Licenziamenti a Vicenza e art.18, Cgil Vicenza: il disagio sociale rischia di rompere la coesione
Lunedi 19 Marzo 2012 alle 21:25 | 0 commenti
Marina Bergamin, Segretaria generale Cgil Vicenza - Arrivano in queste ore i primi dati delle mobilità (ovvero dei licenziamenti) 2012 a Vicenza. Riassumiamo, prima, i dati 2010: 6.765 persone messe in mobilità (ovvero licenziate); quelli del 2011: 6.681 persone messe in mobilità (ovvero licenziate). Ecco gennaio e febbraio 2012: 1.353 lavoratori licenziati: 745 uomini, 608 donne. 968 arrivano da piccole imprese: significa che essi, tra agosto e ottobre prossimo, saranno disoccupati senza alcuna indennità .
Per molti e molte - stante lo stato della nostra economia - si allungheranno i tempi di permanenza in disoccupazione, alla faccia delle sbandierate ‘politiche attive del lavoro'. Altri (all'incirca 8 su 10) se troveranno un nuovo lavoro avranno un contratto precario (dati Veneto Lavoro). A ciò si aggiungono gli oltre 3 milioni di ore di Cassa autorizzati dall'Inps per gennaio e febbraio scorsi. Tutto questo (licenziamenti, ammortizzatori modesti, precarietà crescente) accade mentre è in corso un dibattito stucchevole sul come licenziare meglio, aggredendo e snaturando l'art.18. Continuiamo a credere che ci sia altro, molto di cui parlare domani con il Presidente Monti per rispondere a questo crescente disagio sociale, disagio che rischia di rompere quella coesione così pazientemente perseguita, anche a Vicenza.
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