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Legalizzazione cannabis, farla o non farla questo è il problema

Di Emma Grande Domenica 16 Agosto 2015 alle 21:29 | 0 commenti

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Sono tanti i commenti e le prese di posizione di fronte alla proposta di legge di oltre duecento deputati per la legalizzazione della cannabis, a prima firma dell'on. Benedetto Della Vedova. Il gioco delle parti della nostra politica si è rispecchiata anche in questo caso, soprattutto per i contrari che non dicono altro se non che fa male farsi uno spinello.

Ci ha colpito invece quanto ha detto il nostro ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che sembra venuto fuori da un contesto politico dei primi anni 70 del secolo scorso: per lavarsi le mani e non prendere posizione, l'ha buttata sul sovranazionale ("non credo esista una via nazionale"). E anche se non lo dice esplicitamente, il suo riferimento è agli accordi internazionali in materia, accordi che vincolano quasi tutto il mondo a considerare le droghe oggi illegali come il male dell'umanità.
Tralasciamo il fatto che se di male dell'umanità si debba parlare, è sicuro che più delle droghe questo male sia nel mercato clandestino controllato dalle più agguerrite e pericolose mafie criminali del mondo, italiane in testa. Non lo diciamo noi, ma più di mezzo mondo, dal presidente degli Usa al nostro dipartimento antimafia. Tralasciamo anche il fatto che una specifica sessione Onu si occuperà a breve della vicenda e all'ordine del giorno c'è proprio lo stravolgimento dell'attuale impostazione. Tralasciamo che, vigenti le attuali normative internazionali a cui si riferisce il ministro Orlando, in mezza Europa, in tanti Stati Usa e in tanti altri Stati nel mondo si sta facendo quello su cui il nostro ministro non prende posizione. Sta di fatto che ad una non impossibile apertura che il Governo avrebbe potuto fare in merito, è stato preferito porre paletti, lavarsi le mani, ostacolare di fatto senza valutare un modo diverso di affrontare i giganteschi e drammatici problemi sanitari e di sicurezza che imperversano grazie all'attuale assetto proibizionista tra l'altro, rimesso in discussione anche dal nostro massimo organo costituzionale, la Consulta.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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