Le mamme del campo di viale Cricoli scrivono a Variati
Martedi 15 Dicembre 2009 alle 17:45 | 0 commenti
Lettera aperta da parte di un gruppo di mamme sinte
Gentilissimo Sindaco,
abbiamo letto con interesse il Suo comunicato di domenica 13 dicembre. Lei si chiede come sarà il futuro a Vicenza per un bambino che nasce oggi, come sarà la città in cui crescerà , studierà , lavorerà , costruirà la propria famiglia. Ce lo chiediamo anche noi mamme sinte. Ora che avete cancellato le aree a noi destinate, e non avete voluto sentire la nostra voce, quando abbiamo riproposto l'emendamento per il reinserimento delle microaree nel Vostro PAT, sì Vostro, perché non potrà essere nostro, come non lo è la città che Voi sognate e avete disegnato, giacché ci avete escluso. Eppure Vicenza è la nostra città , dove siamo nati, dove siamo andati a scuola, dove lavoriamo e dove abbiamo creato la nostra famiglia. Certamente per Voi, noi siamo solo un problema, i nostri bambini, asserite, che li mandiamo a scuola sporchi, quando - e ne sono a testimonianza le maestre - ogni giorno, noi li accompagniamo a scuola lindi, pettinati e ordinati.
 Facciamo sacrifici per poterli far studiare e poi per vederli che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro, perché vivere in Viale Cricoli è un marchio che ci avete per anni impresso nel nostro corpo. I nostri bambini hanno solo la disgrazia di vivere in questo campo, a contatto con i pericoli delle auto che sfrecciano per Viale Cricoli e delle polveri sottili che sono costretti ogni giorno a respirare, in un posto non certo sano per la loro salute. Ciò nonostante le nostre povere campine, hanno le porte, e i servizi igienici, per quanto non a norma, sono puliti ogni giorno. Se lei si degnasse di farci visita, si accorgerebbe che non siamo come Lei ci descrive, che il nostro campo per quanto possibile è pulito e ordinato, che le nostre campine sono pulite e profumate, e che i nostri bambini non hanno le mani sporche, sono puliti. Siamo poveri, ma viviamo con dignità e i bambini sono nella nostra cultura il nostro sole, il nostro avvenire e guai a chi pensa di usarli per screditare la nostra popolazione.
A proposito, forse lei non si è accorto, ma eravamo tra il pubblico ad ascoltarla giovedì scorso e ci ha fatto molto male sentire che parlava di noi come dei delinquenti, come ci ha dato molto fastidio sentirla esprimere alla TV che i nostri figli sono sporchi e che li dovete far lavare prima di entrare a scuola. Ammettiamo, anche da noi - probabilmente a causa della povertà e della crisi economica che colpisce anche noi - c'è qualche mela marcia, ma l'eccezione non è la regola. Ci sembra che anche tra voi gagè ci sono parecchie mele marce, ma forse in noi minoranze è più facile per voi vederle.Mamme sinte del campo di Viale Cricoli - Vicenza
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