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Liliana Zaltron, l'intervista di fine anno alla capogruppo M5S. E ora manca solo Dal Lago

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 4 Gennaio 2016 alle 09:26 | 0 commenti

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Continua con Liliana Zaltron, che ha avuto problemi "fisici" nel rispondere (a lei i nostri migliori auguri di pronta guarigione) la serie di interviste di fine anno, rivolte ai rappresentanti delle forze politiche di Vicenza, al sindaco Achille Variati e ai vari capigruppo. Se il più giovane capogruppo, Giacomo Possamai, è arrivato sul filo di lana (tattica nel leggere prima gli altri o comprensbili impegni ludici di fine anno?) a mancare ancora all'appello è Manuela Dal Lago, la politica di lungo corso della Lega Nord che starà ancora combattendo col suo iPad.

Oggi, dicevamo è il turno di "pubblicazione" di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle, anche lei interrogata sui temi caldi di questo cambio d’anno vicentino, dalla politica alle infrastrutture, passando dalla Banca Popolare Vicentina per arrivare alla TAV, alle opinioni su Borgo Berga, e sullo stato della cultura, dell'informazione e della vita cittadina.

Iniziamo da quello che Vicenza perde in questo 2015. A partire da una grande realtà del territorio dal futuro incerto, la Banca Popolare di Vicenza. I piccoli azionisti hanno visto le loro azioni crollare di valore, e ora solo una spesa da parte degli investitori può salvaguardarne la “vicentinità”.

Quello della BpVi è un grosso problema per tantissimi risparmiatori che hanno riposto fiducia nella banca, e che ora si trovano ad aver perso gran parte dei loro risparmi. La situazione è drammatica e sicuramente non di facile risoluzione, e la priorità assoluta è quella di trovare la soluzione per tutelare i soci, che la banca deve sostenere presentando un progetto credibile, in grado di riconquistare la fiducia. Sarà necessario, inoltre, che vengano accertate le responsabilità ai vari livelli e che i responsabili paghino.

Per la  Fondazione Teatro Comunale, che registra già un passivo, sono venuti meno i finanziamenti di Confindustria, ci sono stati pesanti tagli da parte della regione, la BpVi ha forse lasciato intendere che anch’essa sarà fuori dai giochi.

Il mondo della cultura cittadina è in grande sofferenza. Dal naufragio del progetto della Fondazione unica per la cultura, fino alla Biblioteca Bertoliana in difficoltà - ormai - da anni. Questa amministrazione non è stata in grado di produrre nient’altro oltre alle grandi mostre in Basilica, e anche la situazione in cui versa la Fondazione Teatro ne è la prova. Ora il vicesindaco ha proposto un mega-progetto, “Vicenza museo diffuso”, progetto che si dilungherà - nelle intenzioni - fino al 2020. Progetti faraonici ma che poi concretamente non riescono a raggiungere vasti strati di utenza, come dovrebbero. Sicuramente i soldi per la Fondazione non dovranno essere trovati nel bilancio del comune che dovrà avere priorità ben diverse.

Quello che a noi sembra ancora mancare in sala Bernarda è un’opposizione seria. Non tanto nella misura di “andare contro”, quanto nella capacità di essere propositivi e stimolanti per la maggioranza.

Ascoltare anche le idee di chi la pensa in modo diverso e cercare, con queste, un confronto sarebbe utile. Purtroppo non è così. L’opposizione il più delle volte non viene ascoltata e viene ritenuta solo un disturbo. A volte c’è la netta impressione che si voti a favore di alcune mozioni di consiglieri di minoranza per accontentarli, per poi non attuare o “interpretare” quanto votato. Esempio lampante è quello relativo alla mozione sugli orari delle sale gioco. La riduzione degli orari dei locali legati al gioco d’azzardo, durata purtroppo solo 6 mesi, è poi - con un escamotage - stata annullata, riportando in vigore gli orari precedenti. O quella sul Bilancio Partecipativo, approvata ma ancora in attesa. Peggio ancora se ci riferiamo a mozioni bocciate - vedi la mozione sulla trasparenza delle partecipate. La trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Controllo richiesto a gran voce quando l’attuale maggioranza era in opposizione e ora bocciata.

Anno nuovo, nuovi problemi, in quest’ultimo periodo si delineano le nuove tendenze e le vecchie criticità con cui si dovranno fare i conti in futuro. La prima che vogliamo discutere riguarda un problema molto attuale, il problema profughi è quasi costantemente all’ordine del giorno, ma a questo si aggiungono forme di discriminazione verso alcune categorie, come i portatori di handicap e gli omosessuali che possiamo racchiudere sotto la grande etichetta della “paura del diverso”.

