Opinioni | Quotidiano |

Le opzioni possibili dopo la decisione del governo sul referendum Veneto

Di Citizen Writers Sabato 9 Agosto 2014 alle 18:34 | 0 commenti

ArticleImage

di Gianluca Busato*

Facciamo il punto della situazione. Alla luce dello stop italiano alla Regione Veneto con l’impugnazione della legge regionale 16/2014 per l’indizione del referendum di indipendenza, cosa succede ora, quali sono le alternative? Riservandoci di prendere visione del dispositivo governativo, proviamo a vederle.

1)   la Regione Veneto fa ricorso presso la corte costituzionale. Crediamo che questa ipotesi sia giuridicamente possibile, ma politicamente poco saggia ed evanescente in quanto piega un percorso di diritto internazionale all’interno di un vicolo cieco costituzionale. Da un punto di vista pratico poi è assolutamente inconsistente, almeno finché non si pronunci eventualmente in ultima istanza una corte internazionale (anche se sorge un problema di legittimazione attiva da parte della regione per adirvi) per il mancato rispetto da parte dello stato italiano del diritto di autodeterminazione dei popoli. Questa è la probabile strada che sarà seguita in regione, perché permetterà di nascondersi dietro il dito della facile scusa “non ce l’hanno lasciato fare”.

2)   La Regione Veneto tira dritto convocando in via unilaterale il referendum per l’indipendenza, costituendosi in giudizio al solo scopo di contestare alla consulta la legittimità a giudicare, in quanto trattasi di percorso all’interno dell’ordinamento internazionale. La strada è virtualmente possibile, ma operativamente senza possibilità di essere attuata, in quanto la macchina amministrativa elettorale è controllata dal ministero dell’interno italiano e dai prefetti che la bloccherebbero all’istante. La Regione Veneto potrebbe effettuare la consultazione tramite piattaforma di voto telematico, oppure tramite seggi su base civica volontaria. Questa opzione richiederebbe in ogni caso una dose di coraggio che non ci pare di intravvedere dalle parti di Palazzo Balbi.

3)   La Delegazione dei Dieci procede con l’istituzionalizzazione del Plebiscito Digitale del 16-21 marzo 2014. L’opzione è già in corso e a questo punto esce rafforzata grazie al sopruso da parte dello stato italiano che ha impedito l’esercizio di autodeterminazione del Popolo Veneto da parte della Regione, ma non può impedire un esercizio che si è già compiuto. In tal caso lo stato italiano avrebbe dovuto agire preventivamente bloccando i server di Plebiscito.eu, ma non fu abbastanza accorto e la volontà popolare si è già compiuta. Plebiscito.eu e Veneto Sì procedono lungo tale strada, sostenendo l’azione dei Dieci. In primis attraverso l’Esenzione Fiscale Totale che oggi trova ancora più forza alla luce dell’equazione “No Referendum No Taxation”.

4)   Una nuova dichiarazione unilaterale di indipendenza del Veneto da parte della Regione. Tale via oggi è improbabile. Nella prossima primavera si terranno le elezioni regionali: se vi fosse una coalizione indipendentista con candidato un presidente indipendentista e coraggioso potrebbe diventare una strada praticabile. In tal caso ci vogliono tanti soldi e un leader coraggioso. I tempi sarebbero però drammaticamente spostati in avanti con grave ulteriore deterioramento del tessuto socio-economico veneto che già oggi è oltre la soglia di sopportazione. Veneto Sì tiene aperta tale opzione, come extrema ratio se prima non si riesce ad arrivare a soluzioni utili.

5)   Rivolte non pacifiche. Questa è l’opzione NON praticabile e che tutti vogliamo possa accadere per disperazione dei cittadini, a parte forse lo stato italiano che impedendo l’esercizio democratico dei cittadini veneti si è messo sulla strada della dittatura reale, saldando la forma di dittatura fiscale che già pratica da sempre. Ciò d’altro canto si inserisce coerentemente con le pseudo-riforme in atto da parte del governo Renzi che si stanno traducendo in un centralismo sempre più violento e nella ulteriore soppressione di espressioni democratiche e di autonomia.

Il quadro che ne esce ora è chiaro. Posto che ogni via che porti al raggiungimento dell’obiettivo della nostra indipendenza è da benedire, adesso si tratta di attuare al meglio le alternative possibili, cosa che richiede impegno, sacrificio, capacità e risorse. Questo noi faremo, continuando l’opera già iniziata e chiamando i cittadini veneti a sostegno delle opzioni pacifiche concrete per l’indipendenza del Veneto.

Ora non ci sono più alibi e scuse per nessuno. Ora è il tempo delle donne e degli uomini veri, dei fatti concreti e dell’azione coerente, non più delle parole al vento.

 

*Segretario – Veneto Sì

Leggi tutti gli articoli su: Referendum, Gianluca Busato

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network