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Le dichiarazioni dei presenti al convegno Codere di stamattina su "Giochi e scommesse"

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 19 Giugno 2012 alle 20:43 | 0 commenti

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Pubblichiamo di seguito tutte le dichiarazioni del convegno Codere di questa mattina a Caldogno "Nel nome della legalità" fatteci pervenire dagli organizzatori.


Marcello Vezzaro - Sindaco di Caldogno
Il workshop di questa mattina è un'occasione importante che Codere ci offre per avviare riflettere e confrontaci sulla legalità nel mondo del gioco.

Come padrone di casa voglio porgere i saluti dell'amministrazione di Caldogno, ma voglio anche mettere sul tappeto alcuni aspetti relativi al gioco legale che mi premono maggiormente perché sono legati alla presenza stessa delle attività di gioco sul nostro territorio:il primo è la disinformazione o l'informazione spesso urlata, il secondo ben più importante è legato alle possibili penetrazioni della malavita soprattutto nelle piccole strutture sparse nella provincia. I giochi sono in crescita, i dati li conosciamo tutti, sono in crescita anche e soprattutto per il numero di persone che giocano e non solo per volumi giocati. E questo non può non farci riflettere e farci porre la dovuta attenzione alla situazione. Passando alle azioni concrete, i cambiamenti più necessari sono sicuramente legati alle autorizzazioni, ora rilasciate dalla questura e che spesso sono "subite" dalle amministrazioni comunali, mentre i sindaci dovrebbero quanto meno avere il potere di concordare le location perché conoscono meglio il territorio. Le vlt ad esempio possono portare nuove sale gioco e bisogna magari concordare la distanza minima dai luoghi sensibili nell'ottica di un dialogo costruttivo con chi risponde direttamente al territorio e ai cittadini senza precludersi di sfruttare l'opportunità di crescita, di nuovi posti di lavoro e anche la volontà di molti giocatori di divertirsi in modo sano giocando.

 

On. Alberto Giorgetti
Sono convinto che la legalità passi da un cambiamento di cultura di fondo legato alla percezione stessa del settore. Un settore che ha prodotto opportunità crescita, anche tecnologica, che ha un gettito erariale non esiguo e per questo non può essere abbandonato. E questo può avvenire enfatizzando gli aspetti legali del gioco, scindendo ed isolando con forza la parte più legata all'azzardo e questo può avvenire aumentando i controlli sulle macchine e rafforzando l'azione di prevenzione sui comportamenti distorti, le così dette ludopatie attraverso magari una rete di aiuto, indirizzo e monitoraggio del fenomeno gioco in tutti i suoi risvolti.


Raffaele Colombara - consigliere comunale Vicenza
Ho deciso di accettare l'invito a questa pregevole iniziativa per porre l'accento sull'aspetto amministrativo perché io sono un'amministratore del comune di Vincenza e mi interessa innanzitutto l'apporto che la pubblica amministrazione può dare per tutelare i cittadini in ogni loro veste e insieme prevenire situazioni distorisive o borderline. E questo può avvenire come ha detto il sindaco di Caldogno migliorando il processo che porta alla scelta delle location dell'offerta di gioco. Offerta che deve avere una stretta disciplina pubblicitaria. Il codice di autodisciplina di Acadi, che Codere mi ha mostrato è un buon punto di partenza, ma non basta, per questo come comune membro dell'associazione Avviso Pubblico abbiamo partecipato alla stesura di un disegno di legge lo scorso marzo che è stato ripreso in molte parti dalla legge quadro ora al vaglio del Senato, che ha recepito quello che ci sta più a cuore in materia: attenzione alle ludopatie, limitazione alla pubblicità e codice di regolamentazione stringente della materia, maggiore coinvolgimento degli enti locali. È giusto che la parte relativa alla sicurezza faccia capo alla questura, ma della parte legata alla salute e alla socialità del cittadino dobbiamo farci carico noi amministratori e di questo dobbiamo rispondere.

