Quotidiano | Categorie: Ambiente

Limiti Pfas, M5S: ennesimo regalo alle lobby contro l'ambiente

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Settembre 2016 alle 16:52 | 0 commenti

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Con una nota congiuta sui Pfas intervengono per il Movimento 5 Stelle la deputata Francesca Businarolo, il senatore Enrico Cappelletti, i consiglieri regionali Jacopo Berti e Manuel Brusco e la consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni

Il Governo ha fissato, con un decreto del ministro dell'ambiente Galletti, i limiti soglia per i Pfas (sostanze inquinanti) nelle acque di falda aumentandoli di sette volte. Tradotto: l'azienda Miteni S.p.a. che li produce, può inquinare sette volte di più. Il M5S attraverso suoi esponenti veneti si occupa da anni del problema, avendolo portato in Regione, Parlamento e all'Istituto superiore di Sanità, commenta la vicenda.

Credevamo che i tempi in cui si alzavano i limiti per rendere legale l’illegalità fossero finiti, invece ancora oggi nel 2016 questa brutta pratica è all’ordine del giorno. Il Ministero dell’Ambiente con un decreto legge di metà luglio fissa i limiti per le acque sotterranee ( quelle di falda) e chiamarli limiti è un ossimoro. E' l'ennesimo regalo del governo alle lobby, è la vittoria delle lobby contro l'ambiente. Ed avviene mentre al G20 si fanno ipocrite promesse ambientaliste.

Mentre per i vecchi composti a 8 atomi, che non sono più prodotti, rispetta i limiti dell’Istituto Superiore di Sanità, per i nuovi composti a 4 atomi, che da studi spagnoli risultano essere anche più pericolosi in quanto vanno ad intaccare anche il cervello ed i polmoni (cosa che i composti a 8 atomi non facevano),  rilascia praticamente licenza in bianco di scarico: dal limite Iss 500ng/lt al limite del decreto a 3.000 ng/lt per il PFBA. Se non è un regalo all’azienda che li produce, cos’è?

Ma, visti i precedenti, non ci stupiamo: anche il Ministero ed il Governo del Veneto si sono allineati o meglio inginocchiati alla multinazionale che controlla la Miteni spa di Trissino.

Basti andare a vedere i limiti imposti dal depuratore di Trissino allo scarico della Miteni: sui composti a 4 atomi in produzione oggi prevedono che “il livello di concentrazione medio annuo non debba superare quello rilavato l’anno precedente”. Inoltre i limiti del consorzio Arica - che inizialmente imponevano di rispettare da subito i limiti dell'ISS - sono stati vanificati da un decreto regionale che ha fatto un dietrofront clamoroso, imponendo l'applicazione di tale limite alla media annuale e sversamento per sversamento.

Ricordiamo inoltre che 10 sindaci del nostro territorio aspettano dall'ottobre 2015 una risposta dal Ministero alla loro richiesta di applicare il principio chi inquina paga. I sindaci possono aspettare, la Miteni invece?

C’è un altro aspetto infine da considerare: l’acqua utilizzata dalle industrie locali per le loro produzioni viene pescata dalla falda già fortemente contaminata da PFAS, utilizzata e poi scaricata ai depuratori consortili. Nella maggior parte dei casi supera i limiti imposti con un doppio danno, il primo è che si disperde nell’ambiente acqua contaminata, il secondo che le industrie dovrebbero munirsi di filtri a loro spese per depurare l’acqua contaminata che pescano nel sottosuolo.

Chi inquina paga oppure a chi inquina diamo licenza di continuare ad inquinare indisturbati?

E ancora: perché tutti i costi di filtraggio, nuovi allacciamenti, biomonitoraggio sono a carico della collettività e non a carico di chi il danno lo ha causato?

Chi ci guadagna realmente da tutta questa operazione?

Tuteliamo la salute di 300.000 cittadini veneti, gli interessi del settore agroalimentare o tuteliamo gli interessi di un’azienda privata con 130 dipendenti? Nel governo Renzi e in Regione chi inquina non paga, guadagna.

L'esempio dato dai governi nazionale e regionale é quello di essere forti con i deboli e deboli con i forti, se poi a pagare il conto più alto cioé da una parte la compromissione della salute e dall'altra gli interventi per la riduzione del danno, saranno sempre i cittadini, pare che a Zaia e a Ministro dell'ambiente non importi per nulla. In fondo non stiamo mica parlando di prosecco.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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