L'inquinamento atmosferico? È colpa delle stufe a legna
Mercoledi 16 Dicembre 2015 alle 04:02 | 0 commenti
Si è fatto un gran parlare, i giorni scorsi, sul'aria di Vicenza. Scadente, inquinata, e i livelli di polveri sottili PM10 sono da giorni al di sopra del limite di sicurezza di 50 microgrammi al metro cubo. Ma la causa, ha dichiarato il sindaco Achille Variati durante il consiglio comunale, non è quella millantata da tutti. Il problema di Vicenza non è il traffico, ma il riscaldamento, e in particolare quello che produce fumi di combustione di biomasse, ovvero le stufe a legna e a pellet.
Dati inaspettati, che il sindaco snocciola in risposta alla richiesta di dibattito presentata dalla consigliera comunale Valentina Dovigo.Â
E pensare che le stufe sono comunemente ritenute più ecologiche, al punto che godevano di incentivi e sovvenzioni che ne favorivano l'acquisto. Pare che non sia così, e a dircelo è il sindaco, dati Arpav alla mano. E annuncia anche che si dovrà intervenire, ma senza, ovviamente, spegnere i riscaldamenti. Accendere il metano là dov'è possibile, ma forse nemmeno questo sarà sufficiente.
Perché il problema, stando alle dichiarazioni del sindaco, non è di Vicenza, e nemmeno del solo hinterland vicentino. "Servirebbe applicare norme unificate per la gestione dell'inquinamento in modo coordinato in tutta la Pianura Padana, o in tutta la Regione Veneto, ma non siamo nemmeno in grado di attivare i 121 comuni della nostra Provincia. Di questi solo 5 hanno attivato qualche blanda misura di sicurezza per la pulizia dell'aria".
Certo, istituendo le domeniche senza traffico.Â
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