Lavoro, nell'Ovest Vicentino diminuisce la mobilità e aumenta la cassa integrazione
Lunedi 18 Marzo 2013 alle 17:32 | 0 commenti
Cgil Vicenza -Â Rimane critica la situazione lavorativa nelle aziende dell'Ovest Vicentino. A ribadirlo, questa mattina in conferenza stampa, sono stati Morgan Prebianca, responsabile della Cgil per la zona di Montecchio Maggiore, Massimo Esposito, della Fillea per l'Ovest Vicentino, e Verena Reccardini, segretaria generale della Filctem.
Stando ai dati forniti dal Centro per l'impiego di Arzignano, il numero di lavoratori in mobilità residenti nell'Ovest Vicentino nel giro di 4 anni, cioè dal 2009 al 2012, è sceso. Da 960 che erano nel 2009 sono passati a 590 nel 2012, per un totale di 2913 persone coinvolte. Analoga diminuzione si registra anche nel resto della provincia dove, nello stesso quadriennio, le persone in mobilità hanno raggiunto quota 24601 (nel 2009 erano 6667, nel 2012 5819).Â
Ritornando all'Ovest Vicentino, se nel terzo trimestre del 2011 si era registrato un saldo positivo tra lavoratori licenziati e lavoratori rioccupati, nello stesso periodo del 2012 il saldo è diventato negativo.Â
Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, non sono disponibili specifici dati sull'Ovest Vicentino, ma solo sull'intero territorio berico. Dall'elaborazione effettuata dall'Ufficio statistica della Provincia di Vicenza emerge che le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzate tra il 2011 e il 2012 sono aumentate di circa il 6 per cento. Se, infatti, prima erano 16.867.053 ora sono 17.980.186. In crescita Le ore di cassa ordinaria che da 2.797.818 (16,6%) nel 2011 sono salite a 4.160.281 (23,1%) anche le ore di cassa integrazione in deroga che da 7.552.124 (44,8%) nel 2011 sono salite a 8.086.184 (45%) nel 2012. In calo, invece, le ore di cassa integrazione straordinaria. Si è passati da 6.517.111 di ore (38,6%) nel 2011 a 5.733.721 (31,9%) nel 2012.Â
"Questo quadro mette in evidenza che non siamo ancora fuori dalla crisi - afferma Morgan Prebianca -. Le aziende continuano a chiudere e, di conseguenza, cala il numero dei dipendenti. Di fronte a questa situazione, che oramai non risparmia alcun settore, chiediamo che si applichino gli ammortizzatori sociali come Cassa Ordinaria, Cassa Straordinaria, Cassa in Deroga e Contratto di Solidarietà invece di licenziare". Con Massimo Esposito e Verena Reccardini è stata fatta una panoramica delle aziende in crisi nell'Ovest Vicentino e di come le si stanno affrontando. "Ad esempio, alla Triveneta Cavi il sindacato ha chiesto di attivare il contratto di solidarietà , ma i vertici aziendali sono restii ad accogliere questa soluzione. Questo tipo di contratto, invece, è stato adottato dalla Filivivi (ex Folco) di Montecchio Maggiore, distaccamento della ben più nota sede di Piovene Rocchette", spiega Verena Reccardini. "L'edilizia risulta il settore più colpito. Qui ci sono casi di lavoratori che non vengono pagati da mesi. Tale situazione va inevitabilmente ad abbattersi non solo sulla vita ma addirittura sulla sopravvivenza di intere famiglie - aggiunge Massimo Esposito -. Si pensi che il 20 per cento dei lavoratori stranieri è costretto a far ritorno nella propria patria".
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