Langella, il governo Renzi e i gufi
Domenica 17 Aprile 2016 alle 20:10 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo
Ogni giorno il governo Renzi, attraverso i suoi organi di informazione cartacei e radio-televisivi, ci fa vedere una bella fotografia dell'Italia. Colori vivaci, un futuro radioso. Ci fanno credere che la crisi stia finendo, che tutto va bene, che meglio di così... Chi non è d'accordo è un pessimista, un disfattista, “un gufoâ€. Poi vengono pubblicati (ma in maniera da risultare spesso illeggibili) dati che non possono essere taciuti e si comincia a intravedere la realtà . Allora si può venire a sapere (anche, se queste notizie vengono presto relegate in secondo piano o vengono prontamente cancellate dai maggiori organi di informazione) che i disoccupati sono aumentati in un mese di 7.000 unità .
Che, tra gennaio e febbraio, ci sono 97.000 occupati in meno, che la produzione industriale è calata in febbraio dello 0,6% rispetto a gennaio.
E, se si riescono a trovare i dati reali, si viene a conoscenza che, al 16 aprile 2016, i morti per infortuni nei luoghi di lavoro sono 164 (sono oltre 340 considerando i decessi sulle strade o in itinere).
Ma, per la propaganda di quello che sta diventando un regime, va tutto bene. Va “tutto bene†anche se l'aspettativa di vita nel nostro paese, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, è in calo. Siamo “in crescita†anche se sempre più cittadini rinunciano alle cure sanitarie (perché inefficienti o troppo costose). Va “tutto bene†anche se Eurostat pubblica i dati della povertà in Europa e si può leggere che siamo il paese che ha il maggior numero di poveri (circa 6.982.000 di italiani sono ridotti alla miseria, quasi il doppio della Germania e il triplo della Francia). Le disuguaglianze aumentano: i pochi ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre di più.
Ma, per Renzi & co, va tutto bene. Hanno votato “riforme†che limiteranno la rappresentanza dei cittadini nelle istituzioni stravolgendo la Costituzione. Promettono elemosine “una tantum†di 80 euro (ormai è uno standard). E non importa se la salute costerà sempre di più, se toglieranno finanziamenti alla scuola pubblica, se permetteranno agli speculatori di devastare ambiente e territorio. La notizia che deve circolare è quella di un governo che diminuisce le tasse, che crea lavoro, che elargisce denaro sonante ai più deboli. I dati sulla povertà , sul lavoro, su quanto spende chi vive del proprio lavoro per salute e istruzione li smentiscono senza pietà .
Ma, alla cricca che governa il paese, questo non importa. Ci dicono che meglio di così le cose non potrebbero andare. Ci fanno capire che la modernità , per loro, coincide con la devastazione del territorio, con l'inquinamento, con le privatizzazioni, con la cancellazione dei diritti, con la competizione tra lavoratori che comporta una diminuzione di costi per i padroni e l'aumento della precarietà , la crescita della povertà e la diminuzione della sicurezza di chi vive del proprio lavoro.
Tutto questo sta succedendo nel nostro paese e non in qualche zona remota della terra. Non è il caso e neppure il destino che ci fa vivere sempre peggio. È il sistema (quel capitalismo trionfante che, ci spiegano, è l'unico possibile) che è irrimediabilmente sbagliato.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.