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L'intervento di Marina Bergamin oggi in piazza Castello

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 6 Maggio 2011 alle 13:45 | 0 commenti

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Buon giorno alle lavoratrici e ai lavoratori presenti, alle pensionate e ai pensionati, alle studentesse e agli studenti (foto d'archivio, a seguire foto della manifestazione).
Questa è una bella giornata, una giornata in cui non per un vantaggio personale, non per un euro in più o in meno, ma per un bene collettivo, per la protezione dei Beni Comuni - come recita il nostro fondale - in moltissimi abbiamo messo in gioco le nostre facce, la nostra passione, un giorno di scuola, un giorno di lavoro.

Tutti rispettino questa nostra manifestazione che è anche un sacrificio. E si chiedano piuttosto, gli assenti, se hanno fatto tutto quello che andava e va fatto per non far precipitare il Paese e chi vi studia, lavora o ha lavorato, in una crisi sociale profonda.
Lo diciamo al Governo ma anche alla Regione Veneto, alla nostra Provincia e agli Enti Locali;lo diciamo a Confindustria, a Confcommercio, così inclini agli accordi separati e alla altre associazioni datoriali; lo diciamo a Cisl e Uil, ancora una volta lontane da noi: COSI NON VA !
Non va il lavoro. La crisi non è finita.
Dedichiamo questa manifestazione alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che, in carne e ossa, stanno dietro i 6 milioni di ore di Cassa integrazione a Vicenza da inizio d'anno; ai 2.200 licenziati solo in questo 2011 e ai tanti, troppi, non censiti, che in silenzio si sono visti chiudere un contratto a termine, in somministrazione, in collaborazione, con voucher o - magari - aprire uno stage, un tirocinio a compenso zero.
Spetta a tutti noi aprire le porte ai giovani, alle loro intelligenze ed energie, alla loro creatività affinché non siano costretti a migrare fuori di qui, affinché non si scoraggino, perché senza di loro non c'è futuro.
Per tutti serve un ‘Piano per il Lavoro'. E a Vicenza serve che si avvii presto il ‘Patto sociale per il lavoro' della Provincia, di cui si è troppo parlato e che ancora non vede la luce.
Serve che il lavoro torni al centro dell'agenda politica di tutti, di chi ci governa per primo:
-basta distrazioni
- basta leggi ad personam
- basta alle cricche degli appalti e degli evasori fiscali.
E' il lavoro che regge un paese e al singolo dà reddito ma anche dignità, identità, riconoscimento. I luoghi di lavoro sono i veri presidi della solidarietà e della fatica non i salotti televisivi urlanti.
MA NON CI BASTA.
Noi vogliamo un " buon lavoro", una "buona occupazione". Non è più possibile che in Veneto l'87% degli ultimi contratti firmati sia precario.
Non è sostenibile che le nostre retribuzioni siano le più basse d'Europa e si firmino ancora - senza di noi - contratti che non reggono il passo nemmeno con l'inflazione: 86 euro lordi in 3 anni nel commercio.
Non è accettabile la logica delle gare al massimo ribasso che mettono il laccio al collo a giovani, donne, migranti, veri o falsi soci cooperatori cui è destinato un salario di miseria.
Non è assolutamente accettabile continuare a morire o ammalarsi di lavoro: 8 morti in Veneto da inizio d'anno.
Non va bene la pratica degli accordi separati senza la Cgil, degli accordi peggiorativi del contratto nazionale, della compressione dei diritti di chi lavora.
Lo diciamo a Confindustria, ad Api e alle associazioni datoriali vicentine: non vi venga questa tentazione!
Noi, Organizzazione responsabile, non ci staremo. Perché - come sempre - siamo pronti ad affrontare i sacrifici di una crisi che sarà lunga, ma non a sopportare l'umiliazione del lavoro e dei lavoratori, dei nostri delegati sindacali, della nostra Organizzazione.
Questa brutta strada inaugurata nel 2009, non giova nemmeno alle imprese, non giova al paese nel suo complesso. Giova invece passare dalle parole ai fatti sugli investimenti, la ricerca, la formazione, l'innovazione. Le nuove traiettorie di sviluppo devono avere questa cifra, non altro. E' questa la vera sfida delle imprese e dei territori, delle Istituzioni e del sindacato: noi non ci sottrarremo.

