L'addio di coach Maurinho Marasciulo è "polemico" La replica di Marchiaro e Bianchi è "stizzita"
Giovedi 20 Maggio 2010 alle 15:15 | 0 commenti
Amarsi e dirsi addio. È durata solo un anno soltanto la terza avventura di Mauro Marasciulo (nella foto in un ... time out, n.d.r.) alla guida della Minetti prima, poi Osmo BPVi. Il tecnico carioca, il più vincente e amato dal pubblico, saluta e se ne va. La precaria situazione economica societaria e l'impossibilità di programmare la prossima stagione sono alla base della sofferta decisione. "Mi dispiace molto. - dice Maurinho - A Vicenza la mia famiglia ed io stiamo bene. Venendo qui pensavo di poter aprire un ciclo, invece mi sono trovato ad affrontare una situazione difficilissima".
"Al momento - continua Marasciulo - la società non ha ancora la certezza di continuare l'attività ed io non posso aspettare ancora, rischio di perdere altri treni (a gennaio aveva detto no a Parma, ieri sconfitta da Carpi solo in gara 4 della finale playoff, chissà che con Marasciulo ... !, ndr) che non passano due volte". Il suo è un freccia del sud che porta dritto alla panchina di Pontecagnano (l'annuncio è imminente). Ma che cosa non ha funzionato, quest'anno? "La struttura organizzativa era carente, superficiale, curata con poca competenza. L'ho fatto subito presente subito a Mapelli e Di Stefano (due soci oggi piuttosto lontani da via Goldoni, ndr), ma senza ottenere risposte. Inoltre, il settore giovanile ha costi esorbitanti se paragonati alla serie A, senza risultati all'altezza: non c'è giocatrice del vivaio che valga, oggi, la serie A2". Già in una società ricca, la sintesi di "Mau", il budget per il giovanile non va oltre il 10%, figuriamoci in una dove i soldi degli stipendi arrivano con il contagocce. Già , i soldi. "Non è stato facile gestire atlete che scendevano in campo senza ricevere un quattrino. Più volte ho dovuto frenarle perché non si arrivasse ad una rottura con la società ". Riferimento alle occasioni in cui la squadra aveva già deciso di attuare forme clamorose di protesta, come lo sciopero degli allenamenti o giocare la partita con il lutto al braccio. "Sono orgoglioso - prosegue Marasciulo - di aver guidato un gruppo che, in queste condizioni, è arrivato alla salvezza già dopo l'andata e raggiunto la Final Four di Coppa Italia. Ogni volta che vengo a Vicenza succede qualcosa di bello, questi saranno i ricordi che porterò con me". Il tecnico brasiliano lascerà all'ombra del Palladio la moglie e i figli, entrambi ottimi nuotatori agonisti (Carolina, la grande, se la cava bene anche con il mezzofondo). "Non me la sento di obbligarli a un nuovo, traumatico spostamento. Farò io su e giù". E chissà che, in condizioni diverse, non capiti di rivederlo seduto sulla panchina biancorossa. "Lo spero - chiude il coach - se la società risolverà i suoi problemi mai dire mai ...". A tal proposito da segnalare l'accelerazione di alcune trattative di sponsorizzazione, cui mancherebbe davvero poco ad andare in porto. Purché si faccia in fretta, il tempo per il miracolo si riduce sempre di più.
La replica di Marchiaro e Bianchi
Le parole d'addio di Marasciulo hanno sollevato qualche perplessità nel settore giovanile biancorosso. Le critiche dell'ormai ex tecnico della Osmo BPVi sui costi del vivaio sono poco veritiere secondo il tecnico responsabile del settore giovanile Joy Volley Michele Marchiaro, che puntualizza. "Non entro nelle questioni societarie ed economiche perché nessuno le conosce, ma il riferimento a presunti, esorbitanti costi del vivaio è ingiusta. Dietro quello che viene definito, asetticamente, ‘settore giovanile', si celano in realtà il lavoro e la passione di tecnici e collaboratori, che in tanti anni hanno operato in condizioni analoghe a quelle di questa stagione. Penso ad esempio a Peppe Nica, partito senza clamori dopo aver cresciuto talenti come De Gennaro e Tirozzi. Le difficoltà ci sono state per tutti, quindi non trovo giusto oggi cercare capri espiatori. Più che chiacchiere e cifre del tutto virtuali, conta per me l'impegno delle persone che ho visto lavorare in questi anni". Una risposta alle dichiarazioni di Marasciulo arriva anche da Claudio Bianchi, ex ds, per anni alla guida del settore giovanile. "Per il vivaio di Vicenza parla prima di tutto la storia, gli scudetti e le Girl League vinte e il numero di atlete di buon livello uscite da qui. Credo che anche il settimo posto ottenuto quest'anno dalla Novello in serie B2 con una formazione under 18 sia un risultato eclatante, come la salvezza della Mosele in serie D con una rosa di under 16. Marchiaro potrebbe allenare tranquillamente squadre di A1 o A2, e se l'anno scorso ho deciso di lasciarlo nel settore giovanile è proprio per la grandissima qualità del suo lavoro, sicuramente migliore di quello di Marasciulo". Bianchi replica anche sulla presunta sproporzione dei costi tra serie A e giovanile: "Se la serie A è costata poco, a permetterlo è stato proprio il vivaio che c'è dietro, che è il grande valore aggiunto di Vicenza".
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