Libia, a Tripoli si combatte ancora
Giovedi 25 Agosto 2011 alle 23:18 | 0 commenti
 
				
		
		Rassegna.it  -  Violenti scontri intorno all'aeroporto della capitale. I ribelli: controlliamo il 65% del paese. Maxi taglia da 1,6 milioni di dollari su Gheddafi, vivo o morto. Forze speciali britanniche, francesi, giordane e del Qatar sul terreno
Non si ferma la battaglia a Tripoli e, secondo quanto rivelato dal leader del Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil, il bilancio provvisorio è di 400 morti e 2.000 feriti dopo tre giorni di combattimenti tra gli insorti e le milizie rimaste fedeli al colonnello Muammar Gheddafi.		
I ribelli sostengono di avere sotto controllo il 95% della Libia e  avanzano lungo la strada che collega Ras Lanuf, conquistata ieri, a  Sirte, ultima roccaforte di Gheddafi. Come riporta il quotidiano  britannico the Daily Telegraph, numerosi convogli di artiglieria sono  già giunti a Ras Lanuf e le milizie dispongono ora di un gran numero di  veicoli, ottenuti grazie all'aiuto del Qatar.
Sulla strada di Sirte,  però, le truppe del Cnt hanno incontrato una "resistenza inattesa",  riferisce l'Ansa citando dichiarazioni dei ribelli impegnati  nell'offensiva. 'Siamo sorpresi - ha detto Fawzi Boukatif, comandante  militare della ribellione -, credevamo che dopo la caduta del quartiere  generale di Gheddafi si sarebbero arresi'. Le forze lealiste, secondo i  ribelli, hanno eretto una serie di barriere per difendere Sirte e non  hanno accolto le proposte di negoziato avanzate ieri dai ribelli per  evitare i combattimenti.
Secondo più di una fonte sono presenti sul  terreno forze speciali britanniche, francesi, giordane e del Qatar: lo  riporta la Cnn citando fonti militari della Nato. Ma lo scrive anche  Peacereporter, citando il Telegraph e il sito Debkafile (vicino  all'intelligence israeliana): "L'assalto finale dei ribelli libici  contro Tripoli - scrive Peacereporter -, scattato domenica notte, è  stato pianificato dagli agenti dei servizi segreti britannici basati a  Bengasi e condotto con il supporto di forze speciali britanniche,  francesi, giordane e qatariote. Secondo il quotidiano londinese  Telegraph, l'offensiva dei ribelli è stata condotta secondo le direttive  degli spreti militari dell'Mi6 da mesi stanziati nella roccaforte delle  forze anti-governative. (...) Secondo il bene informato sito Debkafile  (vicino all'intelligente israeliana), all'offensiva ribelle di Tripoli,  in particolare all'assalto al bunker del colonnello nel quartiere di Bab  al-Azaziya, hanno preso parte attiva- per la prima volta dall'inizio  della guerra libica - commando delle forze speciali britanniche (Special  Air Service) francesi (Groupe des Commando Parachutiste), giordane e  qatariote".
Nella capitale, dopo aver espugnato il bunker di Gheddafi  trovandolo vuoto, gli uomini del Cnt hanno offerto una taglia di 1,6  milioni di dollari sulla testa del dittatore. Jalil ha dichiarato che a  chiunque consegnerà Gheddafi sarà concessa l'amnistia.
Secondo i  ribelli i violenti attacchi lanciati oggi dalle forze del colonnello  sull'aeroporto internazionale di Tripoli potrebbero avere l'obiettivo di  aprire una via di fuga per Gheddafi, che dunque si troverebbe ancora a  Tripoli. "Un alto comandante dei ribelli crede che l'intensità dei  combattimenti, con attacchi multipli lanciati verso lo scalo è  direttamente legata al nascondiglio di Gheddafi", ha riferito il  corrispondente della Cnn. 
Liberi i giornalisti stranieri
Gli  uomini di Gheddafi si sono ritirati dall'hotel Rixos di Tripoli, dove da  quattro giorni erano bloccati 35 giornalisti stranieri. I giornalisti  hanno lasciato l'albergo. Ne ha dato notizia, e conferma, il  corrispondente della Cnn Matthew Chance in un tweet dal Rixos.
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