Liu Xiaobo,dissidente cinese, Nobel per la pace
Sabato 9 Ottobre 2010 alle 00:14 | 0 commenti
Rassegna.it - Un premio contro il regime di Pechino. Il comitato di Oslo: "La Cina ha delle responsabilità ". Sostenitore della democrazia e riferimento per gli attivisti di tutto il mondo, Xiaobo sta scontando 11 anni di carcere. Polizia in casa dell'intellettuale
Il dissidente cinese Liu Xiaobo vince il premio Nobel per la pace 2010. Lo comunica ieri (8 ottobre) il comitato di Oslo.
Liu Xiaobo sta scontando una condanna ad 11 anni di reclusione per "istigazione alla sovversione". E' accusato di essere tra i promotori di Carta08, il documento che chiede l'introduzione della democrazia a Pechino, firmato da oltre 2mila cittadini cinesi. Fermato a fine 2008, il regime gli ha inflitto la condanna il 25 dicembre 2009. A quanto pare, è stato scelto il giorno di Natale per provare a eludere la copertura dei media occidentali.
Il governo cinese ha interrotto le trasmissioni della Bbc nel paese. Al momento dell'annuncio del Nobel, la diretta è stata subito oscurata. A quanto si apprende da Twitter, inoltre, la polizia si sarebbe recata a casa del Nobel e starebbe parlando con la moglie, Liu Xia, per decidere se rilasciare dichiarazioni alla stampa.
Liu Xiaobo è nato nel 1955 a Changchun (Cina del Nordest): era professore universitario di letteratura quando scoppiò la protesta studentesca del 1989 e fu tra gli intellettuali che si schierarono con i giovani. Partecipò in prima persona alla creazione della Federazione autonoma degli studenti, che guidò la mobilitazione di quegli anni. La Federazione tentò anche il dialogo con le autorità , ma senza ottenere risultati.
Si arriva quindi al massacro di Piazza Tiananmen (4 giugno 1989). Quando fu chiaro che il segretario del Partito comunista cinese, Deng Xiaoping, aveva scelto la repressione contro gli studenti, Liu si attivò per convincere i giovani a lasciare la piazza prima dell'intervento dell'esercito. Fu quindi arrestato, con l'accusa di essere una delle "mani nere" che manovravano gli studenti, fu condannato come "controrivoluzionario" e trascorse 18 mesi in prigione. Nel 1995 scontò tre anni di "rieducazione attraverso il lavoro", poi gli fu vietato di insegnare.
Il dissidente ha sempre continuato a criticare il regime, con una serie di articoli e saggi pubblicati all'estero e usciti clandestinamente nel paese. Xiaobo è un punto di riferimento per gli attivisti cinesi e i sostenitori dei diritti internazionali in tutto il mondo.
Liu viene premiato per la "lunga e non violenta battaglia per i diritti umani fondamentali in Cina". Questa la motivazione del Comitato, che sottolinea lo "stretto legame" tra pace e diritti umani. Lo status della Cina, aggiunge, "come seconda economia mondiale impone delle responsabilità ". Il presidente del Nobel, Thorbjoern Jagland, aveva anticipato che sarebbe stata una scelta controversa. L'anno scorso il premio era andato al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
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