Leva obbligatoria, Elena Donazzan: "bene la posizione del ministro Stefani"
Lunedi 18 Giugno 2018 alle 15:03 | 0 commenti
“Accolgo con grande apprezzamento le dichiarazioni del ministro agli Affari regionali Erika Stefani, che dal raduno triveneto degli Alpini di Vittorio Veneto ha fatto sapere di essere favorevole alla reintroduzione della leva obbligatoria o come vero e proprio servizio militare o come leva civile’†afferma - in una nota della Regione - l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan.
“Sono anch’io da sempre apertamente favorevole alla reintroduzione di periodo di servizio obbligatorio dei giovani a favore della Patria – continua l’assessore - ho avuto modo di ribadire questa posizione anche ieri, in occasione del XXV Pellegrinaggio internazionale dei fanti a Cesuna di Roana, località Val Magnaboschi, al presidente dell’Associazione nazionale del Fante, l’architetto Gianni Stucchiâ€.
Il presidente Stucchi, con il presidente nazionale degli Alpini, Sebastiano Favero, e il Presidente dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Ottavio Renzi, lo scorso 7 marzo a Milano, da Palazzo delle Stellette, avevano rivolto un appello ai politici nazionali per il ripristino di una forma obbligatoria e organizzata di servizio al Paese.
“Auspico che le parole del ministro Stefani e le aperture nella stessa direzione delle scorse settimane del ministro Salvini possano presto tradursi in azioni concrete – ribadisce l’assessore - Mai come ora i giovani italiani hanno la necessità di riappropriarsi di un senso di appartenenza alla Nazione, che porti alla formazione di cittadini più consapevoli, responsabili e socialmente impegnatiâ€.
“Mi metto a loro completa disposizione per collaborare al raggiungimento di questo importante ed alto obiettivo, ed anche per ragionare sull’eventuale utilizzo di risorse afferenti al Fondo Sociale Europeo – prospetta infine la referente delle politiche per la formazione e il lavoro – Risorse FSE sono, infatti, già riservate al servizio civile, e potrebbero essere utilizzate per sostenere alcune spese legate alla reintroduzione di un servizio civile nelle forze armate. Anche le Regioni potrebbero così fare la propria parteâ€.
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