Donne Sel Vicenza contro le dichiarazioni di Alemanno alla Festa della mamma
Lunedi 14 Maggio 2012 alle 22:30 | 0 commenti
 
				
		
		Riceviamo da Silvia Dalla Rosa per Donne di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza e pubblichiamo.
Domenica 13 maggio, giorno della "Festa della Mamma" si è trasformato nell'ennesima occasione per cercare di minare uno dei fondamentali diritti conquistati nella storia italiana. La triste uscita nella manifestazione del movimento per la vita, con in corteo il sindaco Alemanno, dove è stata paragonata una donna che decide di abortire a un mafioso, che uccide chi gli da fastidio, è l'ennesima conferma che spesso bisognerebbe ragionare con giudizio prima di prendere una posizione.		
Lo stato di diritto nel caso dell'aborto è limitato dall'etica di  ciascuno. L'interruzione di gravidanza è una libertà fondamentale  conquistata per mettere fine alla logica clandestina e delle mammane,  che metteva a rischio la vita di tante donne. La legge 194, voluta e  conquistata dalle donne da il diritto di usufruire di questa libertà  secondo la propria volontà, ma attraverso una scelta responsabile e  ragionata. Nessuno può sentirsi titolato a prendere delle decisioni così  importanti nella vita di una donna, se non la donna stessa: la libertà  di ognuna è un diritto insindacabile. Per fare ciò però è fondamentale  che le donne, e gli uomini con loro, siano consapevoli, informate e  responsabili: solo con una piena consapevolezza della propria sessualità  e dei rischi ad essa correlata.
Crediamo infatti sia fondamentale  far ripartire al più presto una campagna formativa e culturale, che  coinvolga le scuole con un'educazione sessuale efficace, che rilanci i  Consultori familiari, come presidi informativi e non più come semplici  ambulatori, adattandoli al nostro tempo e alla cultura, allargando  l'informazione sia per gli  eterosessuali che per gli omosessuali in  egual misura: perché si sviluppi innanzitutto una strategia per la vera  prevenzione e la contraccezione, non più indirizzata a cercare una  soluzione dopo, e non solo per ciò che riguarda l'aborto, ma anche per  le malattie sessualmente trasmissibili. La 194 non si tocca, e va  attuata al meglio.
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