Legittima difesa: Giovanni Mauro presenta ddl con Giampiero Samorì e Gerardo Meridio
Sabato 23 Gennaio 2016 alle 11:58 | 0 commenti
Riceviamo da Gerardo Meridio, Coordinatore Nazionale Italia 2050 e pubblichiamo
"O puniamo severamente i rapinatori assassini ed aiutiamo le vittime a tornare ad una vita normale o è meglio che diciamo agli italiani di fare da sé". Con questa provocazione il senatore Giovanni Mauro ha aperto la conferenza stampa sul disegno di legge, di cui è primo firmatario, per la revisione dell'art. 52 del codice penale. Erano presenti Gianpiero Samorì Presidente e Gerardo Meridio coordinatore nazionale dell'associazione Italia 2050, Arturo Diaconale, fondatore del Tribunale Dreyfus e Consigliere di Amministrazione RAI, Federica Pagani Raccagni moglie di Pietro Raccagni (deceduto a seguito di rapina), con la figlia Sara, Paola Radaelli di "Italia 2050" e l'avvocato Valter Biscotti, del "Movimento Vittime della giustizia e del fisco".
"Oggi - ha spiegato Giovanni Mauro - se la vittima di una rapina, in casa o sul posto di lavoro, muore mentre tenta di difendersi, o di non collaborare alla razzia, ai suoi assassini quasi sicuramente verrebbe contestato soltanto un omicidio preterintenzionale. Chi non ha niente da perdere, come la maggior parte di questi rapinatori professionisti, approfitta di questo stato di cose come di una possibilità per tornare al più presto a delinquere. Anche gli assassini di Pietro Raccagni, per esempio, erano già noti alle forze dell'ordine". Per queste ragioni il ddl presentato prevede, tra l'altro, la non applicabilità dell'omicidio preterintenzionale se a causa dell'aggressione il cittadino decede e se a commettere l'omicidio e' persona con precedenti penali.
Gerardo Meridio Coord. Nazionale di Italia 2050 promotore con Paola Radelli dell'iniziativa ha illustrato due casi della sua Provincia (Vicenza) noti alla cronaca nazionale Il caso Stacchio e quello di Ermes Mattielli.
Il Disegno di legge presentato prevede :
Il miglioramento del testo vigente dell'art. 52 CP in modo da limitare il potere discrezionale che la norma in vigore riconosce al giudicanti. La nuova formulazione definisce che all'abitazione studio negozi uffici si debbano equiparare le immediate adiacenze anche quando l'aggressore stia uscendo da tali luoghi. In caso di introduzione in questi luoghi è sempre presunta la proporzionalità con l'offesa.
Non può essere applicato l'omicidio preterintenzionale se a causa dell'aggressione la vittima decede e se a commettere l'omicidio e' persona con precedenti penali.
E' previsto un sostegno dallo Stato alle vittime dell'aggressione. "L'Italia, per la Corte di Giustizia Europea, è inadempiente sul risarcimento (previsto nel nostro ordinamento soltanto per alcune e limitate fattispecie) alle vittime di crimini violenti. Con la riscrittura dell'art. 52 vogliamo limitare questo vulnus in attesa di riformare la norma. Il ddl prevede che le vittime abbiano un contributo di solidarietà una tantum da 50mila euro e che potranno avere benefici fiscali, come l'esenzione del ticket per le cure necessarie a causa dell'aggressione. Presto presenteremo anche un disegno di legge per l'istituzione di un fondo per le vittime di questo tipo di odiosissimi reati così come chiesto dalla Unione Europea. E sempre per sostenere le vittime - ha concluso il senatore Mauro
Meridio ricordando i casi accaduti in provincia di Vicenza ed in particolare Ermes Mattielli prima condannato per eccesso di legittima difesa alla reclusione e a pagare un risarcimento danni ai nomadi che si erano introdotti nel suo deposito e che aveva ferito; poi deceduto per lo stress cui era stato sottoposto, con il rischio che i suoi beni vadano ai nomadi che lo avevano derubato; ha concluso illustrando l'art. 7 del Disegno di legge "Abbiamo previsto che non può essere risarcito in alcun modo chi vada a rubare o ad aggredire nell'abitazione o luogo di lavoro o pertinenze, se viene ferito anche quando scappa".
In sostanza ha concluso Samori "i malavitosi devono sapere che quando entrano in casa d'altri vanno incontro a conseguenze gravi, che i cittadini possono difendersi con qualsiasi mezzo senza dover temere di finire a processo. Dobbiamo invertire il sistema attuale dove è più garantito il ladro".
Paola Radaelli ha ricordato la a storia dell'omicidio Raccagni e di come gli assassini se la siano cavata con una condanna mite per l'applicazione dell'omicidio preterintenzionale.
"Lo Stato deve essere fermo nel condannare qualsiasi atto violento a scopo di rapina - ha affermato Federica Pagani Raccagni -. Sostenere che un rapinatore non voleva o non prevedeva la morte della vittima è offensivo per chi ha subito il danno e sconfortante per i familiari che cercano di tornare ad una vita serena. Chiediamo certezza della pena e sostegno per le famiglie. Salutiamo con favore dunque l'iniziativa del senatore Mauro e ci auguriamo che possa trovare il sostegno del Parlamento".
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