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L'accoglienza di Variati: verso i profughi o verso la vecchia destra?

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 22 Maggio 2011 alle 11:40 | 0 commenti

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da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 214 in distribuzione

di Giorgio Langella, Segretario Federazione provinciale PdCI Vicenza

Questa compariva martedì 16 maggio sul sito internet del comune di Vicenza: “Il sindaco Achille Variati ha confermato in via ufficiale al Prefetto la disponibilità ad accogliere a Vicenza i profughi dall’Africa che potrebbero essere una ventina e dovrebbero arrivare domani in giornata.

In queste ultime ore, infatti, è stato possibile avere la certezza del concretizzarsi delle due condizioni poste da Variati, cioè l’allestimento dello screening medico prima dell’ingresso dei profughi all’istituto Salvi e l’organizzazione di un’attività di controllo del gruppo durante la permanenza temporanea in città.”

 

Sull’accoglienza dei profughi mi ero permesso di esprimere, qualche giorno fa, su Vicenzapiu.com (l’unico mezzo che ha pubblicato la mia nota) alcune perplessità e un senso di amarezza. Mi sembrava che la richiesta tassativa di una ulteriore visita medica, per persone già in possesso di un certificato medico che ne attesta la sana condizione, e un regolamento definito “ferreo” dai rappresentanti istituzionali, che prevede quello che è un vero e proprio controllo quasi poliziesco degno più di un periodo di detenzione che di un’accoglienza solidale, fossero eccessive. Quello che traspariva poi, dalle dichiarazioni del sindaco, era anche che, se una delle due condizioni non fosse stata raggiunta, la disponibilità del comune di Vicenza sarebbe venuta meno. In pratica, se una persona fosse risultata ammalata, sarebbe stata “rispedita indietro”. Senza essere curata? Mi ero permesso di sottolineare il fatto che questo atteggiamento di sospetto non mi sembrava né accogliente né solidale. Il sindaco aveva contestato queste opinioni che avevo espresso come segretario provinciale dei Comunisti Italiani. Oggi sono ancora più convinto delle mie perplessità.

 

Vorrei anche dire che l’involuzione della giunta che governa Vicenza mi preoccupa. Ci sono scelte e ordinanze che evidenziano l’incapacità di dare una vera svolta rispetto alla giunta precedente.

·         La sostanziale delega ai privati della crescita urbanistica della città che comporta una ulteriore cementificazione. Una cementificazione che sembra (e forse lo è) solo il cambio del nome di chi sarà il costruttore delle nuove urbanizzazioni senza modificare la sostanza delle operazioni. In pratica si lascia gestire (e dominare) la città da quei “poteri forti” che fanno soprattutto i propri interessi. Non c’è nessuna discontinuità con il passato.

·         L’assenza di un piano di recupero delle case sfitte che parta dalla conoscenza dei reali fabbisogni.

·         Ordinanze “anti-nomadi”, “anti-prostitute”, “anti-accattonaggio” che servono anche (o soprattutto) a fare propaganda.

·         Poca o nessuna attenzione al problema del lavoro che colpisce anche Vicenza città (basta leggere le statistiche di Veneto lavoro).

·         Poca o nessuna trasparenza riguardo i costi delle consulenze richieste dal comune e i professionisti incaricati.

·         Una gestione troppo “nebbiosa” delle aziende municipalizzate.

·         L’allargamento della giunta a forze politiche che avevano governato con la precedente giunta e che erano contrarie al programma dell’attuale amministrazione.

 

C’è la sensazione (ripeto è una mia opinione) di un “tirare a campare” giorno per giorno senza chiarezza di obiettivi. Questi sono sintomi di un’involuzione del progetto politico promesso alla vigilia delle elezioni. Non è politica, è propaganda. È la ricerca spasmodica di assecondare gli interessi di forze moderate e di destra che non avevano votato l’amministrazione Variati. Sono queste cose che mi mettono a disagio e mi fanno esprimere l’amarezza di un progetto che è sulla via del fallimento. Penso che chi, militando a sinistra, ha contribuito all’elezione del sindaco sia altrettanto deluso.

 

Vede, signor sindaco, molti hanno riposto in Lei e nelle sua giunta la speranza di un cambiamento sostanziale, profondo. Lo ha fatto, nel ballottaggio lealmente e senza chiedere nulla in cambio, anche il partito che rappresento. Adesso quel cambiamento non si percepisce, non è diventato una cosa concreta. Semplicemente non c’è. È rimasto nelle frasi di un programma elettorale. Una promessa o, forse, soltanto una chimera. 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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