 

Dott. Federico Parisi - direttore ufficio regionale Veneto e Trentino Aams
Il ruolo dell'amministrazione dei Monopoli di Stato almeno fino a venerdì scorso quando siamo stati inglobati nell'Agenzia per le Dogane è stato molto netto e lo dicono i numeri del settore: più di 70 milardi di euro di giro di affari, che ha garantito all'erario 9 miliardi, di cui 4 solo dalle slot e che rappresenta un comprato con 120 mila persone in netta controtendenza rispetto ad altri settori produttivi. E mi sento di dire che il passaggio alle dogane non cambierà l'interesse di Aams per il giocatore con la G maiuscola, quello che vuole divertirsi giocando. e la tutela del giocatore si estrinseca con diversi strumenti come albo per controllare la certificazione degli attori del mondo del gioco (vedi gestori, installatori ed altri), la possibilità prevista dalle VLt ad esempio di limitare il budget o il tempo di giocata. Questi i limiti ma l'azione è anche importante dal punto di vista del monitoraggio dei comportamenti più a rischio, della tutela assoluta dei minori per cui il gioco è vietato e che implica 3 mesi di assoluto fermo per chi incappa nella sanzione, una sorta di espulsione temporanea dal processo produttivo. Senza dimenticare la rigidità tutta italina nel rilascio e anche nel mantenimento delle licenze. Questi fattori hanno fatto del gioco all'italiana un modello che ha fatto e fa scuola. Ma questo modello ora deve fare uno sforzo ulteriore, quello di puntare sull'aspetto più educativo e sul cambiamento culturale del gioco e dei giocatori stessi, soprattutto ora che il gioco si avvicina sempre di più al giocatore per tipologia e possibilità infinitamente maggiori rispetto al passato. Il compito delle istituzioni che regolamentano il gioco è e deve rimanere fornire luoghi sicuri certificati che veicolano gioco sicuro.

 

Colonnello Michele Vito Sarno - Comandante Provinciale Carabinieri
Il mio ruolo è parlare delle attività di controllo poste in essere dalle forze di polizia che qui sono riunite nel comitato per la prevenzione del gioco illegale. Non nascondo che un settore con i numeri che sentiamo sempre più spesso desta qualche proccupazione per i numeri coinvolti, ma nella provincia di Vicenza dal 2009 anno di nascita del comitato dai controlli, fatti a tappeto e coordinati dai Monopoli stessi si evince come non ci siano infiltrazioni della criminalità, nessun software alterato sulle macchine. Ma possiamo fare di più con testo unico di leggi sul gioco in generale che sia scritto in sinergia con il territorio e che traduca al meglio le direttive del testo unico degli enti locali per esempio nella scelta dei luoghi. Questo è l'asuspicio, ma la presenza degli organi di controllo nell'attesa sarà continua attraverso attività di pattuggliamento che ci consentano di prevenire, di intensificare i controlli sulla regolarità dei requisiti amministrativi, sulle procedure antimafia. La provincia di Vicneza non consoce aspetti negativi che possono essere e sono avvenuti in altre parti del territorio italiano, deve vedere nel gioco anche l'importante e innegabile impatto occupazionale.

 

