Legge sul commercio, Rebecca: ma Zaia e Coppola ci sono o ci fanno?
Martedi 16 Ottobre 2012 alle 11:58 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - Le perplessità di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale, relative al progetto di legge sul commercio presentato alcuni giorni fa dalla Regione: "Manca una vera stretta alle grandi strutture di vendita. E sui criteri di insediamento la norma è una "cambiale in bianco" alla Giunta". "Ma il governatore Luca Zaia e l'assessore Isi Coppola ci sono o ci fanno?" chiede Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale di Vicenza, dopo la lettura della bozza di legge sul commercio presentata dalla Giunta regionale.
"Perché - spiega Rebecca - il loro commento di presentazione del disegno di legge ci ha fatto ben sperare, mentre dopo aver visionato il testo del provvedimento la delusione è stata grande. Quindi delle due l'una: o Zaia e Coppola non hanno letto la norma o l'hanno letta e la condividono. Nessuna delle due ipotesi ci piace".
Per Confcommercio Vicenza, quindi, le dichiarazioni di principio contenute nella bozza di legge regionale sul commercio sono certamente importanti e vanno nella giusta direzione. Ma nell'insieme il provvedimento non soddisfa proprio. "Sembra un pacco ben infiocchettato - afferma Rebecca - che contiene però una sorpresa poco gradita: il possibile via libera alla cementificazione, in un territorio che ad oggi ne ha subita fin troppa".
A preoccupare l'associazione di via Faccio, che ha analizzato la bozza di legge pervenuta solo alcuni giorni fa dagli uffici regionali, è la struttura stessa della nuova normativa, che si configura come una "legge quadro" che enuncia una serie di principi fondamentali "tra l'altro ben scritti e assolutamente condivisibili"- afferma il presidente Rebecca -, demandandone però l'applicazione concreta a dei criteri che verranno stabiliti, entro 120 giorni, dalla Giunta stessa.
"Questa è un'autentica cambiale in bianco staccata ai politici - è la puntualizzazione di Sergio Rebecca - , che sembra proprio vogliano tenersi le mani libere per fare un po' quello che vogliono. Un esempio evidente è la mancata eliminazione, nella stesura della nuova legge sul commercio, delle disposizioni previste nell'art. 38 del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, vale a dire quella norma che lascia carta bianca alla Regione sulle aree, considerate strategiche, comprese nel raggio di due chilometri dai caselli autostradali. Se il principio è quello di non consumare più territorio perché ci si è resi conto che è già stato cementificato a dismisura, il governatore Luca Zaia e l'assessore Isi Coppola dovrebbero insistere su questo anche con i fatti, togliendo, ad esempio, la previsione normativa citata, che rende la situazione incontrollabile. Altrimenti - continua Rebecca - contando quanti caselli autostradali ci sono in Veneto e, visto il via libera che negli anni si è dato allo sviluppo della grande distribuzione, non c'è niente da star tranquilli".
In questo senso la richiesta di Confcommercio Vicenza è che, oltre all'abolizione dell'art. 38 del PTRC, la bozza di legge sul commercio venga integrata, specificando fin da subito quali saranno i criteri per l'insediamento delle nuove strutture distributive, soprattutto delle grandi superfici.
Ma la nuova bozza di legge ha anche altre "falle" che, secondo la Confcommercio provinciale, andrebbero fin da subito corrette. Favorire l'apertura di nuovi esercizi commerciali di media dimensione in aree e strutture dismesse o degradate, ad esempio, consente non solo l'eventuale recupero di capannoni in disuso, ma apre la strada per nuove cementificazioni in terreni con altre destinazioni d'uso. L'insediamento di strutture che vanno oltre i 15mila metri quadrati, poi, è demandato semplicemente ad una "conferenza dei servizi", senza che siano preventivamente individuati quali dovrebbero essere i criteri da rispettare per un eventuale "via libera" o un diniego.
"Sia chiaro - conclude il presidente Rebecca - con la bozza di legge si è fatto un passo avanti nel considerare strategica la rivitalizzazione dei centri storici e delle aree urbane. Ma questa "attenzione" si deve riflettere anche in una stretta sull'insediamento delle grandi strutture, che deve essere molto più incisiva di quella prospettata. Il presidente Zaia, non molto tempo fa, si era esplicitamente espresso contro lo sfregio del paesaggio e il consumo del territorio veneto. Se a quelle parole si vogliono far seguire fatti concreti, Zaia si rilegga bene questa legge e intervenga perché sia davvero in linea con le sue esortazioni".
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