L'ex vescovo di Vicenza Cesare Nosiglia nella lista nera di Stormfront: il punto
Venerdi 23 Dicembre 2011 alle 12:38 | 2 commenti
Fra i tanti nomi illustri della lista pubblicata nel farneticante sito neonazista Stormfront (fondato dal leader del Ku Klux Klan Don Black), compare anche il nome di Mons. Cesare Nosiglia, l'attuale Arcivescovo Metropolita di Torino, che è stato vescovo di Vicenza dal 2003 al 2010. Ricordiamo che nei giorni scorsi il sito, che si appoggia a un server in Florida, ha pubblicato una "Lista di delinquenti italiani", come dice l'oggetto della discussione. L'elenco comprende politici, sacerdoti, giudici, avvocati e giornalisti, tutti accomunati dalla difesa dell'immigrazione.
Questa è l'apertura della discussione: "Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo, che anche gli italiani compiono atti di delinquenza e bla bla bla. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. E' per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico. Nomi di italiani sconosciuti, i 945 politici a livello nazionali li conosciamo. Comincio con Don Ezio Segat. Ha preso i soldi raccolti dal veneto skin e li ha dati ai boveri fratelli immigrati".
E questo è un altro interessante passaggio: "A livello di danni generali alla società che può fare un negroide? Uno stupro, travolgere 8 ciclisti e beccarsi 8 anni di carcere ai domiciliari con pc connesso e facejew, un furto. Che cosa può fare invece un ciellino? Farne arrivare 10 di negroidi. quindi è piu pericoloso un Comunione e liberazione in combutta con caritas e banca vaticana".
Fra gli altri nomi noti della lista ci sono: Gad Lerner, Maurizio Costanzo, Adel Smith, Don Fredo Olivero, Adriana Luciano, Roberta Ricucci, Roberto Malini, Riccardo Pacifici perché "ha dato non pochi guai ai fratelli di Militia e che non passa giorno che non si lamenti con qualche politico perche'in ItaGlia ancora non c'e'una legge contro i negazionisti dell'Olominchiata...".
L'Italia avrebbe dovuto ratificare il "Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica", entro il 28 novembre 2010. Finora c'è stata solo l'adesione, avvenuta in novembre. Il protocollo, che è stato aggiunto alla convenzione Cybercrime, è stato ratificato da 20 stati membri del consiglio d'Europa e permette di rendere più efficace la lotta al razzismo tramite internet. Con la firma anche l'Italia si impegna ad adeguare la propria legislazione penale e a perseguire questi crimini, attraverso una stretta collaborazione con gli Stati aderenti. Sarà quindi possibile far chiudere Stormfront come hanno fatto tutti gli altri Stati europei.
Ricordiamo che l'Italia ha 136 procedure d'infrazione aperte, o per non aver ratificato direttive UE nei tempi previsti o per averle recepite e/o attuate in modo scorretto. Tutto questo comporta multe molto salate a carico della comunità (clicca qui per un corsivo precedente di Marco Milioni sul delicato argomento della censura su Internet).
Alex, con gli ultimi fatti di firenze, e verona le differenze vengono annullate.
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