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Le imprese di Francesco Caldogno nel libro di Maculan, il 26 presentazione a villa Caldogno

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 23 Maggio 2011 alle 14:40 | 0 commenti

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Comune di Caldogno - Dal fiume Brenta ai Setti Comuni, dalla Valle dell'Astico agli altopiani di Tonezza e dei Fiorentini, dal Passo della Borcola a Campo Grosso. È lo scenario in cui opera il conte Francesco Caldogno tra il 1575 ed il 1608 per tutelare le frontiere della Serenissima, ma è anche quello raccontato da Bruno Maculan nel libro "Francesco Caldogno. Il leone di San Marco sulle montagne di Vicenza (1575-1608)" che sarà presentato giovedì 26 maggio alle 20.45 in Villa Caldogno.

Un omaggio a colui che ha avuto un ruolo storico nella rilevazione dei confini e nell'organizzazione delle difese su un territorio strategico per la Repubblica di Venezia e l'Impero Asburgico. La serata, ad ingresso libero, è promossa da Comune e biblioteca di Caldogno e dall'associazione "Il Faro Culturale". Ad introdurre l'incontro il professor Sergio Bonato, presidente dell'Istituto di Cultura Cimbra di Roana.
L'opera di Maculan, che durante la presentazione sarà accompagnata dalle note musicali di Pierangelo Tamiozzo e dalla proiezione di suggestive immagini, è frutto di una continua e rigorosa ricerca tra gli archivi e le biblioteche di Vicenza e Venezia. L'autore, infatti, ha esplorato una grande quantità di materiali, anche inediti, ed ha poi percorso personalmente le valli, le cime e le dorsali descritte da Francesco Caldogno per portare nuova luce sulle imprese di quest'ultimo.
Discendente dalla nobile famiglia che a Caldogno aveva eretto una delle più belle dimore patrizie vicentine, Francesco Caldogno s'impone all'attenzione del doge Marino Grimani con la celebre "Relazione delle Alpi Vicentine e de' passi e popoli loro" nella quale denuncia le usurpazioni territoriali degli abitanti dell'Impero Asburgico. Contro i loro affronti organizza una serie di pericolose spedizioni, guadagnandosi così la stima di molte autorità veneziane, ma anche l'invidia dei "colleghi". Caldogno scompare improvvisamente nel 1608, all'apice della propria carriera, pochi anni dopo essere stato nominato Provveditore ai confini montani vicentini, nonché cavaliere della Repubblica.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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