Lo spread tra Btp e Bund oltre quota 450 punti: un nuovo governo per l'Italia!
Martedi 1 Novembre 2011 alle 16:37 | 0 commenti
Giornata drammatica per il nostro Paese. Record storico negativo per lo spread tra Btp e Bund: oltre quota 450 punti. Piazza Affari crolla. Cgil: occorre un nuovo quadro politico. Pd: pronti ad assumere nostre responsabilitÃ
I mercati affossano l'euro sfruttando il volano del referendum sugli aiuti Ue annunciato dalla Grecia e la debolezza italiana. Il primo novembre passa alla storia come l'ennesima giornata drammatica per l'Europa. E a prua, davanti e in mezzo alla tempesta, c'è il nostro Paese.
La forbice tra i Btp e i Bund tedeschi continua ad allargarsi. Lo spread ha superato quota 450 punti, ed è un record storico negativo. Segna il punto più basso della fiducia dei mercati nei buoni del tesoro italiani, nonostante che da questa mattina, come informa Bloomberg, la Bce stia comprando titoli di Stato italiani per arginare l'emergenza. Piazza Affari ha perso oltre il 6%.
In un comunicato di palazzo Chigi si rende noto che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, segue l'evoluzione dei mercati finanziari tenendosi in stretto contatto con Palazzo Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Palazzo Chigi addebita la situazione dei mercati al referendum greco.
Mentre, sul fronte dell'opposizione, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ne dà notizia l'Adnkronos. Nel corso della telefonata il leader dei democratici ha dato la disponibilità del Pd e delle forze di opposizione a prendersi le responsabilità necessarie di fronte all'aggravarsi della crisi finanziaria dell'Italia.
Secondo la Cgil "siamo dentro una profonda crisi europea alla quale si aggiunge una ormai drammatica crisi italiana, enfatizzata dalla fragilità e dalla mancanza di credibilità di un governo che sta portando i nostri titoli pubblici ad una situazione di insostenibilità . La pressione esercitata dai mercati - si legge in una nota del sindacato - non è diretta solo al nostro paese ma è indirizzata verso il governo che è la parte preponderante del problema". Per il sindacato di corso d'Italia "è ormai evidente che sul piano europeo occorre definire nuove scelte che non sono quelle stabilite dall'ultimo vertice di Bruxelles. L'attuale Patto di stabilità e crescita europeo va ridefinito perché è evidente che non sta garantendo né la stabilità né in alcun modo la crescita del sistema europeo. Così come è evidente che in Italia occorre un nuovo quadro politico che tragga forza da un nuovo voto popolare".
La Cgil chiede iniziative "strategiche che guardino alle infrastrutture e all'energia, proteggere il lavoro che c'è e crearne di nuovo, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno del paese". E occorre "una nuova politica fiscale, con l'introduzione di una imposta per le grandi ricchezze e un piano strutturale di lotta all'evasione fiscale si possono trovare le risorse per impostare una politica straordinaria per l'occupazione."
L'Italia si trova di fronte a una crisi che rappresenta "un'emergenza senza precedenti" e "al di là dell'opinione che ognuno ha dell'operato del Governo, è palese che la straordinariet dei rischi che corriamo richiede, da parte della politica, una risposta altrettanto straordinaria". E' quanto si legge in un editoriale di ItaliaFutura, che lancia un appello alle associazioni del mondo produttivo e sottolinea che "solo un Governo che raccolga dietro di sé un amplissimo schieramento di forze politiche può oggi dare concreta applicazione ad un piano di salvataggio del paese".
Anche per l'economista Giacomo Vaciago, intervistato dall'Agi, "quello che serve in questo momento è un governo che abbia come priorità quella di favorire la crescita economica del paese". Il governo, prosegue Vaciago, ‘‘deve ammettere che non ha fatto nulla dal 5 agosto per risolvere i problemi del paese''. l'Italia ha bisogno di ‘‘un esecutivo diverso, che metta al primo punto dell'ordine del giorno la riduzione del debito e il ritorno alla crescita''.
L'annuncio di Papandreou
Il premier greco Georges Papandreou ha annunciato il ricorso a un referendum e al voto di fiducia in parlamento sul piano di aiuti da 110 miliardi di Ue, Bce e Fmi. I greci, ha chiesto, "vogliono l'adozione di un nuovo accordo o sono contrari? Se i greci non lo vogliono, non sarà adottato". La consultazione referendaria potrebbe svolgersi all'inizio del 2012.
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