Non sufficiente, da parte di questa amministrazione, l’attenzione ai problemi dei più deboli. Ricevo spesso segnalazioni da parte di persone che versano in condizioni di difficoltà economica e che non trovano minimamente aiuto da parte dell’assessorato preposto. Manca la sensibilità che deve necessariamente essere presente per gestire queste situazioni. Un fatto che ritengo estremamente grave e che da solo spiega la situazione penosa in cui ci troviamo è la chiusura dei contatori dell’acqua. L’acqua è un bene comune, patrimonio dell’umanità e come tale deve essere garantito a tutti. È un diritto umano. E invece, a Vicenza, vengono sigillati i contatori dell’acqua per morosità dovuta a necessità. Una quantità di acqua giornaliera deve essere garantita a tutti, senza esclusioni. Per questo abbiamo presentato una mozione.

Un altro dei grandi problema della Vicenza che verrà è legato all’ambiente, alle opere pubbliche, alla cementificazione. Borgo Berga è l’esempio lampante di questa difficoltà, le cui responsabilità sono ancora argomento di dibattito.

Borgo Berga è una spina nel fianco di Vicenza. Chiunque, Vicentini e non, non può che inorridire alla vista di tale scempio. Auspichiamo che la magistratura faccia le sue indagini e che contemporaneamente sorga forte, da parte di tutti, una nuova sensibilità. Sensibilità, che porti a contrastare in modo forte tutto quanto abbia a che fare con ecomostri e scempi del territorio in generale.

In aggiunta ai problemi vogliamo cercare di far luce anche su quelle che sono le opportunità che ha la città di Vicenza per rilanciarsi nei prossimi anni. Un primo punto, ritornando al discorso sulla cultura, sta nel fatto che l’amministrazione si sta effettivamente per un rilancio turistico della città, in ottica culturale ed economica.

Cultura e turismo sono delle grandissime opportunità per Vicenza. Lo sono per Vicenza e per tutta Italia. Se si elabora un programma culturale adeguato e con offerta diversificata sicuramente si possono autofinanziare. Al momento questa amministrazione non ci è riuscita. Ma è solo colpa dell’amministrazione perché Vicenza ha tutte le caratteristiche per potersi esprimere al meglio. È necessario, in primis, avere le persone giuste che riescano a valorizzare l’enorme patrimonio culturale/artistico e le potenzialità della nostra città.

Della storia culturale della città fa parte anche il club calcistico, vittima di problemi societari, ancora incerta sui finanziamenti e la possibilità di acquisto di Vi.Fin., dal futuro incerto e con uno stadio che deve essere ripensato.

Ben venga la sistemazione dello stadio e dell’area connessa. Il futuro è nella sistemazione/ristrutturazione e nell’ammodernamento. Sicuramente, però, non è necessario nuovo cemento.

Vicenza rischia di “perdere l’ultimo treno”, quello che le permetterebbe di essere uno dei tasselli della rete di trasporto europeo a medio e corto raggio: la linea TAV e l’Alta Capacità, con il raddoppiamento della linea ferroviaria.

Il progetto di Tav, in un contesto come quello in cui è inserita Vicenza, è completamente fuori luogo. Quello di cui ha bisogno Vicenza è una rete capillare e funzionante di trasporti per i pendolari, per le persone che quotidianamente si devono muovere all’interno della regione per studio o per lavoro. La Tav è l’esempio di come spendere tanto denaro pubblico e spenderlo male.

Tra i tanti treni che sta perdendo Vicenza c’è forse quello in cui ci sentiamo più coinvolti noi, quello dell’informazione. Alcune realtà sono sparite, la stampa locale soffre a livello generalizzato, e l’informazione giornalistica fatta da professionisti è sempre più ridotta. Il web aumenta le nostre fonti di informazione, ma forse manca quella componente di mediazione e filtro virtuoso che è appannaggio del giornalista di professione.

Sicuramente la scarsità e la precarietà dei mezzi di informazione sono un grosso gap e non solo per Vicenza. La rete e le testate presenti in internet saranno sempre più attive e si svilupperanno sempre di più in base al progredire della tecnologia. Il declino dei mezzi di informazione “tradizionali” è solo questione di tempo.

Un’ultima domanda, sul ruolo e sul futuro delle aziende partecipate, sull’input governativo che spinge alla loro riduzione e la spinta alla privatizzazione.

Offrire i migliori servizi al miglior prezzo. Questo dovrebbe essere l’unico scopo e l’unico ruolo delle aziende partecipate, oltre a operare con la massima trasparenza. A questo scopo il 26/04/2014 abbiamo presentato la mozione - citata anche prima - che proponeva un sistema di controlli sulle partecipate messo in atto da parte dei consiglieri comunali. La mozione partiva dal principio generale di trasparenza - D.Lgs.33 del 14/03/2013 - “…accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo di risorse pubbliche”. Mozione bocciata dal Consiglio Comunale.

Per concludere, quali sono i suoi auguri?

L’Onestà andrà di moda.....ripetiamo sempre noi del M5S. Questo ci auguriamo e Vi auguriamo. Auguriamo che si affermi un nuovo modo di fare politica. Una politica per i cittadini.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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