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Lavoratori "Lowcost"

Di Citizen Writers Sabato 31 Marzo 2012 alle 15:49 | 0 commenti

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Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo
La crisi sta producendo disastri sociali, suicidi, violenze, ma anche sfruttamento e i nuovi servi della gleba. Sta portando i lavoratori verso la schiavitù, ricattati non solo dal padronato, ma anche da un mercato del lavoro imposto istituzionalmente. La crisi come dichiarato anche dall'ispettorato del lavoro, sta costruendo anche nel vicentino un esercito del lavoro di riserva da utilizzare al posto e contro i lavoratori contrattualizzati grazie alla presenza di contratti a progetto, di collaborazione occasionale, a chiamata e l'utilizzo delle false partite iva.

Il tutto grazie anche agli accordi tra il ministero del lavoro e le agenzie interinali. Un esercito utilizzato tanto nel commercio e nei servizi quanto nell'artigianato o in quel che resta dell'industria manifatturiera.
Le politiche del lavoro portate avanti da questo governo, stanno mettendo in serio pericolo la persona come soggetto di diritto, come essere umano. Non ci sono dubbi sul fatto che i tecnici governativi, riconoscano il lavoratore, il cittadino sempre meno come un soggetto e sempre più un oggetto di studio, da usare e gettare a piacimento per raggiungere uno scopo che può essere di accumulazione capitalistica, economico o come macchina non solo produttiva ma anche consumistica; o come cavia per sperimentazioni scientifiche o quant'altro. Siamo tutti liquidi e plasmabili, risorse flessibili ed esternizzabili, da usare, riutilizzare, sfruttare e abbandonare quando ormai siamo consunte e obsolete, senza nessuno che si curi delle nostro povero corpo rotto e consumato.
L'ultima è di Manpower che si bada bene dal farla circolare: come scrive Loris Campetti su "Il Manifesto" del 30 marzo, la nota agenzia interinale offre lavoratori a basso costo grazie ad un accordo siglato a gennaio con "Italia Lavoro S.p.A", agenzia tecnica del ministero del Lavoro, per l'attivazione del sistema lavorativo, tramite contratti di somministrazione, dei lavoratori svantaggiati - si veda D.Lgs n. 276/2003 ex art. 13 comma 5.
"Sei inoccupato o disoccupato da più di 6 mesi?" - scrive Campetti - "Oppure sei un adulto solo con carico familiare, o over 50 anni? Non hai il diploma di scuola media superiore o titolo di studio professionale? Non preoccuparti, e soprattutto non accarezzare l'idea mal sana del suicidio: c'è chi pensa a te. Non hai che da rivolgerti alla Manpower Group, la multinazionale americana del lavoro interinale, seconda al mondo solo alla svizzera Adecco. In 4.400 uffici disseminati al piano terra, troverai uno dei suoi 30 mila collaboratori precari, fissi specializzati nell'affittare lavoratori svantaggiati".
L'accordo firmato con il Ministero del Lavoro, consente alla Manpower di fornire personale sottocosto in due opzioni: o con sotto inquadramento dei lavoratori somministrati fino a 2 livelli previsti dalla mansione di competenza in base al CCNL (contratto nazionale del lavoro); o mantenendo lo stesso livello, ma con una retribuzione ridotta del 20%. Da prima si prevede un contratto di almeno 6 mesi, con il mantenimento dei vantaggi per le aziende locatrici e poi si possono avere eventuali proroghe se il lavoratore naturalmente acconsente. Più che un contratto ha le sembianze di una condanna alla schiavitù sotto ricatto, dove il lavoratore con la scusa della crisi è costretto a rinunciare ai suoi diritti contrattuali e costituzionali.
Non c'è più bisogno dei migranti magari clandestini, per abbassare i costi del lavoro e la dignità del lavoratore, poiché il cosiddetto lavoro sporco riguarda tutti e quello pulito diventa sporco con l'arma del ricatto. Gli immigrati non servono più e per questo danno fastidio alla classe padronale, sono un problema da rimandare al mittente. In ogni modo questo non è più un problema, il nostro Paese è ormai di transito per realtà dove il lavoro esiste ancora e migranti stranieri e italiani prendono la valigia e partono accomunati dallo stesso destino.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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