L’alta capacità ferroviaria vista da Valentina Dovigo
Martedi 12 Aprile 2016 alle 20:53 | 0 commenti
Dopo Giancarlo Albera del Coordinamento dei comitati ad esprimersi sull’AV/AC è Valentina Dovigo, capogruppo comunale della lista Valentina Dovigo Sindaco, che prende posizione sulla grande opera per la quale nei prossimi mesi il consiglio comunale dovrà deliberare il via definitivo al protocollo d’intesa e alla successiva fase di progettazione. Emerge chiaramente dalle prime battute di Dovigo la critica politica all’intera maggioranza consiliare, che meno di un anno e mezzo fa si prodigava ad approvare uno studio di fattibilità e che oggi, passato al setaccio tecnico dell’analisi comparativa discussa nell’ultimo consiglio comunale, metterebbe in risalto la poca lungimiranza politica della maggioranza, per aver voluto portare avanti una soluzione sovradimensionata e con costi esorbitanti per la sua realizzazione.
«Mi chiedo come mai un anno fa venne scelto il progetto più costoso? Forse perché ci sarebbe stato da spartirne le fette in più parti, senza prima accertarsi se il maggiore costo avrebbe portato a maggiori servizi resi».
Si spieghi meglio…
«I progetti non sono la prima cosa da realizzare, perché prima è necessario chiedersi qual è il tipo di servizio che si vuole offrire alla collettività e solo dopo dovrebbe partire l’iter di progettazione. In riferimento alla nuova linea ferroviaria, secondo me il servizio più utile è quello che deve guardare alla pendolarità che interessa l’80 % dei cittadini e quindi a un servizio che copra gli spostamenti brevi e medio brevi, a livello provinciale e regionale per intenderci».
Sulle tre soluzioni discusse in consiglio comunale, ce n’è qualcuna che approverebbe?
«In linea di massima, la terza soluzione è quella che ritengo più attuabile e che potrebbe dare una risposta a una richiesta di servizio ferroviario in sostanza più vicina alla mia idea di mobilità . Ovvio che prima bisognerà verificare alcuni punti, quali l’interscambio dei binari, le predisposizioni di fermata dei treni, anche con altre eventuali soluzioni che potessero sorgere.
Potrei anche votare la linea Av Av, solo se comprende servizi al cittadino, mentre una linea che prevede solo un passaggio di Frecce di certo non troverebbe la mia adesione perché diventerebbe un’opera solo per pochi e non al servizio collettivo».
Nel proseguire la Dovigo non nasconde comunque l’apprezzamento per la comparazione ben fatta e presentata nell’ultimo consiglio comunale, lamentandone però allo stesso tempo i tempi di attuazione, «Si sarebbe dovuta realizzarla ancor prima dello studio di fattibilità , così come anche per le altre opere già realizzate e su quelle da realizzare in futuro, in modo da avere opere realizzate sulla base di analisi costi benefici e non sulle singole pressione politiche esercitate da Sindaci, talvolta portatori di interessi personali e non collettivi».
L'esponente vicina all'ex Sel Ha poi tenuto a precisare che, non appena sarà convocata la commissione territorio, si farà carico di approfondire quei fattori che oggi le fanno sorgere alcuni dubbi realizzativi, quali, ad esempio, le opere stradali e soprattutto il loro finanziamento, se sarà a totale carico di Rfi o con la partecipazione del comune, la quantità delle case che dovranno essere demolite, non ultimo l’impatto ambientale complessivo.
Nonostante i dubbi manifestati, Dovigo ha, comunque, espresso un cauto ottimismo per la nuova linea del filobus prevista nella soluzione 3, «Sarà il banco di prova per l’amministrazione: se realizzata, permetterà il collegamento est-ovest della città , portandola ad una trasformazione della mobilità con ottimi punti di forza, quali i parcheggi scambiatori, con conseguente diminuzione del traffico e migliore vivibilità della città ».
Degna di nota la chiosa finale, con il chiaro riferimento anche alle critiche dei giorni scorsi sulla consultazione popolare: «Mi auguro che ci sia il più alto coinvolgimento popolare per dare la possibilità a tutti i cittadini di potersi esprimere in merito, nonché la possibilità di modifiche o integrazioni, come ad esempio la soluzione a tre binari che dovrà essere valutata, soprattutto nell’ottica di risparmio dei costi e di minore impatto ambientale, senza tralasciare l’analisi della soluzione zero, anche se di difficile attuazione poiché manca uno studio specifico; soluzioni e accorgimenti da valutare nell’interesse della collettività ».
Quello che di certo appare chiaro, è che le tre soluzioni presentate nell’ultimo consiglio comunale non sono e non saranno le uniche su cui l’amministrazione e cittadini dovranno confrontarsi da qui ai prossimi mesi e che si spera, possano portare alla migliore soluzione per l’intera città .
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