Les dieux s'en vont
Giovedi 17 Novembre 2011 alle 00:52 | 0 commenti
Di Adriano Verlato
Sono anni che sento un malessere politico incombente. Ho come l'impressione che il modo di vivere e di condurre i suoi interessi dell'ex presidente del Consiglio, i programmi delle sue televisioni, imitati, anche troppo, dalla televisione di Stato, abbiano provocato seri danni alla psiche dei nostri concittadini che, già di loro, hanno un'irresistibile tendenza a non seguire le regole. Anche nella sua parte politica non sono pochi i soggetti che vivono il potere come un euforizzante e mi chiedo, con il nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, uomo sobrio, morigerato e, forse, un po' calvinista, cosa succederà dal contatto di queste due aree tettoniche.
Sia chiaro che, personalmente, dopo questi ultimi anni di sbracamento totale vedo con estremo favore l'arrivo di una persona di quel genere. Non sono d'accordo con alcune posizioni correnti che considerano un governo tecnico come un vulnus alla democrazia. Si tratta pur sempre di una scelta votata dal Parlamento che, in un frangente come questo in cui si va a sbattere contro gli scogli, ha ritenuto che l'attuale nocchiere non fosse all'altezza e che il da farsi passasse nelle mani di un timoniere che, quegli scogli, sembra conoscere a menadito. Vorrei anche rammentare ai vari Ferrara, Ostellino & co., che è accaduto, in momenti di rischio vita di una persona, che, anche un non medico, sia intervenuto (es. tracheotomia -parto ecc.) con funzioni non propriamente sue e che, avendo raggiunto lo scopo, l'ordine dei medici non abbia stigmatizzato alcunché. Vorrei ora capire dove stia il vulnus in una situazione del paese nella quale era evidente che i mercati mondiali non avevano più alcuna fiducia nel premier Berlusconi e in alcuni suoi ministri. Senza contare che l'iter seguito dal presidente Napolitano è assolutamente in linea con quanto previsto dalla nostra Carta. In questo momento non mi interessa affatto che il prof Monti provenga da un milieu alto borghese e che i suoi contatti siano un po'elitari. L'uomo ha una professionalità così marcata e indipendente che sono sicuro prenderà le decisioni giuste. Certo, non piacerà a tutti, ma quello che gli si chiede ora non è di essere popolare, bensì di intervenire con equità e buon senso in tutte quelle situazioni che ne hanno bisogno. Mi permetto anche di ricordare a tutti coloro che chiedono il suo impegno per due, tre quattro mesi, e poi via, come sia ridicolo pretendere che lui faccia in qualche mese quello che in anni non è stato fatto dal governo precedente. Si prenda il tempo necessario, Mario Monti, e, oltre a rendere inoffensiva la spada di Damocle che ci sovrasta, restituisca all'Italia la considerazione mondiale che ci meritiamo. Auguri di cuore e buon lavoro.
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