Coordinamento Comuni contro inquinamento da PFAS scrive a ministro Galletti e autorità
Martedi 6 Febbraio 2018 alle 09:56 | 0 commenti
Getile Direttore di VicenzaPiù, le inoltriamo in copia la lettera che il 5 febbraio è stata spedita al Ministro dell'Ambiente Galletti e per conoscenza al Presidente della Regione Veneto, all'Assessore all'Ambiente Bottacin e alla Senatrice Laura Puppato. Riteniamo in qualità di amministratori locali che le Amministrazioni locali, in un contesto di emergenza debbano essere coinvolte sistematicamente dalle Istituzioni ed Enti superiori. Come ribadito in modo formale alla Regione del Veneto durante l'incontro del 31 gennaio in sede dell'ARPAV di Vicenza, anche al Governo nazionale chiediamo che nei Tavoli tecnico-politici siano invitati i rappresentanti istituzionali del territorio. Coordinamento Comuni contro inquinamento da PFAS
OGGETTO: TAVOLO TECNICO CON ISTITUZIONI E COMITATI - EMERGENZA PFAS.
AL MINISTRO DELL'AMBIENTE
Dott. Gian Luca GALLETTI
AL MINISTERO DELL'AMBIENTE
E DELLA TUTELA DELLE ACQUE
c.a. Dott.ssa Arianna GUERRIERI
E, p.c. AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
Dott. Luca ZAIA
Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901
30123 Venezia
All'Assessore all'Ambiente e Protezione Civile GIANPAOLO BOTTACIN
Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901
30123 Venezia
ALLA SENATRICE Dott.ssa Laura PUPPATO
Preg.mo Ministro,
abbiamo appreso dai giornali che nella giornata di martedì 6 febbraio si svolgerà un tavolo tecnico-politico tra Istituzioni e Comitati sulla tematica "emergenza PFAS in Veneto". Riteniamo che la decisione di non coinvolgere i Sindaci dei Comuni interessati dall'inquinamento da PFAS sia non solo inopportuna ma anche controproducente nell'affrontare una tematica tanto delicata che ci vede coinvolti tutti, come cittadini ma anche come Istituzioni.
Il ruolo istituzionale del Sindaco è proprio quello di rappresentante della propria comunità locale e mai come in questa occasione riteniamo che la voce delle Istituzioni sia fondamentale per affrontare il problema in maniera seria, coordinata, puntuale e senza lasciar spazio al possibile rimpallo delle responsabilità , come spesso è avvenuto finora. I Sindaci del territorio, in quanto responsabili della salute pubblica e proprietari delle Società che gestiscono gli acquedotti, hanno affrontato un problema che, come è stato ribadito più volte, richiede il coinvolgimento attivo degli Enti superiori, vista la vastità e la complessità del problema.
I primi Comuni coinvolti, quando l'attenzione pubblica sulla problematica era ancora bassa, sono intervenuti con coraggiose ordinanze di chiusura dei pozzi privati, hanno sollecitato agli enti competenti e partecipato a manifestazioni pubbliche, ricevendo spesso, di contro, l'accusa di procurato allarme. Ci sarebbe piaciuto ricordare al Tavolo di martedì che in più occasioni abbiamo scritto al Ministero dell'Ambiente per sollecitare l'applicazione da parte dello stesso degli articoli 301 e 305 per la bonifica dei siti contaminati. Ad oggi, invece, riscontriamo che a distanza di quasi 5 anni da quando è emerso il problema, la bonifica deve ancora, di fatto, iniziare. Vogliamo ricordare poi i milioni di euro che i Sindaci hanno dovuto impegnare nei bilanci dei loro Gestori per provvedere, per le spese sui filtri anti PFAS e le estensioni della rete idrica nelle zone contaminate non servite ancora dall'acquedotto. Soldi, questi, spesi dai nostri concittadini per ripagare un danno prodotto da un'azienda privata. Tutto questo in una situazione dove da più di 2 anni leggiamo dai giornali un rimpallo continuo tra Regione del Veneto e Ministero dell'Ambiente sul motivo per cui non siano ancora stati stanziati gli 80 milioni di euro promessi per allacciare a fonti pulite l'area coinvolta dall'inquinamento da PFAS.
Chiediamo quindi di essere chiamati ai Tavoli di lavoro che dovranno essere convocati sulla tematica PFAS, nell'ottica di affrontare il problema senza fini propagandistici, ma nell'unico interesse di difendere la salute dei cittadini e la tutela del nostro territorio.
A tal fine i Sindaci della zona rossa e altri Comuni confinanti già da sei mesi si sono costituiti in un Coordinamento (Coordinamento Comuni contro inquinamento da PFAS), sorto con lo scopo di favorire una corretta, precisa, tempestiva e ufficiale comunicazione alle popolazioni contaminate. I Sindaci e gli Amministratori locali riunitisi in questo gruppo hanno fin da subito anteposto il proprio ruolo di rappresentanti dei cittadini a qualsiasi appartenenza politica. La finalità primaria del Coordinamento è quella di parlare una voce sola, privilegiare la rete istituzionale con un rapporto diretto tra Enti superiori e rappresentanti delle comunità locali, favorire gli interventi degli Enti di competenza ed evitare situazioni di panico e di disinformazione.
In attesa di un Vostro gentile riscontro e confidando nella possibilità di instaurare una metodologia di lavoro che parta sempre dal coinvolgimento di chi rappresenta le comunità locali, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più cordiali saluti.
F.to I Sindaci dei Comuni contro inquinamento da PFAS
Marcello Spigolon - Sindaco di Noventa Vicentina
Paola Fortuna - Sindaco di Pojana Maggiore
Leonardo Adami - Sindaco di Alonte
Roberto Andriolo - Sindaco di Agugliaro
Fabrizio Ceccato - Sindaco di Asigliano Veneto
Cristiano Pretto - Sindaco di Barbarano Vicentino
Massimo Zulian - Sindaco di Campiglia dei Berici
Luca Cavinato - Sindaco di Castegnero
Manuel Dotto - Sindaco di Orgiano
Roberto Castiglion - Sindaco di Sarego
Maurizio Fipponi - Sindaco di Val Liona
Andrea Girardi - Sindaco di Minerbe
Loredana Borghesan - Sindaco di Montagnana
Antonio Pastorello - Sindaco di Roveredo di GuÃ
Flavio Caoduro - Sindaco di Sossano
Stefano Marzotto - Sindaco di Pressana
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