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I nomi dei "favoriti" da BPVi, l'Espresso: Rosso, Stefanel, Diquigiovanni, Dellicani, Morato...
Venerdi 6 Novembre 2015 alle 00:38 | 2 commenti
Il settimanale romano in edicola domani scrive che volti noti tra cui Renzo Rosso o Giuseppe Stefanel sono riusciti a vendere le azioni a 62,5 euro nel 2014 o anche nelle prime settimane del 2015. La banca fa presente che i soci liquidati negli ultimi due anni sono stati 8mila. La prossima settimana si costituirà l’associazione degli azionisti: ne faranno parte anche Zigliotto e Ferretto.
Torna a prendere di mira la Popolare di Vicenza il settimanale “l’Espresso†in edicola domani, e va a mettere il dito nella piaga più dolorosa: quella delle azioni. Che secondo il periodico romano, la Popolare di Vicenza avrebbe ricomprato da soci particolarmente fortunati anche nel 2014 e nelle prime settimane del 2015. La BpVi in via ufficiosa fa presente che le date riportate nell’articolo non sono in contraddizione con quanto dichiarato in passato dalla banca stessa, che cioè nel 2014 le richieste di vendita sono state superiori a quelle di acquisto, perciò molte di esse sono risultate inevase. Tuttavia la data ultima oltre la quale nessun azionista ha più potuto vendere nulla è l’assemblea dell’aprile 2015, quando l’azione è stata svalutata da 62,5 a 48 euro. Nei due anni precedenti gli azionisti che sono riusciti a farsi liquidare le azioni sono stati in tutto 8mila, tra cui i volti noti citati dall’Espresso. Non è dato sapere quanti azionisti per converso non siano riusciti a liberarsi di quelle stesse azioni, anche se magari avevano presentato richiesta di vendita già nel 2013. Di certo però sono molti e non leggeranno con gioia l’elenco dei fortunati che sono riusciti a scendere dalla nave giusto prima che s’incagliasse.
A quanto scrive l’Espresso, il colpaccio di vendere i titoli prima del crollo sarebbe riuscito tra gli altri a «imprenditori come Giuseppe Stefanel, patron dell’omonima azienda di abbigliamento, e il suo collega Renzo Rosso, inventore del marchio di moda Diesel. È riuscita a defilarsi anche la banca romana Ibl, che tra poche settimane esordirà sul listino di Borsa, così come la holding Nevada che fa capo alla famiglia vicentina Spezzapria, proprietaria del gruppo siderurgico Forgital. Tutti – fa sapere il settimanale – sono passati alla cassa nel corso del 2014 o addirittura nelle prime settimane di quest’anno. A dare via libera alle vendite è stata la stessa Popolare di Vicenza». Ma l’elenco va avanti: «Dai documenti consultati da “l’Espresso†– si legge nell’articolo in edicola domani – emerge che nel corso del 2014 sono stati venduti almeno una ventina di pacchetti azionari per un importo superiore al milione. In totale gli azionisti in uscita si sono liberati di azioni per circa 70 milioni. Tra i soci che hanno ceduto in tutto o in parte le loro quote troviamo imprenditori come i fratelli Gianbattista e Giancarlo Dallicani, la famiglia Morato, Lino Diquigiovanni, tutti ben conosciuti a Vicenza e dintorni».
In particolare, «La Diesel di Renzo Rosso – rivela l’inchiesta – ha venduto nel 2014 per 3,2 milioni un pacchetto di azioni Popolare Vicenza comprate anni prima per poco più di 2,8 milioni. Documenti alla mano, quindi, l’imprenditore-stilista è riuscito perfino a guadagnarci: oltre 300mila euro di profitti. Può festeggiare anche Giuseppe Stefanel: la sua holding Finpiave ha fatto retromarcia nel dicembre 2014 incassando oltre un milione di euro. Le azioni a suo tempo comprate a un prezzo medio di 53,4 euro sono state cedute a 62,5 euro ciascuna». Per la banca, da quanto si capisce, non vi sarebbe nulla d’irregolare, tuttavia queste notizie sono benzina sulla rabbia dei piccoli risparmiatori rimasti bloccati nel traffico in uscita, e costretti tra pochi mesi a confrontarsi col giudizio severo della Borsa.