COSI NON VA neanche per i pensionati. Non sono certo un lusso i 1.000 euro lordi mese con cui, a Vicenza, vive 1 pensionato su 2. Eppure c'è chi dice che sono i pensionati a rubare ai giovani e che servirebbe un riequilibrio: non c'è nulla da riequilibrare.
E noi non stiamo al gioco furbo delle contrapposizioni:
Giovani contro anziani
Italiani contro migranti (provenienti magari da paesi dove a caro pezzo si stanno conquistando la libertà)
Donne contro uomini
Lavoro privato contro lavoro pubblico
Nord contro sud.
L'Italia e gli italiani e quanti hanno scelto di fondare qui una loro nuova vita, devono stare insieme e insieme difendere un'idea di solidarietà e di giustizia che i nostri padri e le nostre madri hanno conquistato nel tempo.
Dobbiamo difendere la Costituzione e dire basta ai conflitti istituzionali che minano la nostra democrazia.
Dobbiamo dire basta all'offesa ai corpi e alle intelligenze delle donne che, in massa, indignate, hanno risposto all'appello del 13 febbraio, chiedendo a tutta la società di uomini e donne: "se non ora, quando?"
Facciamo politica con ciò?
Ebbene sì. Una grande Organizzazione non può disertare quando vede in pericolo la coesione sociale. Non lo ha mai fatto. Né durante il nazifascismo, né negli anni bui del terrorismo. Non lo faremo ora. Nessuna promozione del lavoro è possibile in una democrazia spezzata ! Democrazia che non deve fermarsi fuori dai luoghi di lavoro. Per questo chiediamo a Cisl e Uil di darci regole condivise e a Cisl e Uil vicentine di lavorare per la diffusione delle Rsu, per una buona contrattazione di secondo livello, per un coinvolgimento vivo e non burocratico dei lavoratori sui temi che li riguardano. I lavoratori sono la nostra forza, non la nostra debolezza!
I temi che li/ ci riguardano sono anche quelli di uno stato sociale che rischia di deperire sotto la mannaia di Tremonti: cultura e scuola, sanità e assistenza, cura dell'ambiente e delle persone più fragili .... Tutto ciò rischia di essere irriconoscibile rispetto a ieri, se questa politica dissennata dei tagli non sarà fermata: 15 milioni di euro in meno ai nostri Comuni, 153 milioni di euro in meno alla Regione ... Su chi credete che ricadranno questi tagli, oltre che sui dipendenti del pubblico impiego?
Per questo siamo in completo dissenso sulla ricetta di Confindustria per far ripartire il Paese: Marcegaglia dice che "il mercato è l'unica vera cura utile alla crescita" e una sua collega aggiunge "più concorrenza nei servizi pubblici locali, aumento delle quote di economia privata rispetto alla pubblica".
NO, non ci convince.
Noi diciamo ancora SI ai nostri servizi pubblici ben amministrati e, a Vicenza, sì ad Aim pubblica e a Ftv pubblica.
SI all'acqua bene comune non soggetto a speculazione .
SI al Parco della Pace, luogo di tutte e tutti contro ogni tentazione edilizia
NO al nucleare, produttore di enormi e imprevedibili rischi per la specie umana e pochi vantaggi.
La CGIL di Vicenza invita quindi tutti a non disertare le urne, quando saremo chiamati a dire la nostra su quesiti che attengono il nostro futuro.
Infine abbiamo un ultimo appello da lanciare da questo palco, rivolto alla società vicentina, alle associazioni, ai partiti, agli enti locali. L'appello è: unità. La situazione non ci consente di stare rinserrati nei nostri interessi o passioni (magari) di piccolo gruppo, di più o meno grandi organizzazioni politiche, di campanili. Il tempo che stiamo attraversando chiede coraggio, generosità, intelligenza, il tutto - come ebbe a dire un mito del ‘900 - senza perdere la tenerezza e - aggiungo io - la speranza viva che un altro mondo sia possibile.
Grazie a tutti.

Marina Bergamin

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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