Maggiore Enrico Spanò - comandante Gruppo tutela economia del nucleo di polizia tributaria di Vicenza
Il ruolo della Guardia di Finanza nel comparto del gioco è duplice: da un lato c'è l'azione di supporto al contrasto a forme di gioco illecito, dall'altro la funzione precipua delle fiamme gialle e cioè la tutela del gettito erariale. Azione coordinata con le altre forze, d cui vi ha già parlato anche il colonello è stata ed è costante, efficace ed ha portato ad importanti risultati nel contrasto al reciclaggio di denaro.
Che è diventato molto più incisivo con il supporto che gli istituti di credito hanno fornito alle forze di investigazione per seguire i flussi di denaro. È stata un'azione decisiva che però il mondo del gioco non compie ancora in modo adeguato. Deve rivestire più spesso questo suo ruolo pubblicistico: quando da intermediario sovraintende alla movimentazione di importanti somme di denaro, con maggiore costanza deve ottemperare agli obblighi di antiriciclaggio di identificare i giocatori, soprattutto con volumi superiori a determinate soglie, segnalando le operazioni sospette alla Banca d'Italia. È una fonte preziosa di informazioni per avviare indagini, vi lascio con qualche numero: 70 mila segnalazioni dal mondo bancario, 133 dal mondo del gioco in tutto il 2011, deve aumetare la sensibilità del mondo del gioco in questo senso per fare in modo che il settore sia sempre meno appetibile per la criminalità perché ci sia sempre meno modo di sfuggire ai controlli.

 

Avv. Pucci - Presidente ASTRO
Vorrei iniziare rimarcando alcune cose importanti che hanno detto coloro che hanno parlato prima di me. Dai controlli a tappeto sul settore slot, meno del 2% di illeceità sono state rilevate con ben 400 mila macchine installate in tutta Italia. Certo non ci viene raccontato tutti i giorni, mentre ci dicono sempre più spesso che il settore raccoglie 80 miliardi e passa. Cosa non vera, perché quello è solo il volume del settore un settore con 120 mila pubblici esercizi che in tutta Italia come qui in provincia di Vicenza esercitano il gioco nel rispetto massimo della legalità. Oggi ci sentiamo un po' più orfani del faro che Aams rappresentava nel settore di lotta all'illegalità con un assetto che ci inviadiano e ci copiano. Questo cambiamento ha il rischio nemmeno tanto lontano di ghettizzare e favorire l'illegalità come era prima. La necessità di conoscere il numero dei giocatori problematici è più nostra che di altri, per questo ci siamo rivolti all'Istituto Superiore di Sanità, perché studi e ci dica con precisione quanti e chi sono i ludopati. Ci seve questo insieme ad una migliore informazione e ad un maggior dialogo con le associazioni che si occupano di gioco perché il nostro è un settore che investe molto, che ha bisogno di stabilità normativa e progettualità, anche per continuare ad essere portartore di innovazione tecnologica come è sempre stato. Siamo in una fase politica molto particolare; il governo per la prima volta ha deciso di non impugnare una legge regionale e ha accorpato di colpo Aams all'agezia delle dogane. Torniamo verso una scarsa attenzione per il settore? Sì e questo si traduce in una grossa chance per l'illegalità che abbiamo fin qui combattuto. La soluzione è ripensare il comparto delegando agli enti locali, una sorta di federalismo ludico, trasmettendo ai comuni il controllo e l'impulso primo sul settore. Non siamo noi che vogliamo un modello di sviluppo illimitato vogliamo certezza nella tassazione, nella normativa, nelle istituzioni preposte al controllo. Perché il gioco resti pubblico e sia regolamentato.

 

Sandro Pilan - psicologo psicoterapeuta responsabile del servizio per la dipendenza da gioco d'azzardo della Cooperativa Nova Vita
La Cooperativa sociale Nova Vita da 10 anni si occupa di dipendenza da gioco e l'azione che abbiamo sviluppato per aiutare il giocatore patologico si sviluppa in due parti: la prima è che si renda conto del bisogno che ha di ricevere un supporto, e poi il tentativo di interrompere e disciplinare il bisogno di giocare se non è controllabile.
Non vogliamo demonizzare nessuno, e non abbiamo numeri certi, ma abbiamo notato come con l'aumento delle possibilità di gioco sia aumentata conseguenzialmente la richiesta di aiuto. Il giocatore ludopatico ha perso il controllo e solo con regole e fatti concreti possiamo fornirgli un supporto. Il gioco prevede in sé stesso delle regole e credo ci sia bisogno di qualcuna in più che si traduca in termini di prevenzione educativa e sensibilizzazione alle abitudini di gioco giuste. La stessa etimologia della parola play in inglese e speel in tedesco significa danzare di gioco e questo è l'aspetto ludico, che però soprattutto nel giocatore patologico è andato smarrito. Il primo a dimenticare questo aspetto innato è stato proprio lo Stato, avendo necessità di riscuotere denaro. Abbiamo bisogno di una prevenzione strutturale che agisca sul contesto in tre declinazione limitative: pubblicià, diffusione e tipologia dei giochi.
Nel concreto abbiamo rilevato che per la gran parte la dipendenza arriva dalle slot/vlt a differenza di altri giochi tipo il bingo che hanno un aspetto di socialità più spiccata.

