Sciocchezze non inusitate di Andrea Arman: parola di Renzo Mazzaro e Giovanni Coviello
Domenica 26 Agosto 2018 alle 22:34 | 0 commenti
In una intervista oggi su Vvox sul "decreto attuativo della norma di legge (approvata in legge di bilancio 2017) per il fondo finalizzato a ristorare i risparmiatori" l'avv. Andrea Arman, presidente del Coordinamento Banche Popolari Venete di don Enrico Torta e candidato alle ultime elezioni per il Movimento 5 Stelle, critica chi tra le associazioni dei soci di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e delle 4 banche risolte, facendo, "attività professionale e politica", è favorevole al "testo del decreto attuativo reso noto a Vicenza in Municipio con una procedura del tutto inusitata" e se la prende con "le sciocchezze che scrive Mazzaro sui quotidiani veneti (baruffe tra associazioni, ndr)...".
Il collega Renzo Mazzaro, giornalista del gruppo «Repubblica-Espresso» che lavora per i quotidiani veneti «Il Mattino» di Padova, «la Nuova Venezia» e «la Tribuna di Treviso» per i quali si occupa dal 1986 di politica e della Regione Veneto e di cui si conoscono le storiche battaglie contro il malaffare, alcune condivise, a cui sono dedicati libri inchiesta come "I padroni del Veneto" e "Veneto anno zero", mi ha chieso ospitalità per una breve replica che siamo onorati di pubblicare: "Dall'alto della sua supponenza l'avv. Arman ha stabilito che io scrivo sciocchezze. Il bello è che queste sciocchezze io le scrivo dopo aver parlato con tutti, incluso lui, più e più volte sentito. Evidentemente Arman vorrebbe essere l'unico a informare i giornalisti in modo che le sciocchezze fossero tutte sue".
Per la parte che mi compete come direttore di VicenzaPiu.com, l'aver reso noto il testo "nascosto a tutti" del decreto attuativo "a Vicenza in Municipio con una procedura del tutto inusitata" secondo Arman, mi limito a osservare che la conferenza stampa di "rivelazione" del testo aperta a tutti i colleghi e, come uditori, a tutte le associazioni e a tutti i politici appare "inusitata" solo a chi vuole convincere i propri associati della bontà delle proprie affermazioni senza produrre i documenti o presentandone di falsi o inesistenti.
Come pare che abbiano fatto i responsabili delle banche che hanno convinto i risparmiatori a fidarsi di loro. Con gli effetti noti a chi crede agli imbonitori.
Di professione e politici.
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