Le giornate vicentine della prevenzione sulle nuove tecnologie e consumo del pesce Azzurro
Venerdi 4 Ottobre 2013 alle 15:50 | 0 commenti
Dott. Celestino Piz, Dipartimento di Prevenzione - S.P.I.S.A.L. U.L.SS. N. 6 - Rimanere su Facebook l'intero pomeriggio o cinguettare su Twitter fino al momento di spegnere la luce sono abitudini da codice rosso. Parola del Servizio di promozione ed educazione alla salute dell'ULSS 6 (SPES), che per la prima volta propone un progetto di prevenzione che ha come titolo: "Educazione all'utilizzo consapevole delle nuove tecnologie".
Si vogliono esplorare  i terreni non sempre familiari dei social network e della rete. L’obiettivo del progetto è di promuovere nei giovani un modo corretto di rapportarsi con il computer o il cellulare in modo da evitare le poco simpatiche conseguenze da dipendenza da schermo, la spola senza sosta al frigorifero, o il chiudersi a riccio rifiutando il dialogo con gli altri.
LA SPERIMENTAZIONE
«Si tratta di un progetto inedito – spiega Blanca Ojeda Montes, coordinatrice dell'iniziativa messa a punto dallo SPES, direttore il dottor Celestino Piz - che parte quest'anno a Vicenza in via sperimentale coinvolgendo cinque istituti superiori della città : Quadri, Farina, Engim, Lampertico e Rossi. In ciascuna di queste scuole verranno organizzati incontri destinati agli studenti dai 14 ai 19 anni, la fascia di età più delicata e meno attrezzata per utilizzare con equilibrio e consapevolezza le nuove tecnologie».
Denominatore comune è l'attività di prevenzione ed educazione attraverso lo sviluppo delle  abilità sociali e relazionali necessarie ad acquisire comportamenti responsabili e corretti. Questo è il presupposto necessario per utilizzare il computer o il tablet come strumento di arricchimento e non come un mezzo per esibirsi o per comunicare ciò che è superfluo e senza significato. Quello che manca ai ragazzi, è infatti la misura, la capacità di dosare il proprio tempo responsabilmente e l’utilizzo funzionale dei media. In questo modo le tecnologie possono diventare uno strumento di progresso anziché di regresso.
METODOLOGIA
Il progetto prevede per gli studenti un percorso formativo basato sulla "peer education" e la “media education†che coinvolgerà un gruppo ristretto di ragazzi che a loro volta diventeranno "tutor" di amici e compagni nello stesso istituto. Altri destinatari del progetto sono genitori e docenti, degli istituti partecipanti, per i quali è previsto un ciclo di incontri informativi/formativi sulla tematica, in particolare, sui rischi connessi all’utilizzo delle nuove tecnologie ma anche sulle potenzialità dei nuovi media e sul significato relazionale attribuito alle nuove tecnologie dai ragazzi.
IL PRIMO APPUNTAMENTO
Il 26 settembre presso la sede del Liceo Quadri è iniziata la formazione dei docenti dei 5 istituti coinvolti nella sperimentazione. Le indicazioni della psicologa che hanno interessato molto i docenti riguardavano la necessità di:
a)Â Â Â Â Â lavorare sulla promozione di comportamenti sicuri e non sul rischio
b)    sviluppare un uso consapevole come capacità e non come nuovo compitoÂ
c)     superare l’asimmetria educativa attraverso la partecipazione
Altri aspetti di interesse sono stati trattati da un tecnico programmatore e manutentore di computer che ha riportato una vasta casistica in cui i genitori hanno scoperto con molto ritardo l’uso distorto che veniva fatto ditali strumenti da parte dei loro figli.
I risultati della sperimentazione verranno valutati alla fine dell’anno scolastico e raccolti in un dossier. In base alle risorse disponibili il progetto potrà essere esteso ad altre scuole superiori presenti nel territorio dell’ASl.
La guida al Consumo del Pesce Azzurro è il secondo volume della collana “IL MANGIARBENEâ€, che il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) dell’Azienda ULSS 6 “Vicenza†presenta, dopo la Guida al consumo dei molluschi marini.
Il Pesce Azzurro è un prodotto a “chilometri zeroâ€, appartiene ai nostri mari, quindi il suo costo è accessibile ad ogni famiglia; inoltre, possiede qualità organolettiche e salutari degne di nota e, tuttavia, non èapprezzato e consumato come meriterebbe.
Fra le specie di pesce azzurro più comuni da noi – e sulle nostre tavole troviamo lo sgombro, la sardina e l’alice – o acciuga, il nasello o merluzzo, di origine mediterranea e oceanica e il pesce sciabola.
Il mercato offre specie ittiche cosiddette pregiate, quali l’orata, il branzino, il rombo, che catturano l’attenzione del consumatore, invogliandolo all’acquisto. Va sottolineato che questi pesci provengono, ormai, quasi sempre da allevamenti, spesso situati al di fuori del nostro paese. Il pesce azzurro, invece, è sempre pescato, mai allevato, ha un costo inferiore rispetto alle specie ittiche sopra considerate ed è ricco di omega 3, gli acidi grassi indispensabili per la salute.
Il presente lavoro, si propone di contribuire a far conoscere ed apprezzare le specie ittiche dei nostri mari, ancora troppo poco utilizzate, nonostante la bontà e i positivi aspetti nutrizionali. Vengono, inoltre, proposte alcune ricette sicure e appetitose, suggerite da famosi chef che operano sul nostro territorio.
La collana “MANGIARBENE†è disponibile nel sito dello SPES www.ulssvicenza.it/nodo.php/2087 oppure al seguente indirizzo http://www.ulssvicenza.it/nodo.php/2502
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.