 

Massimo Ruta Country manager Codere

Codere raggiunge il suo scopo se in queste iniziative raccoglie spunti importanti come è avvenuto questa mattina per far divertire gli italiani in maniera trasparente, legale e corretta e senza generare patologie nel mercato. Giocare è un bisogno dell'uomo e del cittadino e l'azione più concreta che possiamo fare è batterci per la maggiore diffusione possibile di una cultura di gioco adeguata e quesro può avvenire solo attraverso innanzitutto la giusta informazione sui umeri del settore in un mercato stabile e certo per gli investimenti, rigoso nella normativa e che solo così potrà continuare ad essere anche veicolo di innovazione tecnologica.
Noi nel nostro piccolo lo facciamo in Codere, disciplinado ed educando i nostri dipendenti, i nostri i giocatori con materiale informativo, mettendo a disposizione il numero verde e tutta una complessa attività informativa che preservi il giocatore che deve sempre divertirsi e se possibile giocare poco e tornare perché si è divertito.
Il settore del gioco tra indotto e comparto ha dei numeri importanti che sono migliaia di aziende che a diversi livelli investono quotidianamente nel divertimento, nel gioco, ma anche nella ristorazione ad esempio, nel personale, nella formazione, nella pubblicità. Ma ci serve un aiuto dal mondo dell'informaizone per una maggiore diffusione di dati corretti, un esmpio su tutto 80 miliardi è la moventazione del denaro complessivo del settore, ma non la spesa effettiva degli italiani. Noi ci preoccupiamo e continueremo a farlo di essere rispettosi delle leggi, ma vogliamo un gioco che resti gioco fenomeno che diverta la gente senza degenrare nella patologia.

 

Domanda in sala: perché Codere ha scelto l'Italia?
Codere ha scelto l'Italia perché uno dei più grandi mercati di gioco al mondo e una vera multinazionale non può non essere presente. Gli spazi di investiemento ci sono ma serve la stabilità del settore e una certa omogeneità, ben venga lo spostamento verso maggiori responsabilità dei comuni ma essendo 8000 mila comuni non ci posso essere 8000 soluzioni diverse dal punto di vista normativo

Il progetto che Codere sta mettendo in campo per diffondere comportamenti di gioco responsabili e sostenere trasparenza, sicurezza e legalità in tutta la sua attività devono essere sempre più adatti ed efficaci nell'arginare se presenti fenomeni di "distorsione" che possono sfociare nella ludopatia o in altre forme di "dipendenza. Di qui è nata la volontà e la necessità di portare in molte città italiane un workshop itinerante dal naming inequivocabile Nel nome della legalità, punta di diamante di un progetto che coinvolge a 360° l'azienda, i prodotti e i clienti e che si declina sia in termini di informazione e comunicazione con la produzione di materiali informativi per il cliente, attraverso la formazione e l'aggiornamento costante dei dipendenti; sia con azioni concrete verso il giocatore con la disponibilità del Numero Verde GAME OVER (800.185.453) e la formazione del personale indirizzata alla comprensione del fenomeno e all'intervento realizzato sotto l'egida dell'associazione Primo Consumo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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