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Legalità e società, all'Itis Rossi incontro e spettacolo con le scuole

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 25 Novembre 2015 alle 18:08 | 0 commenti

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Brain Onlus e Compagnia “Stabile Assai del Carcere di Rebibbia”
Cos’è la normalità? Siamo tutti forse socialmente normali? Disabilità Sociale e Successo racconta come si superano i problemi, come la vita possa cambiare da un momento all’altro, come anche gli errori più gravi possano essere vissuti per aprire nuove strade e come la legalità sia alla base di una società di convivenza e rispetto. Aics, Associazione Italiana Cultura e Sport, da anni si occupa di creare occasioni ed eventi per affrontare importanti tematiche sociali.

“Disabilità Sociale e Successo”, giunta alla sua quarta edizione a Vicenza, festeggia quest’anno la sua prima edizione a Padova grazie alla collaborazione dei due Comitati di Vicenza e Padova. A Vicenza questo appuntamento ha la collaborazione dell’Associazione dei giornalisti Vicenza Press, il patrocinio del Comune di Vicenza e dell’Ufficio Territoriale Scolastico e si svolgerà giovedì 26 novembre presso l’Aula Magna dell’Istituto Rossi con la partecipazione di alcune classi del Liceo Pigafetta. A Padova sarà ospitata invece dal Liceo Artistico Modigliani venerdì 27 novembre con la partecipazione straordinaria di Ruggero Vilnai Federazione Sport Disabili e dell’Associazione BellaVista di Bologna con l’artista scrittrice Sabrina Franceschelli, autrice con disabilità psichica ma in possesso di grandi doti letterarie.

“Disabilità Sociale e Successo”, è un forum per riflettere a mente aperta, un incontro per interagire con gli studenti degli istituti superiori e con loro approfondire gli aspetti più scottanti della quotidianità. Anche se il titolo può sembrare provocatorio lo scopo è di guardare positivamente al futuro oltre ogni difficoltà. Non si vuole intendere la parola disabilità in maniera convenzionale, si vuole riferirla a qualsiasi limitazione della capacità di agire e interagire a livello sociale, perciò parliamo di disabilità sociali, comprendendo tutte le problematiche che spesso sorgono a varie età della vita anche e soprattutto alle persone più “normali”.

Ad iniziare l’incontro lo spettacolo della Compagnia “Stabile Assai” dal Carcere di Rebibbia (Roma), il più antico gruppo teatrale operante all’interno del contesto penitenziario italiano, che metterà in scena lo spettacolo “L’AMORE BANDITO”, la storia d’amore di una ragazza e di un ragazzo, due giovani briganti, morti a soli 24 anni, per discutere di come nasce l’illegalità, la mafia e il disagio sociale in Italia. Gli attori saranno poi a disposizione dei ragazzi per un aperto confronto stimolato e guidato dal Life Coach Giuseppe Sammarco.

Spazio poi ai testimonial di Brain Onlus coordinati dalla Dott.ssa Ilaria Locati. Ragazzi di varie età, vittime di incidenti stradali - un attimo che cambia il tuo mondo e  la vita intera - parleranno di come hanno ripreso lentamente in mano la propria vita, con fatica e dedizione, ricominciando da zero e riscoprendo valori e punti di riferimento dati troppo spesso per scontati. Sul palco anche Luca Stella studente dell’Istituto Rossi e recentemente vittima di un incidente, con lui altri giovani da tutta la regione, Mattia Martinello, Alice Vallarsa, Enrico Bottona, Franco Perdoncin, Patrizia Paolotto, Francesco Miotello, Enrico Basso, Umberto Donà, Guido Baggio. Alcuni di loro ospitati presso la struttura LA ROCCA ad Altavilla Vicentina  – unica nel Veneto – realizzata da Brain, voluta da Edda Sgarabottolo, la presidente, per assistere le vittime di cerebro-lesioni dopo il ricovero ospedaliero. L’Associazione Brain Onlus da 20 anni assiste quanti hanno subito traumi cranici ed è al fianco delle loro famiglie.  Brain si occupa anche di prevenzione, dialogando con gli studenti delle scuole per sensibilizzare, smentire i pregiudizi e consentire agli assistiti di avere un ruolo attivo, fortemente motivante, come promotori di messaggi.

