di infangare il mio nome e che mi stanno calunniando in ogni modo.
Se la signora Busetti si sta dimostrando un'incapace, eviti di dare a me la colpa dei suoi fallimenti. Ormai gli occhi li stanno aprendo tutti e agiscono spontaneamente; io intendo solo seguire la mia strada, senza aver da incrociare il passo con chi pratica il fascismo senza nemmeno rendersene conto, magari nella convinzione di essere democratico. Ecco, forse in questo momento capisco perché mi è tornato in mente quell'insegnamento ricevuto da mio padre....Io sono radicalmente antifascista e di questo faccio uno dei miei principali vanti. E proprio per questo, la questione è ben lungi dall'essere finita qua.....
Davide Lovat
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