Linea d'ombra su entrate e uscite di Raffaello verso Picasso
Domenica 2 Dicembre 2012 alle 11:20 | 0 commenti
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Il comune fornisce, invece, tutte le cifre e intanto i visitatori raggiungono quota centomila a metà percorso
Giovedì 22 novembre «il centomillesimo visitatore della mostra ha varcato la soglia della biglietteria della Basilica Palladiana attorno alle 11.30» ha annunciato, giustamente orgoglioso, il sindaco Achille Variati.
Con l'assessore al turismo Massimo Pecori e il curatore della mostra Marco Goldin, ha donato un mazzo di fiori, il catalogo della mostra Raffaello verso Picasso e una stampa raffigurante piazza dei Signori a Paola Fabbri e Anna Lucca, scelte simbolicamente in rappresentanza del gruppo di Faenza formato da persone appartenenti all'università adulti di Faenza che prima di raggiungere la sede della mostra aveva effettuato una visita al Teatro Olimpico a confermare che Vicenza comincia ad attrarre i turisti grazie a un "contenitore" di bellezze architettoniche di assoluto rilievo.
Se centomila sono stati i visitatori in 48 giorni di mostra sui 105 in calendario e ipotizzando un prezzo medio di 10 euro del biglietto (si va dai 6 euro dei bambini dai 5 anni in su fino ai 15 per le prenotazioni aperte) l'incasso da biglietteria sarebbe intorno al milione di euro a meno di metà del cammino per cui sarebbe ipotizzabile un totale di oltre due milioni di euro a cui vanno aggiunte le vendite di gadget e volumi e i finanziamenti milionari della Fondazione Cariverona e degli sponsor. Per avere un quadro completo dell'impegno, in dare e a vere, di Linea d'ombra di Marco Boldin, l'organizzatore di questa mostra, di quella gemella di Verona e di altre due con sequenze invertite di sedi sul tema Verso Monet (a Vicenza dal 22 febbraio al 4 maggio 2014) sarebbe necessario conoscere anche i costi sostenuti per gestirlo: personale, impegni con i musei, logistica, assicurazioni, promozione eccetera. Ma tutto è al condizionale perché, mentre l'amministrazione comunale, che dagli incassi diretti non trae alcun beneficio puntando ai risultati futuri per il territorio, ha risposto compiutamente fornendo le cifre del suo impegno economico e quello, per la parte alle stessa nota, della Fondazione, Linea d'ombra contattata ufficialmente più e più volte non ha voluto fornire alcun dato trincerandosi dietro una finale e sconcertante dichiarazione: «Con riferimento alle sue richieste rivolte al dottor Marco Goldin, le comunico che il bilancio di Linea d'ombra sarà reso pubblico e consultabile nelle forme di legge». Ci corre l'obbligo di sottolineare che abbiamo chiesto al (professor) Goldin i dati di entrate e uscite per la mostra e mai il bilancio complessivo della sua società a socio unico con nove dipendenti, che, poi, per curiosità abbiamo scaricato dall'archivio della camera di Commercio leggendoci alcune fusioni societarie e molti numeri con tanti "meno", che, se sarà utile ai nostri lettori, esamineremo con attenzione sulle nostre testate web e in un prossimo futuro su questo quindicinale quando daremo conto dei dati arrivatici dal Comune. Detto questo facciamo solo una domanda: perché Linea d'ombra non vuol rendere noti dati così semplici? A Marco Goldin la risposta. Per diradare antipatiche ombre su un evento che non le merita.
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