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Lavorare, l'arte di saper sbagliare: la lettera di Renzo Rosso ai figli Andrea, Stefano e Alessia

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 5 Gennaio 2014 alle 17:52 | 0 commenti

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Da L'Espresso, n. 1 del 2014
Ogni giorno è una battaglia: meritatevi gli incarichi che avete in azienda. E pensate alle 7 mila persone che lavorano per noi quando dovrete prendere decisioni delicate. Credeteci sempre e imparate dagli errori: solo così si va avanti .
Ciao Andrea, Stefano e Alessia. Che strano scrivervi una lettera in un giornale anche se ci vediamo quasi tutti i giorni... Ma una delle cose che vi voglio dire è proprio quanto io sia felice e trovi stimolante avervi al mio fianco in azienda oggi.

E quanto, in questi tempi difficili, sia importante per me condividere con voi alcune delle scelte che l'azienda deve fare quotidianamente e le responsabilità che queste scelte comportano.
Quando, qualche anno fa, Andrea e Stefano siete venuti a dirmi che desideravate sinceramente lavorare nell'azienda di famiglia, ho provato una grandissima emozione. Non ve l'ho detto subito, ma ora voglio che lo sappiate. Fino a quel momento vi avevo lasciati liberi di fare le vostre esperienze, e non vi avevo mai chiesto direttamente di unirvi a me: temevo il vostro no. E ora che anche tu, Alessia, hai espresso lo stesso desiderio, ti ho rimandata a un altro momento solo perché voglio che tu prosegua nella tua formazione e possa entrare in questa azienda quando sarai pronta a un livello altissimo. Individuare qual è il proprio talento, crederci, e impegnarsi per realizzarlo, è il primo passo per ottenere grandi risultati.
Avete studiato negli Stati Uniti. Avete viaggiato, vi siete confrontati con culture diverse. Quando ho cominciato io, giovanissimo, non avevo nessuno degli strumenti che avete a disposizione voi oggi. Sono un self made man, lo sapete bene: ho dovuto imparare sul campo. Voi lavorate seriamente e imparate anche dagli errori, come ho fatto io: chi non sbaglia non sviluppa anticorpi, non evolve. Se un vostro progetto s'inceppa, non abbattetevi, ma reimpostate tutto: vedrete che il vostro lavoro avrà fondamenta molto più solide e un respiro più ampio di quello precedente. Io ho fatto enormi sacrifici per arrivare fino a qui. Ma ricordatevi che chi non soffre non avrà la possibilità di rafforzarsi e andare avanti.
Avete scelto i ruoli professionali che più si adattano alle vostre caratteristiche. Tu, Andrea, sei un creativo nato: infatti, da direttore creativo, ti occupi della creatività (di prodotto e di marketing) di tutti i prodotti in licenza Diesel. Sei la persona che mi ispira di più creativamente. Il tuo modo di vedere le cose, quello che tocchi è così avanti che io probabilmente lo capirò e sentirò anni dopo. Stefano, tu hai dimostrato fin da subito doti più manageriali, e dopo aver compiuto un percorso in tutte le aree aziendali, sei oggi co-CEO della holding OTB. Sei il mio ago della bilancia: io così intuitivo e impulsivo, tu così riflessivo e posato. Sono fiero di voi. Ma sappiate che sono convinto di una cosa: ogni giorno è una battaglia. E così come non è scontato che la mia impresa passi ai miei figli, dovrete dimostrare ogni giorno di esservi meritati questi incarichi. Perché un'azienda funzioni bene servono manager bravi: ne va della salvaguardia del posto di lavoro di migliaia di dipendenti. Pensate prima di tutto a loro, al bene dei vostri collaboratori, al salario che sostiene le famiglie di quelle 7 mila persone che lavorano per il nostro gruppo, quando vi troverete a compiere delle scelte delicate. Così come io mi sento responsabile di loro, vorrei che anche voi sentiste questo impegno.
Oggi l'Italia vive un momento molto difficile. Dal punto di vista imprenditoriale, la burocrazia soffoca ogni attività anziché contribuire a promuoverla. So quanto questa realtà sia lontana dal mio e dal vostro modo di vedere le cose. Ricordatevi però che questa azienda ha scelto di rimanere italiana, e di lavorare in Italia. Imparerete che c'è una certa creatività anche nell'essere imprenditori, che vi aiuterà a vedere le cose da punti di vista alternativi. E allora riuscirete a vedere la meraviglia di questo Paese, il suo estro, la sua cultura e la sua qualità, la sua capacità di godersi la vita. Fa spesso rabbia il nostro sistema Paese. Ma dall'altra parte, ricordatevi che essere italiani è anche una figata: il nostro bellissimo made in Italy è un patrimonio esclusivo. Una ricchezza inestimabile che ci rende riconoscibili nel mondo.
Se noi potessimo produrre tutto in Italia lo faremmo. A volte è necessario delocalizzare, per non essere fuori dal mercato. Ma ve lo ripeto: se potessi produrre tutto qui lo farei subito. Amatelo anche voi questo Paese, e continuate a provare ad aiutarlo come sto facendo io con progetti come il microcredito e l'accesso facilitato alle fonti bancarie per i nostri fornitori d'eccezione.
Un'ultima cosa. Io sono molto fiero della vostra educazione. È l'educazione che ho ricevuto da mio padre e che ho trasferito a voi. È un'educazione che mette al centro il rispetto delle persone. Rispettate gli altri e il loro lavoro, a prescindere dal livello sociale. In questo mondo effimero, nel quale basta un Grande Fratello per illudersi di essere diventati famosi, salvo uscire di scena nel giro di pochissimo tempo, vi accorgerete che possedere un bagaglio di valori - prima di tutto il rispetto della vita e della famiglia - sono grandissime risorse. Mantenete la semplicità che ci contraddistingue. E agite con trasparenza, come faccio per primo io: conta di più la parola d'onore di qualunque contratto scritto.
Con questi valori forti, con la vostra educazione, con attenzione al lavoro altrui, andate avanti non pensando a un guadagno che accresca solo la vostra ricchezza. Reinvestite a favore di chi è meno fortunato. Siamo un'azienda già molto impegnata nel sociale: con la Only the Brave Foundation portiamo avanti progetti, in Italia e nell'Africa sub-sahariana, a favore degli altri. Sosteniamo iniziative innovative, sostenibili, in grado di aiutare intere comunità a svilupparsi e a migliorare le loro condizioni di vita. Anche questo fa della nostra azienda un esempio moderno da imitare. Mantenete sempre questa attenzione alle persone. Se dovete scegliere se reinvestire in opere d'arte o nell'essere socialmente utili, preferite sempre il bene concreto delle persone.
Vi voglio bene.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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