Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

L'Italia è un paese normale?

Di Citizen Writers Mercoledi 16 Aprile 2014 alle 17:41 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Marcello Dell'Utri, fondatore di Forza Italia, condannato in appello a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, in attesa della sentenza della Cassazione (che doveva pronunciarsi in questi giorni ma che è stata rinviata in quanto gli avvocati difensori di Dell'Utri si sono dichiarati entrambi malati), si è dato alla latitanza ed è “scappato” in Libano dove è stato fermato in un lussuoso albergo di Beirut.

Persone a lui vicine affermano che non è stata una fuga ma un viaggio che Dell'Utri ha fatto per questioni di salute. Il suo amico Silvio Berlusconi, invece, ha affermato: “ho spedito Dell'Utri a Beirut qualche giorno fa perché Vladimir Putin mi ha chiesto di sostenere la campagna elettorale di Amin Gemayel”. Certo è che questo tentativo di sottrarsi alla Giustizia italiana, probabilmente “aiuterà” Dell'Utri ad evitare una condanna perché arriverà la prescrizione o perché non sarà estradato in Italia (visti gli accordi che intercorrono tra i due paesi e che non contemplano, per l'estradizione dal Libano all'Italia, la pena alla quale Marcello Dell'Utri è stato condannato).

Il 1° agosto 2013 Silvio Berlusconi è stato condannato dalla Cassazione (e, quindi, in forma definitiva) a 4 anni (dei quali 3 condonati grazie all'indulto) e dall'interdizione  per frode fiscale ai danni dello Stato. Il 15 aprile 2014 è stato affidato ai servizi sociali e sconterà la sua “pena” andando 4 ore alla settimana per un anno in un centro per anziani. Nel resto del tempo, in pratica, potrà fare quello che vuole. Dovrà restare in Lombardia ma da martedì a giovedì potrà andare a Roma (dove ha la residenza) e dovrà rientrare in casa entro le 23 di ogni sera. In questa maniera, comunque, potrà avere quell'agibilità politica che gli permetterà di fare la campagna elettorale per le Europee. Quando si dice che ci vuole la severità necessaria per chi delinque (e che “la legge è uguale per tutti”).

Il presidente del consiglio Matteo Renzi si incontra per due core con il pregiudicato di cui sopra e rinnova, con lui, un accordo per le riforme (legge elettorale, riforme costituzionali ecc.). I principali giornali nazionali, per nulla indignati, titolano “il patto regge” (e tirano un sospiro di sollievo?). Il risultato è che le regole democratiche della nostra nazione saranno stravolte e manomesse da un condannato in forma definitiva per frode fiscale e condannato in primo grado o in appello o sotto processo per vari altri reati che vanno dalla corruzione e finanziamento illecito ai partiti, alla concussione e prostituzione minorile.

Le cosiddette riforme istituzionali (comprese quelle che stravolgeranno la nostra Costituzione modificandone un terzo degli articoli) e la riforma elettorale (frutto del patto di cui sopra) saranno approvate da un parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale nelle sue parti fondamentali (premio di maggioranza e liste bloccate).

Il governo Renzi ha nominato alla presidenza di enti partecipati dallo Stato importanti esponenti del capitalismo nostrano. Tra questi Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, nominata presidente di ENI. La signora Emma è vice presidente e amministratore delegato del gruppo Marcegalia, la società di famiglia che intrattiene rapporti con ENI (ed ENEL). È utile ricordare che “Marcegaglia spa”, qualche anno fa, fu implicata in una vicenda giudiziaria assieme a Enipower (ed Enelpower) per “presunte” tangenti versate ai fini di aggiudicarsi alcuni appalti. Il fratello di Emma Marcegaglia, Antonio, nel marzo 2008 patteggiò una pena di 11 mesi per corruzione (pena sospesa), e pagò oltre 6 milioni di euro. Durante l'inchiesta emersero alcuni conti cifrati intestati anche a Emma Marcegaglia. Questi conti erano serviti per far transitare “fondi neri”. Nel novembre 2004, infatti, Antonio Marcegaglia fece mettere a verbale che quelle erano "risorse riservate che abbiamo sempre utilizzato nell'interesse del gruppo per le sue esigenze non documentabili".

Vi sembra normale un paese dove avvengono queste cose?

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, Marcello Dell'Utri

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network