Lavoratori "in nero", sequestrato un laboratorio tessile cinese nel vicentino
Martedi 25 Marzo 2014 alle 16:37 | 0 commenti
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza - Intensificate le attività volte a contrastare il fenomeno del lavoro “nero†ed irregolare. Tra i soggetti economici controllati anche alcuni laboratori tessili, situati nella provincia berica e gestiti da soggetti di etnia cinese. A seguito di 5 accessi - effettuati spesso congiuntamente agli ispettori del lavoro della locale Direzione Territoriale, in altrettante strutture produttive ubicate nell’ovest, nel basso vicentino e nelle zone adiacenti al capoluogo - è stato accertato l’impiego di 7 operai completamente “in neroâ€.
Tutti provenienti dalla Cina ed impegnati, specialmente nelle ore notturne, nella produzione di capi di abbigliamento e di accessori.
A nulla sono valsi i tentativi degli operai di nascondersi nei laboratori o di fuggire sui terrazzi. I camici da lavoro indossati ed i macchinari ancora caldi al momento dell’ingresso erano prove lampanti dell’attività lavorativa che stavano effettuando.
Incrociando le notizie acquisibili attraverso le banche dati disponibili con le dichiarazioni da loro rese è emerso, infatti, che tali lavoratori erano sconosciuti agli Enti previdenziali e assistenziali, nonché ai servizi per l’impiego.
Sono state, quindi, contestate violazioni alla normativa sul lavoro, che prevedono per ogni lavoratore in nero sia l'applicazione della cosiddetta maxi sanzione, i cui limiti sono stati recentemente elevati, da € 1.950 a € 15.600, sia una sanzione in misura fissa pari a € 195 per ogni giorno di lavoro prestato in modo irregolare. In due casi, inoltre, considerato che il numero di operai in ''nero'' sorpresi intenti a lavorare era superiore al 20% del totale, gli ispettori del lavoro hanno disposto, immediatamente, la sospensione dell'attività lavorativa fino al pagamento delle sanzioni amministrative connesse alle irregolarità riscontrate.
In un caso nel basso vicentino, accertate gravi violazioni alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori (presenza nel locale di materiali combustibili, assenza di estintori, presenza di fumatori, impianto elettrico non a norma), il titolare dello stabilimento manifatturiero, di etnia cinese, è stato denunciato a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria e l’intera struttura è stata immediatamente sequestrata. Ciò al fine di interrompere la situazione di pericolo degli operati che vi lavoravano in assenza delle elementari norme di sicurezza. Si è accertato, infine, che la stessa attività posta sotto sequestro operava da due anni ed era completamente sconosciuta al fisco.
L’attività di controllo adesso proseguirà negli uffici delle fiamme gialle e degli ispettori del lavoro e, oltre alle sicure violazioni che verranno riscontrate nei confronti dell’evasore totale, dall’analisi della documentazione rinvenuta durante gli altri interventi potrebbero emergere ulteriori irregolarità .
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