Lovat, Progetto Veneto: le tessere Pdl e la politica come ricerca del potere privato
Mercoledi 4 Gennaio 2012 alle 18:34 | 0 commenti
Davide Lovat, Progetto Veneto - In un momento di grande sfiducia dei cittadini verso i partiti tradizionali, a Vicenza il PdL, partito dal vasto consenso, sta dando un'immagine chiara di cosa sia diventata per taluni l'attività politica: pura e semplice ricerca del potere per questioni private.
Il congresso di un partito politico di tale rilevanza non è però una questione interna, come infatti dimostra lo spazio sui giornali dato al tentativo di far saltare quella consultazione democratica che dovrebbe decidere non solo chi guiderà quel partito, ma anche chi avrà un ruolo di primaria importanza nel processo decisionale che riguarda tutti i cittadini amministrati da quel partito, anche chi non lo vota né lo voterà mai.
La grave crisi della rappresentanza democratica nel nostro Paese mi esorta a rivolgere un appello pubblico ai dirigenti del PdL per chiedere loro di dare una prova di responsabilità alla cittadinanza intera: cessino le polemiche sui tesseramenti, evidentemente capziose per chiunque conosca il funzionamento di un partito politico, e cominci il dibattito programmatico finalizzato a istruire gli aventi diritto al voto congressuale sulle alternative da vagliare per rinnovare la dirigenza; si fissi al più presto la data della consultazione e la si celebri, con i vinti che riconoscono i vincitori e i vincitori che rispettano i vinti. Un partito politico dovrebbe essere, secondo dottrina, un'agenzia sociale finalizzata a canalizzare le istanze del popolo presso le istituzioni deputate all'esercizio del potere delegato; non si dia l'impressione, già purtroppo radicata nell'opinione pubblica, che si tratti ormai solo di "cavalli di Troia" per far entrare nelle stanze dei bottoni cricche di sodali che, una volta al potere, pretendono di considerarli come "cosa nostra" in maniera perpetua.
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