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Lo storico dell'Altovicentino: Angelo Saccardo, scrittore di storia e toponomastica locale

Di Lorenzo Coviello Domenica 5 Febbraio 2012 alle 13:30 | 0 commenti

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Quando sedevamo tra i banchi di scuola, abbiamo dedicato ore, spesso giorni, a studiare la storia di popoli, imperi, guerre, governi, per prepararci al meglio a interrogazioni ed esami. Al contrario, affacciandoci alla finestra di casa, percorrendo la strada per recarci al lavoro, pedalando con la famiglia di domenica pomeriggio, di rado ci rendiamo conto che anche i monti che ci circondano, le contrade del centro storico, le fattorie, gli incroci, le macchie di alberi e le rocce hanno una storia da raccontare.

Un tipo di storia che è stata tramandata di padre in figlio per secoli, ma che rischia di essere dimenticata e relegata nei documenti conservati negli archivi storici di biblioteche e università. Un tipo di storia che qualcuno ancora cerca di tener viva con lo studio e, soprattutto, con la passione. In questo, l'Altovicentino può contare sull'opera di Angelo Saccardo, scledense laureato in lettere, ex-impiegato alle Poste ora in pensione, e storico ed esperto di toponomastica (lo studio dei nomi dei luoghi) da più di trent'anni. Angelo ha all'attivo più di una decina di volumi sulla storia e la toponomastica di comuni e località dell'Altovicentino: Valli del Pasubio, le Piane di Schio, il Tretto, per citarne alcuni.

Due tra i tanti volumi curati da Angelo saccardoInterrogato sull'origine della sua passione, Angelo risponde: "Quando ero ragazzo, mi recavo spesso al Tretto a visitare parenti, e sentivo nomi di luoghi, nomi che non sembravano appartenere a nessun dialetto veneto, e ho iniziato ad approfondire, per saperne di più." Mosso da passione e curiosità, le conversazioni con i locali sono state presto affiancate dalle giornate trascorse nella biblioteca dell'Università di Padova, consultando tomi di toponomastica, soprattutto altoatesini, stimolato dal Professor Pellegrini, uno dei maggiori esperti di glottologia (lo studio dell'evoluzione delle lingue). "Attraverso lo studio, ho approfondito la conoscenza della realtà cimbra, focalizzata sui Sette Comuni dell'Altopiano di Asiago e sui tredici Comuni veronesi. La zona intermedia tra questi comuni non era stata oggetto di alcuno studio organico, nonostante le migliaia di nomi che chiaramente suggerivano l'esistenza di una civiltà antica". Di conseguenza, Angelo sposa la causa della cultura cimbra dell'Altovicentino, giungendo nel 1989 alla pubblicazione della sua prima opera - Il Tretto, Toponomastica Storica.
"Da allora, la mia attività mi ha regalato grandi soddisfazioni: articoli pubblicati su riviste e mensili locali, interventi in convegni quali le feste cimbre di Altissimo e Recoaro Terme, oltre a una decina di volumi." Soddisfazioni, soprattutto considerate le difficoltà di realizzazione. "Il più delle volte, è molto difficile ottenere finanziamenti, e molto debbo al sostegno dell'Istituto di Cultura Cimbra, in particolare al presidente Sergio Bonato". Però, le sfide maggiori non sono quelle finanziarie. "La mia attività richiede lo studio minuzioso di documenti, soprattutto atti notarili, alcuni antichi di quasi mille anni e scritti in caratteri gotici, ovviamente a mano. Senza considerare che ogni notaio ha il proprio particolare stile di scrittura". La precisa catalogazione di questi documenti ha richiesto l'assidua frequentazione degli archivi di Stato di Vicenza e Verona, degli archivi della Curia Vescovile di Vicenza, di parrocchie, e di biblioteche quali la Bertoliana di Vicenza e la Civica di Schio. "Per l'identificazione di un luogo, è necessario stabilirne la posizione, la natura - per esempio se si tratta di una valle, di un sasso, di un monte - e seguire l'evoluzione del suo nome attraverso i secoli, consultando dizionari, documenti e altre opere".
Tra le numerose pubblicazioni, viene naturale domandarsi se ce n'è una cui l'autore si senta particolarmente affezionato. "Oltre al mio primo lavoro sul Tretto, mi sento particolarmente legato alla storia di Valli del Pasubio", riferendosi all'imponente opera in due tomi pubblicata nel 2004. "In tale occasione, il Comune di Valli mi ha nominato Cittadino Onorario, e quest'onorificenza, assieme al sostegno finanziario, è stata per me fonte di enorme soddisfazione".
Poche settimane fa, ha visto la luce l'ultima opera di Angelo Saccardo - Posina, Una Identità Ritrovata - motivata dall'amicizia nei confronti del defunto Renato De Pretto, cui Angelo ha lasciato la prima firma sulla copertina. "Renato aveva iniziato un'opera di catalogazione dei toponimi dell'area di Posina, cercando di mettere ordine in un patrimonio di conoscenze orali. Io, appoggiato dalla sua famiglia, ho preso in mano la miriade di appunti che lui aveva lasciato, è ho lavorato negli archivi all'interpretazione dei nomi, fino alla realizzazione dell'opera".
Angelo non ha certo intenzione di interrompere o rallentare la sua attività di storico dell'Altovicentino, anzi, il completamento di ogni opera è uno stimolo per cominciarne una nuova. "Programmi per il futuro? Vediamo... Vorrei realizzare un'opera sulla toponomastica di Valli del Pasubio, una storia del Tretto, una toponomastica di Schio". Insomma, non mancano le idee, e tanto meno il desiderio di farci riscoprire e valorizzare le nostre radici e il nostro territorio attraverso la conoscenza della loro storia.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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