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"Le mani nella città": un racconto della serata con Sviluppo Cotorossi su borgo Berga

Di Citizen Writers Giovedi 14 Novembre 2013 alle 11:49 | 0 commenti

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Riceviamo da Irene Rui, segretaria del Circolo “Carlo Giuliani” di Rifondazione Comunista Vicenza nordest e pubblichiamo - Ieri sera all'incontro pubblico promosso da “Sviluppo Cotorossi”, l'impressione era di trovarsi nel mezzo di un film già visto: “Le mani nella città”.

Per quanto riguarda il “Nuovo Borgo Berga”, tutto è legittimo, tutto a posto, noi cittadini non dovremmo essere indignati, poiché nel 2003, la nostra Amministrazione e quelle successive hanno acconsentito al progetto; gli organi tecnici competenti e i politici, hanno dato i loro pareri positivi, quindi nulla è illegittimo, come potremo constatare dai 30 DVD distribuiti ai 200 e passa presenti. Alla fine tutto è stato fatto alla regola d'arte, poiché autorizzato, ma cosa si nasconde dietro l'apparente legittimità?

Chicca, l'ultimo pezzo di verde a fianco al villaggio Secone, ex area servizi conosciuta come E8, non potrà essere come chiesto dai residenti e da noi cittadini, non edificata, poiché “Sviluppo Cotorossi” deve fare business. E poi infondo le città crescono e bisogna accettare la cementificazione, oh! Pardon, lo sviluppo. Non importa se la visuale del vecchio Borgo Berga scomparirà, non importa se scendendo da villa Valmarana i Nani, lo sguardo va verso un moloc di cemento che qualcuno definisce Alcatraz. Bella porta di acceso alla città!

Vicenza non è la moderna Lisbona, forse un architetto più sensibile e rispettoso della storia urbanistica della città, avrebbe progettato diversamente. Non sempre un mobile moderno sta bene su un contesto antico. E poi la distanza d'obbligo, per Regio Decreto del 1904, di dieci metri dall'argine, oggi è diventata un optional, un'interpretazione. Ce lo ricorderemo quando le aree a valle saranno ancora alluvionate, come ci ricorderemo di quegli argini costruiti così come il Genio Civile ha autorizzato, belli argini con doppia rete anti nutria, anti aragosta rossa, con un tappetto innovativo di piantumazione in cui l'erba alla prima pioggia crescerà rigogliosa, se il fiume non si porterà via tutto. Era meglio non edificare tutta quella cubatura, ma ora c'è, evitiamo però di non costruirne altra, in cambio della passerella pedonale in collegamento con la ciclabile Vicenza-Noventa, nell'area E8.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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