Intanto l’associazione di azionisti in via di costituzione, dopo un incontro in Confindustria, pare che nascerà formalmente la prossima settimana, iniziando l’attività con un primo nucleo di venti soci intenzionati ad allargarsi e a coagulare anche i piccoli risparmiatori. Ne faranno parte con ogni probabilità Giuseppe Zigliotto, Gian Carlo Ferretto, i fratelli Loison, Alessandro Belluscio, Domenico Corà , mentre si tenderebbe ad escludere sia Gianni Zonin – che pure non guarda in modo negativo all’operazione – che figure troppo legate alla passata gestione. Sul fronte Veneto Banca, la settimana prossima sarà quella in cui venti soci aderenti all’associazione “Per Veneto Banca†daranno vita a un vero e proprio Patto di consultazione capace di coagulare il 5% delle quote. A Verona invece il Banco Popolare ha “scoperto†oggi di essere tra le cinque banche italiane (su 53 europee) che dovranno affrontare gli stress test anche nel 2016. La novità comunque era attesa, perché l’Eba concentrerà la propria attenzione su tutti gli istituti maggiori (oltre al Banco gli altri sono Intesa, Unicredit, Mps e Ubi).Â
In particolare, «La Diesel di Renzo Rosso – rivela l’inchiesta – ha venduto nel 2014 per 3,2 milioni un pacchetto di azioni Popolare Vicenza comprate anni prima per poco più di 2,8 milioni. Documenti alla mano, quindi, l’imprenditore-stilista è riuscito perfino a guadagnarci: oltre 300mila euro di profitti. Può festeggiare anche Giuseppe Stefanel: la sua holding Finpiave ha fatto retromarcia nel dicembre 2014 incassando oltre un milione di euro. Le azioni a suo tempo comprate a un prezzo medio di 53,4 euro sono state cedute a 62,5 euro ciascuna». Per la banca, da quanto si capisce, non vi sarebbe nulla d’irregolare, tuttavia queste notizie sono benzina sulla rabbia dei piccoli risparmiatori rimasti bloccati nel traffico in uscita, e costretti tra pochi mesi a confrontarsi col giudizio severo della Borsa.
Intanto l’associazione di azionisti in via di costituzione, dopo un incontro in Confindustria, pare che nascerà formalmente la prossima settimana, iniziando l’attività con un primo nucleo di venti soci intenzionati ad allargarsi e a coagulare anche i piccoli risparmiatori. Ne faranno parte con ogni probabilità Giuseppe Zigliotto, Gian Carlo Ferretto, i fratelli Loison, Alessandro Belluscio, Domenico Corà , mentre si tenderebbe ad escludere sia Gianni Zonin – che pure non guarda in modo negativo all’operazione – che figure troppo legate alla passata gestione. Sul fronte Veneto Banca, la settimana prossima sarà quella in cui venti soci aderenti all’associazione “Per Veneto Banca†daranno vita a un vero e proprio Patto di consultazione capace di coagulare il 5% delle quote. A Verona invece il Banco Popolare ha “scoperto†oggi di essere tra le cinque banche italiane (su 53 europee) che dovranno affrontare gli stress test anche nel 2016. La novità comunque era attesa, perché l’Eba concentrerà la propria attenzione su tutti gli istituti maggiori (oltre al Banco gli altri sono Intesa, Unicredit, Mps e Ubi).Â
di Davide Pyriochos da VeneziePost
Commenti
Luciano Parolin (Luciano)
Inviato Mercoledi 25 Novembre 2015 alle 14:42
Così finì il sogno di Avere una banca Veneta, inserita nel territorio, a servizio dei cittadini, dei risparmiatori, insomma della collettività. Ora arrivano....i nostri....dopo Rin Tin Tin...avremo i Diesel inquinanti a Governare...le Banche. Altro giro, altra corsa, sempre si vince, con i soldi degli altri. Amen.
Inviato Giovedi 26 Novembre 2015 alle 19:12
Ben detto. Altra eredità del passato sulle spalle dei nostri giovani!
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