Opinioni | Categorie: Sindacati

Le nuove frontiere del lavoro: operaio, socio e azionista

Di Andrea Fasulo Domenica 14 Febbraio 2010 alle 12:05 | 0 commenti

La civetta di VicenzaPiù di questa settimanaArticolo pubblicato su VicenzaPiù n.182, in edicola a 1 euro o scaricabile online dal box in basso a destra.

Lavoratori che entrano con proprie quote nell'azionariato e nella proprietà delle imprese. Con la possibilità anche di partecipare alla gestione, con presenze nei consigli d'amministrazione. E' realistico prevedere che nel prossimo futuro in Veneto si possa assistere ad uno scenario di questo tipo, già da tempo realtà in paesi come Germania e Inghilterra? Dal 22 gennaio una legge regionale (la 5/10), approvata all'unanimità dai consiglieri di maggioranza e opposizione, si propone di avviare un percorso di questo tipo. Qualcosa che farà storcere il naso a molti, soprattutto tra gli imprenditori più legati a vecchie concezioni e che magari vedrebbero con fastidio un rappresentante dei lavoratori seduto al loro fianco nel CdA della loro azienda. Ma anche sul fronte opposto un sindacato come la Cgil è sempre stato tradizionalmente contrario a soluzioni che possano annacquare le divisioni di ruolo tra lavoro e impresa. Più bendisposte invece le altre due organizzazioni confederali, ancora però caute. 

Eppure l'idea in Consiglio regionale è nata tra i banchi del centrosinistra. "Abbiamo voluto recepire indicazioni che provenivano dall'Unione Europea" sottolinea il consigliere regionale del Pd Franco Bonfante, primo firmatario della proposta di legge. "Ma anche i ministri Sacconi e Tremonti l'anno scorso si erano detti d'accordo sull'ipotesi della partecipazione dei lavoratori a quote dell'impresa. Poi tutto è finito in un cassetto". Con questa legge si propongono incentivi (ancora tutti da definire per la verità) per far sì che sia le imprese che i lavoratori traggano benefici dall'auspicato "abbraccio". I vantaggi per le imprese sono chiari: denaro fresco grazie ai risparmi dei loro dipendenti, liquidità da investire subito in un momento in cui l'accesso al credito è frenato dalle banche. Ma per il lavoratore? Come convincerlo della possibilità di partecipare agli utili di un'impresa in un momento in cui in tante ricorrono a licenziamenti e cassa integrazione? "Il lavoratore è spinto a sentire più attaccamento per l'azienda se sa di averci investito parte dei suoi risparmi. Questo atteggiamento può spingere ad aumentare la produttività" prosegue Bonfante. "Sono previsti incentivi di carattere fiscale, sia per le aziende che per i lavoratori. Per questi ultimi si è studiata la possibilità di prestiti agevolati, esenzioni e riduzioni tributarie, ovviamente per quanto compete alla Regione. Inoltre il rischio a cui sarebbe sottoposto il socio lavoratore" aggiunge l'esponente del Pd, "può essere ridotto da un sistema di assicurazione di una percentuale del capitale da parte della Regione. In questo modo il dipendente, in caso di andamento negativo, non rischia di perdere risparmi e posto di lavoro insieme".
Il mondo sindacale accoglie la novità di buon occhio ma anche con qualche cautela. "Non posso che esprimermi favorevolmente nei confronti delle intenzioni della legge" dice il segretario provinciale della Uil vicentina Riccardo Dal Lago. "Viene data applicazione ad un'idea che la Uil porta avanti da molti anni. Lo stesso articolo 46 della Costituzione prevede che i lavoratori possano partecipare alla gestione delle aziende. Certo bisogna fare attenzione: i lavoratori sono già in una notevole difficoltà, non possono rischiare ancora di più di quello che hanno. Per questo mi pare che le risorse messe a disposizione dalla legge (700.000 euro per il 2010 e 1.000.000 di euro per il 2011, n.d.r.) siano ancora poche. Saranno necessari finanziamenti molto rapidi, un controllo severo e un notevole coinvolgimento delle organizzazioni sindacali". Favorevole allo spirito dell'iniziativa anche la Cisl. Che però mette in guardia dall'imporre scelte così importanti per legge: "Queste scelte attengono alla piena titolarità delle parti, sindacati e associazioni di categoria" spiega il segretario generale del Veneto Franca Porto. "E' molto complesso, è un equilibrio che va costruito con particolari condizioni. Il legislatore deve intervenire laddove sono le parti sociali ad aver attivato un percorso di questo genere". Senza un coinvolgimento attivo dei soggetti intermedi, secondo la Cisl, la legge rischia di restare lettera morta. "Mi auguro che serva a fare cultura, a far parlare di questi temi" continua il segretario. "Ma perchè ci siano imprenditori disposti a soluzioni di questo tipo deve prima maturare un clima all'interno delle aziende. E questo lo si può fare solo tramite la contrattazione. Le questioni complesse non si possono rendere semplici per legge".  

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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