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Le compensazioni per il Dal Molin: cosa buona e giusta

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 26 Luglio 2011 alle 08:07 | 0 commenti

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Federico Formisano, Capogruppo Partito Democratico in Consiglio Comunale  -  Improvvisamente dalle parti del centro destra valutano in maniera negativa le cosiddette compensazioni per il Dal Molin. La polemica fa parte della politica; ineludibilmente. Reputo queste posizioni come un modo elegante di sottrarsi da gravi responsabilità e al tempo stesso un tentativo di sminuire la portata amministrativa dell'accordo della settimana scorsa.

Partiamo con ordine: Sappiamo bene chi ha voluto che a Vicenza venisse edificata una nuova ed imponente base militare laddove c'era il vecchio Aeroporto Dal Molin.
Sul fatto che la base sia imponente non ci piove: basta salire a Monte Berico ed affacciarsi alla balaustra per intuirlo; basta passare dal Ponte del Marchese per apprezzarne l'ardita skyline.
desso potremmo stare una settimana a disquisire se questa base rappresenti un bene o un male per la nostra città e ognuno rimarrebbe, per certo, delle sue convinzioni.
Resta il fatto che Vicenza dovrà affrontare problematiche connesse all'esistenza della Base e che avendo sacrificato una parte significativa del proprio territorio, deve in qualche modo essere "compensata" del sacrificio.
Alla firma del 7 luglio c'era da una parte Variati e dall'altra parte l'on. Gianni Letta per la Presidenza del Consiglio, il ministro La Russa per la Difesa, il ministro Tremonti per le Finanze, il sottosegretario Giachino per le Infrastrutture e il presidente ANAS Ciucci. Le questioni, a questo punto, sono due o si ritiene che il Governo Italiano (a guida Berlusconi) abbia fregato Vicenza o si pensa che in qualche modo abbia cercato di risarcirla dei danni subiti.
Se è vera la seconda ipotesi non possiamo che ritenere che gli accordi si facciano in due e che quindi un ruolo importante lo abbia avuto, anche, il Sindaco di Vicenza.
Sento muovere al riguardo tre tipi di obiezioni:
- Il Sindaco non doveva accettare di fare questo accordo da solo, ovvero senza la Provincia e gli altri enti interessati;
- Saremo noi a pagare le compensazioni con il ticket autostradale;
- Sarebbe stato meglio non fare un Parco così grande.
Replico a queste considerazioni: se la Presidenza della Provincia non voleva questo accordo deve spiegare ai vicentini perché e cosa avrebbe voluto al suo posto, tenuto conto del fatto che l'alternativa alla Complanare fatta con i soldi dell'Autostrada era un pugno di mosche, il nulla.
Il Ticket lo paghiamo in ogni caso. Per convenzione la società che gestisce la Serenissima (come quasi tutte le autostrade italiane), può versare una parte del ricavato alla Stato oppure eseguire opere in accordo con Il Ministero alle Infrastrutture. E' evidente che se lo Stato incamera la sua parte e poi costruisce a sua spese l'opera, o la fa costruire dal società di gestione, poco cambia. Se non forse l'efficienza con cui il privato agisce al posto del pubblico. Quindi per noi che sia lo Stato a costruirci la complanare o che ce la costruisca la Società Brescia-Padova non è che ci cambi qualcosa. L'importante è uscire dall'equivoco e far partire un'opera che ai vicentini serve. Se no facciamo la fine dei vasi di coccio. Mentre noi stiamo lì a pietire, a Padova e a Verona, realizzano opere faraoniche per le viabilità costruite con i fondi delle Autostrade, le utilizzano e non stanno mica a chiedersi se sono pagate con i loro pedaggi o con quelli dei vicentini.
Da vent'anni a Vicenza si discute di prolungamento di Via Aldo Moro: quante opere sono state realizzate a Padova e a Verona nello stesso lasso di tempo?
La storia del Parco Grande mi fa sorridere. Ma anche un po' mi inquieta. E che cosa dovremmo mai farci noi nell'area lasciata libera dal Dal Molin? Da tempo sento dire che quello spazio sarebbe l'ideale per farci una base della Protezione Civile. Ma noi l'area da adibire a tale funzione l'abbiamo individuata da tempo all'ex Ospedale Psichiatrico, e dal punto di vista viabilistico e dei servizi la riteniamo preferibile. Fare delle scelte compete a chi governa: per questo riteniamo che sia importante che la città abbia un grande spazio verde che già nel nome "Parco della Pace" restituisca in pieno a Vicenza la sua vocazione di città assolutamente pacifica, laboriosa e tollerante.
Se osserviamo Vicenza dall'alto notiamo come vi sia un giusto equilibrio fra il costruito ed il verde. E così dovrà essere anche nel futuro: di fronte alla densità del costruito sull'asse di Viale Ferrarin, un grande polmone verde garantirà un minimo di proporzione e di equità.
Vicenza ha la possibilità di recuperare almeno in parte quanto inopinatamente gli è stato tolto. Lavoriamo tutti insieme perché la città non sia ulteriormente defraudata e non rimanga immobile laddove gli altri camminano forte.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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