APPROFONDIMENTI

LA COMPAGNIA STABILE ASSAI DEL CARCERE DI REBIBBIA

La Compagnia Stabile Assai della Casa di Reclusione Rebibbia di Roma è il più antico gruppo teatrale operante all’interno del contesto penitenziario italiano. Il suo esordio risale a luglio 1982 con la sua partecipazione al festival di Spoleto. Questa  storia trentennale ha consentito alla Compagnia, formata da detenuti e da detenuti semiliberi che fruiscono di misure premiali, oltre che da operatori carcerari e da musicisti professionisti, di esibirsi nei maggiori teatri italiani. La Compagnia “Stabile Assai” si è caratterizzata per la stesura di testi del tutto inediti, dedicati ai grandi temi dell’emarginazione, come l’ergastolo (“Fine pena mai”), la follia (“Nella testa un campanello”), la questione meridionale (“Carmine Crocco”), la integrazione interetnica (“Nessun fiore a Bamako”). Nell’ultimo triennio la Compagnia ha messo in scena spettacoli alla storia criminale del nostro Paese nel periodo 1977-1992, con spettacoli specificamente dedicati alla Banda della Magliana(“Roma, la capitale”), al periodo post cutoliano a Napoli(“Nascett’n’miezz o mare), alla morte di Pier Paolo Pasolini(“Ma che razza di città”). Gli spettacoli sono stati messi in scena, in anteprima nazionale, al Teatro Parioli che ha ospitato negli ultimi 6 anni la Compagnia, nella programmazione ufficiale. E’ da evidenziare che la Compagnia si è esibita, unico caso in Italia, nel giugno del 2009, all’interno della Camera dei Deputati alla presenza del Presidente della Camera On. Gianfranco Fini, del Presidente della Commissione Giustizia del Senato On. Giulia Buongiorno e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Presidente Franco Ionta. Nel dicembre 2010 si è esibita nell’Auditorium della Casa Madre del Mutilato di Guerra di Piazza Adriana, in uno spettacolo voluto dai vertici del Tribunale di Sorveglianza di Roma e da personaggi politici. Di particolare rilievo, inoltre, è l’attribuzione della medaglia del Capo dello Stato alla Compagnia per la valenza sociale della sua attività teatrale.  Il 30 giugno del 2011 la Compagnia ha vinto il prestigioso “Premio Troisi”.

BRAIN ONLUS

L’Associazione Brain Onlus da 20 anni assiste ragazzi, uomini e donne che hanno subito traumi cranici, ed è al fianco dei malati e delle loro famiglie. Ogni progetto di riabilitazione (sia essa fisica o cognitiva) e reinserimento sociale non può esimersi da un lavoro di collaborazione e sensibilizzazione del territorio e della comunità in cui le famiglie vivono. Punto di forza del progetto è quello di rendere le persone con un danno neurologico acquisito promotori attivi di un messaggio di prevenzione ai comportamenti a rischio ed alle conseguenze del trauma cranico rivolto alle fasce giovanili. L’occasione apre dialogo, confronto diretto e dibattito.

Obiettivi: Sensibilizzare gli studenti rispetto alle possibili conseguenze dei comportamenti rischio in auto o in motorino (non utilizzo del casco, abuso di alcolici, non allacciare le cinture, etc.) ed alle conseguenze del trauma cranico (problemi cognitivi, comportamentali, motori, sociali).

Smentire i pregiudizi sul trauma cranico e sulla  disabilità (dopo il coma ti svegli e sei come prima, gli amici non ti lasceranno mai perché ti vogliono bene,….) attraverso occasioni di confronto durante gli incontri, in cui poter parlare con persone disabili in una relazione di reciprocità.

Consentire alle persone che hanno subito un trauma cranico di sperimentare un passaggio dal  ruolo di paziente fruitore di servizi socio-sanitari a quello di cittadino attivo promotore di messaggi di prevenzione

Offrire alle persone con trauma cranico l’occasione di usufruire di percorsi riabilitativi delle funzioni cognitive (attenzione, linguaggio, memoria) e degli aspetti relazionali, comportamentali e sociali (discontrollo degli impulsi, tendenza all’isolamento sociale, depressione, ) attraverso un’attività finalizzata (gli incontri con gli studenti) e quindi motivante.

Leggi tutti gli articoli su: ITIS Rossi, Liceo Pigafetta, Brain onlus

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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